L’Unione Europea ha accettato la proposta dell’Italia di dar vita ad una Zona Economica Speciale unica per tutto il sud Italia.
La commissione europea per la concorrenza Margrethe Vestager ha accettato il progetto durante un incontro tenutosi a Bruxelles insieme al ministro per gli affari Raffaele Fitto.
Cosa sono le ZES, le Zone Economiche Speciali
Le ZES possiedono una legislazione economica agevolata a differenza del proprio Paese e vengono utilizzati pe far in modo che gli iter burocratici siano più brevi.
Attraverso l’articolo 4, comma 2 del D.L. 91/2017 vanno a definire le ZES in qualità di “zone geograficamente delimitate e chiaramente identificate. Situate entro i confini dello Stato e costituite anche da aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale e che comprendano almeno un’area portuale collegata alla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). Il tutto legato alle caratteristiche stabilite dal regolamento UE n. 1315/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio”.
I benefici ottenuti in Polonia con la cura ZES
La Polonia è uno dei paesi che è riuscita a rinascere attraverso l’utilizzo di una politica di zone economiche speciali in cui non sono mancati diversi investimenti dello Stato italiano.
A partire dalla metà degli anni 90 sono nate le ZES, in base a ciò che afferma il mensile “diplomazie economiche italiane” 14 sono le nazioni maggiori fruitrici delle ZES nell’Unione Europea tra cui anche la Polonia.
Andando ad analizzare gli ultimi dati condivisi, tra il mese di settembre del 2018 fino alla fine del 2022 ci sono stati dei finanziamenti per un importo pari a 21,4 miliardi di euro, investimenti che hanno fatto sì che nascessero 40.830 posti nuovi di lavoro.
Lo scopo iniziale era quello di fare in modo che si potessero affidare sempre di più investimenti interni così da dar vita ad un cambiamento radicale a seguito del difficile periodo comunista che aveva vissuto.
Nel 2018, le ZES hanno subito un cambiamento trasformandosi in PS, ossia zone di investimento polacche.
Come sono cambiate le ZES di oggi a differenza del 2017
Durante l’ultima riunione del Consiglio dei ministri del 7 settembre del 2023 c’è stata l’approvazione di uno schema del tutto nuovo di decreto legge inerente a politiche di coesione riguardo alla volontà di rilanciare economia nelle zone del mezzogiorno d’Italia.
Si tratta di un provvedimento il cui scopo è quello di fare in modo che possano essere promossi investimenti e interventi alla fine di migliorare lo sviluppo delle regioni del sud Italia.
Le parole del ministro Fitto
Nel momento in cui si è impegnato nella presentazione del nuovo decreto legge, il ministro Raffaele Fitto ha comunicato a tutti che il sud Italia tra non molto diventerà una zona economica speciale.
Attraverso il provvedimento si vanno ad introdurre numerose novità tra cui la creazione di un’azienda unica per tutte le regioni del sud Italia che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio del 2024.
Per fare in modo che possa essere favorito il potenziamento di ogni capacità amministrativa, verranno fatte nuove assunzioni all’interno delle amministrazioni regionali per un totale di 2.200 nuovi posti di lavoro.
In base a ciò che è stato annunciato attraverso il comunicato stampa del ministero delle imprese e del made in Italy, all’interno del parchetto non mancherà un investimento pari a 45 milioni di euro al fine di realizzare delle opere strategiche per i territori di Linosa e Lampedusa.
In particolar modo si tratta di interventi inerenti alla manutenzione straordinaria di ogni opera di urbanizzazione oltre alla realizzazione di impianti di depurazione e degli edifici del tutto nuovi, senza dimenticare la riqualificazione di edifici già presenti.
Infine, un altro degli obiettivi è quello di fare in modo che si possa trovare una soluzione all’aumento di flussi migratori.