Il problema della dispersione scolastica in Italia è sempre più diffuso. Ecco la strategia “Educazione diffusa” per contrastarlo.
L’obbligo scolastico nel nostro Paese arriva ai 16 anni di età. In pratica, stando alle indicazioni del MIUR, tutti i bambini e i ragazzi hanno l’obbligo di andare a scuola almeno 10 anni della loro vita.
Questo, però, è solamente l’obiettivo minimo. La scuola, oltre a insegnare il rispetto e l’educazione a tutti gli studenti, dovrebbe, infatti, far capire a tutti quanto sia importante la cultura per il proprio futuro.
L’obiettivo minimo, quindi, dovrebbe essere quello di conseguire il diploma scolastico e di non “accontentarsi” della terza media.
Nonostante tutto l’impegno che si sta facendo negli ultimi decenni, però, sono ancora tanti i ragazzi che prendono la scuola come un qualcosa di secondario nella propria vita.
A tutto ciò, poi, si aggiunge anche un problema sempre più diffuso. Ci riferiamo a quello della dispersione scolastica. Di cosa si tratta?
Con questa denominazione si fa riferimento alla tendenza di alcuni studenti di abbandonare la scuola prima del dovuto, vale a dire senza aver conseguito il diploma o aver svolto fino al termine una specifica formazione di natura professionale.
Chi lascia la scuola da minorenne, quindi, fa parte di questa tendenza spiacevole riguardante la dispersione scolastica.
In questo articolo ti facciamo scoprire un nuovo rimedio che è stato proposto per provare a contrastare il fenomeno della dispersione scolastica.
Esso si chiama “Educazione diffusa” e ha l’obiettivo anche di incentivare la curiosità e la conoscenza nei ragazzi non più motivati nello studio. Analizziamo tutti i dettagli a riguardo.
I motivi della dispersione scolastica possono essere legati a una difficile situazione familiare o al fatto di vivere all’interno di un quartiere ai margini e con alti livelli di criminalità. La scuola prova in tutti i modi a distogliere i ragazzi dalla strada, ma in alcuni casi essa fallisce.
Le difficoltà nell’apprendimento e un forte senso di inadeguatezza allo studio possono essere le altre cause della dispersione scolastica. Oltre il 12% degli studenti termina prima del dovuto la scuola. I numeri salgono in modo vertiginoso al sud – Sicilia al 21%, Puglia al 17% e Campania al 16%.
Il modello “Educazione diffusa” si pone l’obiettivo di evitare la dispersione scolastica e di stimolare la conoscenza e lo studio da parte dei ragazzi con un metodo davvero innovativo.
Questo metodo didattico è stato proposto da Paolo Mottana, professore di filosofia dell’educazione alla Bicocca di Milano, e dal saggista Giuseppe Campagnoli.
In pratica, ci si pone l’obiettivo di trasformare le città in luoghi educanti a tutto tondo. I ragazzi, per evitare la dispersione scolastica, possono essere educati e stimolati nella “vita reale”, all’interno di botteghe o di specifici uffici.
In questo modo, i ragazzi fanno delle esperienze dirette e aumentano il loro grado di apprendimento, seppur in modi del tutto diversi dal solito.