L’INPS ha inviato un importante messaggio rivolto a specifici pensionati. Meglio sapere il contenuto per evitare la sospensione dei pagamenti a marzo.
Arriva il momento per i pensionati che risiedono all’estero di dimostrare che esistono, altrimenti gli verranno sospesi i pagamenti.
L’INPS in un messaggio ha indicato i Paesi interessanti all’accertamento e dettato le linee guida per evitare che la pensione non venga più pagata.
La seconda fase dell’accertamento è partita il 20 settembre e coinvolgerà tutti i pensionati italiani che risiedono all’estero, precisamente nei Paesi Europei, dell’Oceania e in Africa.
Tutto ciò che c’è da sapere sull’accertamento in vita
Esclusi da questo accertamento i pensionati con dati anagrafici e di decesso oggetto di scambio mensile con le Istituzioni previdenziali svizzere e tedesche e con la Caisse Nationale d’Assurance Vieillesse (CNAV) francese.
Stesso discorso vale per coloro che risiedono all’estero, precisamente in in Belgio e prendono la pensione con il Service fédéral des Pensions (SFP), coloro che riscuotono personalmente presso gli sportelli Western Union e quelli con pagamenti sospesi da Citibank N.A. per mancato completamento delle campagne di accertamento precedenti.
I pensionati dovranno rispondere alle richieste dell’INPS entra il 18 gennaio 2024. A occuparsi di queste verifiche è Citibank N.A.
Ogni pensionato coinvolto riceverà nei prossimi giorni una lettera esplicativa con allegato modulo di attestazione. La lettera conterrà le seguenti informazioni:
- le istruzioni per compilare il modulo;
- la documentazione di supporto che va allegata al modulo;
- le indicazioni per entrare in contatto con il Servizio Citibank N.A. se c’è bisogno di chiarimenti.
Siccome il modulo è di carattere personale, non valgono i FAC Simile che girano in rete, utile soltanto per capire la struttura del modello stesso.
L’attestazione di esistenza in vita deve essere prodotta del pensionato in ogni sua parte e inviata all’indirizzo seguente: PO Box 4873, Worthing BN99 3BG, United Kingdom.
La firma da sola non basta per rendere valido il documento, che andrà controfirmato da parte di un testimone accettabile, come un’Autorità locale abilitata a sottoscrivere l’attestazione oppure da un legale rappresentante del Consolato o Ambasciata italiana.
Se i funzionari si rifiutano di firmare il modulo, Citibank N.A. accetterà come valida qualsiasi certificazione che viene emessa da un Ente pubblico locale.
Eventuali sanzioni
Di tempo ce n’è sufficiente per provare l’esistenza in vita, visto che scade il 18 gennaio 2024. Chi non assolve a tale adempimento, l’INPS incaricherà CityBank N.A. di pagare la rata di febbraio 2024 in denaro contante in un’agenzia Western Union del Paese in cui risiede il pensionato.
A riscuoterla è lo stesso pensionato. Se ciò non avviene entro il 19 febbraio, oppure non viene prodotta l’attestazione in vita, l’assegno non verrà pagato da marzo 2024.