La tredicesima è una mensilità che tutti aspettano con ansia. Ma che cosa succederebbe se la stessa venisse detassata? Scopriamolo insieme.
Nuove e importanti novità verranno introdotte con la riforma fiscale che entrerà in vigore nei mesi del 2024. Sicuramente gli argomenti da affrontare saranno piuttosto numerosi anche se pare che al centro della scena si troverà l’argomento relativo alla detassazione della tredicesima. Si tratta quindi di un nuovo provvedimento che andrà a riguardare più persone, in quanto questa mensilità extra viene concessa sia ai lavoratori che ai pensionati. Ecco, dunque, che cosa succederà a seguito della detassazione della tredicesima introdotta con la nuova riforma fiscale.
Nella maggior parte dei contratti lavorativi è presente una mensilità extra che viene per l’appunto conferita nel mese di dicembre. Questa è nota con il termine di tredicesima e solitamente ha il valore di uno stipendio anche se l’importo concesso è leggermente più basso.
Anche se esiste la possibilità di spalmare gli introiti un poco alla volta al mese, quasi tutti i lavoratori scelgono di percepire questa entrata nel mese di dicembre. Questo perché è proprio in questo particolare periodo dell’anno che si devono commissionare i regali e pagare tutte le spese ingenti, come ad esempio il riscaldamento.
La tredicesima viene conferita in una busta paga a parte, motivo per cui viene sottoposta alla solita tassazione. Il governo di Giorgia Meloni però, ha deciso di proporre una variazione nella nuova riforma fiscale, in modo da far risparmiare i lavoratori e aumentare quindi l’importo di questa mensilità.
L’obiettivo del Governo è quello di far gravare meno possibile questa situazione sui lavoratori, i quali molto spesso si ritrovano a dover pagare delle spese extra sui guadagni. Proprio per questo motivo si è pensato di proporre un intervento graduale che, in un primo momento, andrà a toccare da vicino solamente alcune categorie di lavoratori.
Il Governo ha infatti predisposto che ad essere detassata sarà la tredicesima di tutti i lavoratori che hanno un reddito medio basso, mentre le cose rimarranno uguali per chi ha un guadagno più alto rispetto alla media. Ecco come, ancora una volta quindi, non tutti potranno beneficiare di questo tipo di intervento, ma si tratta di una mossa temporanea, in quanto l’obiettivo dello Stato è quello di rendere la legge uguale per tutti.
Si tratta quindi di una sorta di esperimento che non solo ha l’obiettivo di verificare come andranno le cose, ma è limitato proprio poiché mancano i fondi utili per destinare tale risorsa a tutti i cittadini. Forse i primi frutti di questo provvedimento verranno a verificarsi già dal prossimo Natale.
La questione è ben diversa per quanto riguarda invece i pensionati, i quali potranno godere di ulteriori agevolazioni in quanto il provvedimento è più esteso nei loro confronti. Pare infatti che per questa categoria di popolazione, le aliquote IRPEF verranno ridotte da 4 a 3 e quindi, in questa maniera, sarà possibile godere di un leggero aumento sulla busta paga.
Una gran parte di fondi sarà infatti destinata a sovvenzionare questa categoria in maniera tale che le pensioni possano adeguarsi e crescere sulla base dell’inflazione. Ad ogni modo, la detassazione sulla tredicesima mensilità verrà messa in atto anche per loro, in maniera tale da versare un contributo di imposta estremamente inferiore rispetto al passato.
La nuova riforma fiscale poi, comporterà l’arrivo di nuove agevolazioni, come ad esempio la Quota 103, che permette di andare in pensione a 62 anni di età avendo versato almeno 41 anni di contributi. Non si hanno le idee ancora chiare su quello che riguarderà Ape Sociale e Opzione donna, le quali potrebbero essere modificate oppure eliminate del tutto dal Governo italiano.
Ad ogni modo pagare meno tasse consentirà di avere degli introiti maggiori anche se comunque non si tratta di cifre così alte da poter stravolgere in positivo la vita di una persona non ci resta che attendere e scoprire quando e quali altri provvedimenti saprà offrire lo stato per tentare di alleviare il carovita e la gestione delle risorse finanziarie.