Per sostenere il sistema economico certe banche hanno deciso di tagliare i tassi di interesse per chiedere il mutuo.
Per combattere l’inflazione le banche centrali dell’Occidente hanno messo in atto una vera e propria politica monetaria restrittiva. I tassi di interesse nel Vecchio Continente non sono mai stati così elevanti dal lontano 2001. Il saggio sui finanziamenti è incrementato al 4,25 percento e anche il tasso sui prestiti è aumentati a oltre 4,50 punti percentuali. Anche se l’inflazione è sotto controllo rimane comunque elevata e la BCE potrebbe nuovamente aumentare i tassi di interesse.
La stessa Lagarde ha sottolineato che non ci sarà alcun taglio dei saggi di interesse, ma proseguirà la politica monetaria restrittiva. L’obiettivo del nuovo aumento di ¼ di punto percentuale dei saggi d’interesse è quello di raggiungere il target al 2%. Se questo è lo scenario economico e la politica adottata dalle banche centrali dell’Occidente, nell’Oriente la situazione è ben diversa. Ecco la strategia e la politica adottata dagli istituti di credito cinesi.
Se in Occidente la politica monetaria adottata è restrittiva, in Oriente è stata adottata una politica monetaria accomodante. La Cina ha deciso di adottare una politica orientata a stimolare la crescita del sistema economico del Sol Levante. Le banche statali cinesi hanno deciso di tagliare i tassi di interesse applicati ai contratti di mutuo al fine ultimo di sostenere i consumi.
Secondo Bloomberg i colossi bancari cinesi potrebbero tagliare i tassi di interesse sull’ammontare globale dei mutui per la prima casa. Per affrontare la fiammata inflattiva Pechino ha scelto di stimolare la spesa dei consumatori, di allentare la pressione e di attrarre nuova liquidità sul mercato azionario. Si tratta di una strategia totalmente differente da quella adottata dalla Banca Centrale Europea.
Se la rata del mutuo è di importo più basso le famiglie cinesi avranno più soldi da spendere: ciò porterà ad un incremento dei consumi dei beni e dei servizi.
Nonostante il taglio dei tassi di interesse praticato dagli intermediari cinesi, la maggior parte dei nuclei familiari cinesi non ha potuto beneficiare dei vantaggi derivanti e conseguenti. Potranno cominciare ad avvertire i primissimi benefici a partire dall’anno 2024.
Secondo una nota pubblicata dal gruppo di analisti di Citigroup Inc. il taglio dei saggi di interesse sui mutui prima casa potrebbe erodere i margini delle banche.
Secondo i dati ufficiali forniti dall’autorità bancaria oltre il 90% dei mutui in circolazione era stato sottoscritto per acquistare la prima casa.
Il dato è sceso l’anno successivo, ovvero l’anno 2022, quando oltre l’80 percento dei mutui sottoscritti concerneva l’acquisto della casa ad uso residenziale. La finalità della mossa decisa dalle banche cinesi e di tutto l’Oriente è proprio quella di stimolare la crescita del settore real estate, di concerto con quanto deciso dal ministero dell’edilizia abitativa.