Un nuovo studio ha rivelato come i fondi di caffè esausti possono essere trasformati in pellicole biodegradabili, che – un giorno – potrebbero offrire un’alternativa alla plastica.
Srinivas Janaswamy, professore associato presso il Dipartimento di scienze lattiero-casearie e alimentari della South Dakota State University, ha basato la sua ricerca sulla creazione di alternative biodegradabili alla plastica, spesso ricavate da sottoprodotti agricoli. Il ricercatore ha preparato, in precedenza, diverse pellicole ricavate dalle bucce di avocado – ricche di cellulosa – e stocchi di mais.
Fondi di caffè per creare alternative alla plastica
Lo studio, intitolato Biodegradable, UV-blocking, and antioxidant films from lignocellulosic fibers of spent coffee grounds, è stato è stato pubblicato sull’International Journal of Biological Macromolecules e finanziato dall’Istituto nazionale per l’alimentazione e l’agricoltura del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti.
I fondi di caffè usati sono il materiale di base dell’ultimo progetto di Janaswamy. Innanzitutto, i fondi di caffè esausti sono una risorsa accessibile e disponibile, visto che ogni anno si hanno a disposizione tonnellate di questo prodotto.
Anche se gran parte degli stessi finisce nelle discariche, alcuni fondi sono utilizzati per altri scopi, tra i quali c’è il giardinaggio. Sebbene questa possa sembrare una mossa rispettosa dell’ambiente, Janaswamy afferma che – in realtà – può causare seri problemi ambientali.
“In genere, scartiamo i fondi di caffè dopo aver preparato il caffè“, affera Janaswamy. “Alcuni di noi li usano per il compositing, il giardinaggio e altre cose. Paradossalmente, un processo del genere richiede elevate quantità di ossigeno e rilascia una buona quantità di metano, che contribuisce al riscaldamento globale”.
Con l’incremento delle catene di caffetterie, inoltre, la quantità di fondi di caffè usati non potrà che aumentare.
L’utilizzo di questa risorsa – altrimenti inutilizzata – per le pellicole biodegradabili rappresenta una soluzione sostenibile ed economica alla crisi della plastica. I fondi di caffè esausti, infine, contengono fibre lignocellulosiche, materiale fondamentale per realizzare le pellicole.
La realizzazione delle pellicole
Per preparare le pellicole, il gruppo di ricerca ha, dapprima, estratto le fibre lignocellulosiche dai fondi di caffè esausti, per poi mettere in atto un processo di modifica chimica ecologica, al fine di rendere la pellicola più adatta all’imballaggio.
Le pellicole risultanti hanno mostrato la capacità di biodegradarsi nel terreno in 45 giorni, pur mostrando un’elevata resistenza alla trazione. I ricercatori, inoltre, hanno rilevato delle proprietà uniche in tale prodotto.
“È interessante notare che queste pellicole potrebbero bloccare quantità significative di radiazioni UV e avere proprietà antiossidanti“, ha affermato Janaswamy.
Anche se questa dovrebbe ancora essere considerata la “prima fase” della trasformazione dei fondi di caffè in pellicole, i risultati di questo studio si sono rivelati molto promettenti ed interessanti.
Gli scarti di caffè, dunque, rappresentano una ottima risorsa ecosostenibile, come afferma lo studioso, al fine di sostituire quanto più possibile gli imballaggi in plastica.