Ogni piccola e media impresa, insieme anche alle realtà più grandi, riescono a misurare i benefici che si ottengono attraverso l’economia circolare, facendo sì che la transizione ecologica possa essere più desiderabile.
Questo è ciò che si scopre attraverso la seconda edizione dell’Osservatorio CleanTech intitolato “Sostenibilità Ambientale, Economia Circolare ed Efficienza Energetica nelle PMI e nelle Grandi Imprese”. Lo scopo del report è quello di creare un’analisi dettagliata del percorso di vari tipi di aziende italiane che stanno facendo verso l’utilizzo di processi all’interno dell’economia circolare. Ed è per tale ragione che sono state prese in considerazione 450 imprese.
Per ciò che concerne le imprese che si stanno occupando della transazione verso la produzione di economia circolare, investire in questo settore. Infatti, dal 2022 ad oggi si è arrivati dal 9% al 16%.
Un qualcosa che vede molti vantaggi da un punto di vista aziendale sia in maniera diretta che indiretta.
Infatti, un terzo delle imprese coinvolte all’interno della ricerca afferma che attraverso l’utilizzo di processi circolari, sono stati in grado di ottenere dei miglioramenti da un punto di vista competitivo verso la concorrenza mentre, il 50% è riuscito ad ottenere un miglioramento nella reputazione.
Attualmente, numerose aziende utilizzano dei criteri che sono stati imposti dalle ESG al fine di misurare la sostenibilità durante ogni processo. Queste regole riguardano l’unione di principi inerenti a politiche, società e ambiente.
Fino ad oggi, sono questi dei fattori molto importanti utili per tenere sotto controllo il livello di impegno di un’azienda che ha intenzione di muoversi verso un’economia circolare.
Differentemente dai risvolti etici legati a tale produzione, ogni regola ESG riesce ad influenzare la possibilità che un’azienda sia in grado di rispettare i processi all’interno dell’economia circolare.
Infatti all’interno del mercato, si sta verificando una selezione naturale tra coloro che rispettano tali criteri.
L’unione di regole ESG sembrano essere ancora molto difficili da osservare e comprendere.
Ed è per tale ragione che l’Osservatorio Clean Tech non ha scelto di soffermarsi soltanto sulle prospettive inerenti all’economia circolare ma ha preso in considerazione anche altri elementi che bloccano le aziende in questo percorso.
Infatti, circa la metà delle aziende intervistate, è stata in grado di individuare all’interno nella carenza di competenza, quello che è il principale problema.
Prendendo come punto di riferimento i dati emersi, Circularity è stato in grado di creare una piattaforma che dà la possibilità alle aziende di utilizzare un supporto nei percorsi di transizione.
Così facendo le aziende possono mettere le mani su percorsi formativi riguardo a temi inerenti agli ESG e all’economia circolare.
Fino ad oggi, tale strumento ha dato la possibilità di realizzare un network formato da più di 20.000 aziende che si dedicano all’economia circolare.