I protagonisti di questa storia si recano al ristorante e dopo aver consumato una torta notano una grande anomalia sullo scontrino.
Andare al ristorante è un piacere che tutti ci concediamo nell’arco della vita. Ci viene infatti offerta la possibilità di mangiare in un posto dove la cucina è di alta qualità e noi non dobbiamo far altro che sederci, mettere le gambe sotto il tavolo e goderci il pasto. Come ogni servizio anche i ristoranti richiedono il pagamento di un menù, al quale andranno poi aggiunte le spese per il coperto e per il servizio offerto dai camerieri. Una famiglia ha quindi deciso di ricorrere a questo espediente per festeggiare una ricorrenza molto importante. A seguito del taglio della torta è stato poi chiesto il conto e questo ha lasciato esterrefatti i commensali. Scopriamo insieme che cosa è successo.
Commissioni sullo scontrino: un fenomeno in costante crescita
Ormai in Italia ne succedono di tutti i colori e fra le azioni più deplorevoli compare anche quella di aggiungere delle commissioni extra sullo scontrino finale. Nell’ultimo periodo i rincari sono all’ordine del giorno, soprattutto in un periodo vedove i turisti abbondano sul suolo italiano.
In alcuni casi i ristoratori e i possessori dei negozi attuano dei comportamenti a dir poco onesti. Sul web sono state pubblicate delle storie davvero sconcertanti, alcune delle quali hanno lasciato basiti i lettori. Un signore ha infatti ordinato un toast e quando ha chiesto di tagliarlo la cameriera ha provveduto ad eseguire quella sua richiesta. Al momento del conto però, l’uomo si è accorto di come sullo scontrino sia stata riportata una commissione legata proprio al taglio del toast.
La stessa cosa si è verificata in un paesino di montagna quando un padre ha chiesto un piatto in più per la figlia e questo gli è stato addebitato sulla spesa finale. Per non parlare poi di tutti quei locali che non solo applicano commissioni extra, ma gonfiano tantissimo i propri prezzi in vista dell’Estate e di occasioni molto importanti.
A Porto Cervo due caffè, due bottigliette d’acqua e alcune cioccolatini hanno comportato il pagamento di un conto di circa 60 €. Due signori si sono invece ritrovati ad aver speso 18 € per due panini e due caffè. A quanto pare però non si tratterebbe di casi isolati, in quanto un evento simile si è verificato a Palermo qualche ora fa.
Dopo il taglio della torta, la sorpresa inaspettata: che cosa è successo
In caso di cui parliamo oggi si è per l’appunto verificato in un locale di Palermo. Alcuni clienti si sono rivolti al ristorante per festeggiare un avvenimento speciale e alla fine del pasto hanno chiesto il taglio della torta.
Bisogna premettere che il dolce è stato portato da fuori poiché i clienti hanno preferito rivolgersi ad una pasticceria piuttosto che al al locale stesso. Ad ogni modo il ristorante ha provveduto a tagliare la torta ma, al momento del pagamento, ha applicato il servizio torta sullo scontrino dei due clienti. Che cosa è successo quindi?
È legittimo aumentare i prezzi sullo scontrino finale?
Purtroppo scovare queste commissioni extra sullo scontrino non è così raro come si possa pensare, in quanto sempre più commercianti ricorrono a questo espediente per arrotondare i loro guadagni? Ancora una volta però, bisogna fare una distinzione fra ciò che è da considerarsi legale e ciò che, invece, potrebbe risultare del tutto illegittimo.
E’ sicuramente sbagliato e non autorizzato aumentare dei prezzi solo in alcuni periodi dell’anno e, soprattutto, tentando di truffare turisti e persone che non abitano in quella zona. Quando parliamo, invece, di aumento dei prezzi per lo svolgimento di servizi non preventivati la Legge non si sofferma molto sull’argomento.
Nel caso di cui abbiamo parlato prima, il proprietario del locale ha chiesto il pagamento di 20 € più in merito al servizio del taglio della torta. L’uomo ha infatti parlato di come servire una torta non prodotta dai suoi pasticceri abbia comportato una perdita di denaro. Ha poi aggiunto che per la stessa sono stati usati dei piatti e delle stoviglie non preventivate, così come il ricorso ai camerieri che hanno dovuto continuare a lavorare.
Sicuramente la scelta non è delle migliori in termini di empatia, ma del resto è lecito che ogni negoziante faccia di tutto per apportare dei guadagni più alti alle casse del suo locale.