Ci sono delle cose che resistono all’azione del tempo e altre che invece cedono. In termini di edilizia gli infissi fanno parte della seconda tipologia. Che cosa fare se questi sono da sostituire? Il proprietario di casa può opporsi a questa procedura?
Vivere all’interno della nostra casa ci fa sentire come in un forziere, protetti da tutti e da tutto ciò che ci circonda. Nessun posto è come la propria casa anche se, con il passare del tempo, si potrà notare il bisogno di effettuare dei lavori di miglioria o sostituzione. Se tutto questo si verifica nella propria casa non ci sono problemi, mentre è molto diverso il concetto che riguarda le abitazioni concesse in affitto. In quest’ultimo caso è infatti impossibile agire di conto proprio, in quanto bisognerà fare riferimento al proprietario e sarà lui a doversi muovere per prendere i giusti provvedimenti. Ma che cosa succederebbe nel caso in cui si rendesse necessaria l’ipotesi di sostituire gli infissi del condominio? Il proprietario di casa può venire meno ai suoi diritti e opporsi a tale procedura?
La dura vita del condominio
Scegliere di vivere all’interno di un condominio è sicuramente molto diverso rispetto a chi ha la possibilità di vivere in una casa propria. Qui, infatti, bisognerà relazionarsi obbligatoriamente con altre persone, molte delle quali del tutto diverse da noi. Questo può non valere per la propria casa, in quanto all’interno di ogni singola abitazione l’inquilino può vivere come meglio crede.
In un condominio però esistono anche delle aree comuni che andranno rispettate e tutelate da tutti coloro che abitano l’edificio. Parliamo dell’ascensore, delle cantine, delle scale, dell’androne, dei cortili, del garage e di tutti quegli elementi che vengono citati e contemplati dal regolamento condominiale.
Con il passare degli anni le condizioni dell’edificio in cui sui vive possono cambiare. L’intonaco potrebbe scrostarsi, i materiali esterni cedere, gli infissi non chiudersi più alla perfezione ed è quindi necessario apportare quelle modifiche che consentano il benessere della vita giornaliera.
In alcuni casi vengono a crearsi delle vere e proprie diatribe fra gli inquilini e i proprietari di casa. Questo perché i primi mostrano un disagio in relazione al mancato funzionamento di un servizio, mentre i proprietari di casa non sono soliti cedere e accontentare così ogni loro richiesta.
Il proprietario può opporsi alle decisioni del condominio ?
Ogni condominio che si rispetti ha bisogno di interventi di miglioria ad intervalli regolari. Per fortuna, nell’ultimo periodo, sono stati promossi moltissimi bonus che, in un modo o nell’altro, hanno sopportato questi lavori da eseguire sulle case e sugli alloggi.
In alcuni casi però, si può intervenire solamente su quegli interventi che vengono definiti trainanti, mentre tutti gli altri dovranno essere sostenuti dagli inquilini.
Se, per esempio, i vari inquilini facessero un’assemblea e con l’amministratore decidessero di cambiare gli infissi, che cosa potrebbe fare il proprietario di casa al riguardo? È possibile opporsi oppure è necessario tutelare i propri condomini, apportando le modifiche richieste dagli stessi?
Secondo la Legge il proprietario di casa ha il diritto di intervenire nel caso in cui un bene o servizio possano risultare pericolosi per la vita dei coinquilini. Se per esempio una finestra non si chiude più e mette a rischio la sicurezza dei bambini più piccoli all’interno di un alloggio, è quindi dovere del proprietario di casa intervenire per ripararla e porre fine a questo disagio.
Lo stesso discorso vale nei confronti di una porta che non si chiude, in quanto questa potrebbe favorire l’introduzione di ladri e malintenzionati nelle case dei condomini. Ovviamente non è richiesto il suo intervento laddove gli infissi non mostrassero alcun tipo di anomalia, ma si volessero solamente cambiare per questioni estetiche.
I condomini possono opporsi in caso di interventi non richiesti?
È poi possibile fare lo stesso discorso nei confronti dei condomini. Nella maggior parte dei casi, laddove fosse necessario intervenire, verrà organizzata un’assemblea condominiale dove ogni inquilino avrà il diritto di voto.
Una volta radunati tutti si procederà alla votazione e laddove fosse raggiunta la maggioranza verrà per l’appunto inseguita la proposta di chi ha vinto questo tipo di elezione.
Ovviamente nel caso in cui la votazione risultasse positiva, sarà poi compito dell’amministratore organizzare gli interventi da realizzare. Il proprietario di casa, invece, dovrà comunque esercitare la sua funzione di controllo in ogni momento.