Esiste la possibilità di andare in pensione anticipata fino al 2026. A quanto pare non verrà richiesto nemmeno un limite di età. Scopriamo insieme chi potrà beneficiare di questa importante riforma.
Andare in pensione non è così facile, in quanto bisogna rispondere positivamente a tutti i requisiti che la legge ha deciso di stabilire in questo determinato settore della vita. Alcuni lavori sono molto pesanti da svolgere, motivo per cui, anno dopo anno, il lavoratore potrebbe ritrovarsi in serie difficoltà. È proprio per questa tipologia di persone che si parla di pensione anticipata, ovvero la possibilità di accedere al trattamento pensionistico in maniera preventiva rispetto a quanto pattuito dalla legge. Secondo le ultime disposizioni lo Stato avrebbe concesso la pensione anticipata senza requisiti fino al 2026. Ecco dunque chi potrà richiedere tale servizio.
La pensione: un tema bollente per tutti gli italiani
Il lavoro nobilita l’uomo o almeno lo fa fino a quando questo è in grado di svolgere le sue mansioni. Con il passare del tempo però questo può risultare molto difficoltoso, motivo per cui si parla di pensione anticipata.
I lavoratori che hanno svolto una mansione per determinati anni versando i contributi richiesti dallo Stato, potranno accedere ad una sorta di assegno mensile laddove fosse in possesso di determinati requisiti.
Attualmente è in vigore la legge Fornero: la stessa che richiede un’età minima di 67 anni per andare in pensione, ai quali bisognerà aggiungere circa 42 anni e 10 mesi di contributi versati allo Stato. Per alcuni lavori questo non è una minaccia, mentre per quelli che vengono definiti come usuranti e gravosi potrebbe essere a dir poco impensabile.
Per fortuna esistono tanti altri mezzi che consentono di andare in pensione prima anche se, ovviamente, bisogna essere titolari di alcuni requisiti. Basta citare Opzione donna, Ape sociale, Ape sociale rosa, Quota 100 e tutte quelle sovvenzioni che permettono di uscire prima dal mondo del lavoro.
Pensione anticipata: i requisiti per accedervi fino al 2026
Nell’ultimo periodo il settore delle pensioni è stato più volte riformulato, motivo per cui sono cambiate le regole per poter accedere al trattamento pensionistico.
Il Governo ha quindi deciso di introdurre la pensione anticipata ordinaria, una misura che non scade e che soprattutto può essere applicata laddove vi siano i requisiti per poterla sfruttare.
Secondo il modello Fornero gli uomini possono andare in pensione dopo aver compiuto 67 anni avendo versato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi. Lo stesso discorso si applica alle donne, le quali però dovranno aver versato 41 anni e 10 mesi di contributi. A differenza del passato non si potrà più godere della pensione anticipata a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda.
Ora, invece, sarà necessario attendere un’istruttoria di circa tre mesi per far sì che l’INPS accetti la domanda e possa quindi esprimere il proprio parere positivo in merito alla concessione del trattamento pensionistico. Questo discorso relativo alla pensione anticipata varrà fino al 2026 e pare che verrà a scindersi sempre più dalla questione dell’età.
Per andare in pensione gli uomini e le donne dovranno rispettare i requisiti citati sopra. Verrà poi introdotta la terza possibilità che invece vede il versamento di 35 anni di contributi senza però prendere in considerazione quelli relativi al periodo di malattia o di disoccupazione.
Per quale motivo il requisito dell’età non è più fondamentale?
Uomini e donne di qualsiasi età potranno beneficiare di questa nuova riforma sulle pensioni anticipate a patto che abbiano versato i contributi richiesti da questa nuova legge.
Il cambiamento si è quindi verificato in quanto si fa affidamento su quella che è stata definita come la nuova aspettativa di vita. Ora le persone vivono di più ed è per questo che risulta più facile l’idea di versare un determinato numero di contributi, a prescindere dall’età dell’individuo stesso.
Molte persone infatti potrebbero andare in pensione molti anni prima rispetto al compimento dei 67 anni di età, in quanto magari hanno iniziato a lavorare quando erano estremamente giovani.
In caso contrario, una persona che si è affacciata sul mondo del lavoro in un’epoca tardiva rispetto alla media potrà continuare a lavorare per più tempo.Ovviamente il discorso vale solo su base individuale in quanto è impossibile fare di tutta l’erba un fascio.