La residenza è un aspetto da non sottovalutare, soprattutto ai fini legislativi. Ma quante persone possono mettere la residenza nella stessa abitazione? Ecco cosa abbiamo scoperto.
Ogni giorno veniamo a relazionarci con delle dinamiche sulle quali non poniamo l’accento giusto. Questo non vuol dire farsi cogliere impreparati, ma non conoscere a fondo l’argomento e quindi rischiare di imbattersi in errori di non poco conto. Molte di queste faccende vengono a manifestarsi nell’ambito economico o personale. Ai fini legali è infatti importante stabilire la residenza di una persona, in quanto si tratta del luogo in cui questa potrà essere reperibile in caso di bisogno. Ma quante persone possono mettere la residenza all’interno dello stesso edificio? Cerchiamo di capire che cosa dice la legge a tal proposito.
Cosa si intende con il termine residenza?
Quando si sente parlare di residenza si fa spesso riferimento al luogo in cui la persona dimora in pianta stabile. A dispetto del verbo non bisogna confondere questo luogo con quello che, invece, viene riconosciuto come dimora ,ovvero il luogo dove ci si ritrova a livello occasionale.
Proprio per questo motivo una persona può avere diverse dimore ma ai fini della Legge viene riconosciuta un’unica residenza. Quando invece si parla di domicilio si fa riferimento alla sede che, non necessariamente, deve corrispondere alla prima casa, ma anche ad un luogo dove avvengono gli affari.
Secondo quanto previsto dalla Legge italiana, la residenza può avvenire solo all’interno di un Comune stesso iscrivendosi all’Anagrafe e ai servizi elettorali dello stesso. La materia è molto delicata, motivo per cui viene disciplinata dalla Legge, dal Codice civile, dalla Corte costituzionale e da diversi elementi della giurisprudenza.
Quante persone possono richiedere la residenza all’interno della stessa casa?
Come abbiamo potuto vedere quindi, la residenza corrisponde al luogo nel quale l’individuo in questione passa la maggior parte del suo tempo. In molti pensano che la residenza possa avvenire solo fra parenti e consanguinei, ma così non è. Questa è concessa anche a persone che non fanno parte dello stesso nucleo familiare.
Non esiste quindi un vero e proprio limite al numero di persone che possono vivere all’interno della stessa casa. Sicuramente la questione è più facile per quanto riguarda i membri che appartengono alla stessa famiglia. In questo caso, infatti, esiste il legame di sangue e quello di parentela, ragione per la quale tutti i membri coinvolti apparterranno ad un unico stato di famiglia.
Nel caso in cui a convivere fossero degli amici o degli estranei non esistono dei limiti, ma in questo caso bisogna procedere in maniera diversa. Sarà infatti sufficiente recarsi presso il Comune di residenza per ottenere gli stati di famiglia che spettano ai singoli individui. In questo modo questi non risulteranno come unica personalità giuridica agli occhi della Legge.
La questione è ancora diversa, invece, per quanto riguarda la presenza di ospiti all’interno dell’abitazione. Se ad accogliere queste persone è il proprietario degli immobile bisognerà procedere all’inoltro di una particolare comunicazione all’Anagrafe del Comune.
In questo modo si andrà a parlare di residenza temporanea, ancora una volta senza limiti di persone per quanto riguarda la locazione nella casa stessa. Il proprietario dell’immobile è da considerarsi responsabile di questo atto anche laddove l’ospitante fosse un locatario e non il proprietario stesso.
Cosa succede se si aggiunge una persona al proprio luogo di residenza?
Abbiamo visto come non esistano limiti in merito all’aggiunta di una persona al proprio luogo di residenza. Ma cosa succede nel caso in cui si andasse ad optare per tale scelta? Come abbiamo detto prima, nel caso in cui la persona da ospitare si ritrovasse ad usufruire della casa per un tempo ben delineato, sarà sufficiente rivolgersi all’Anagrafe del proprio Comune.
Questo ufficio provvederà a rilasciare una dichiarazione che verrà per il tempo concordato dopodiché l’atto decadrà una volta superato il termine previsto. In caso contrario invece, si procederà alla stesura di un nuovo stato di famiglia disposto come le due persone conviventi non siano legate da vincoli di parentela.
Non esistono limiti nemmeno in merito alla possibilità di cambiare residenza in più occasioni. Questo perché molto spesso la vita ci porta davanti a dei cambiamenti non preventivati e quindi si potrebbe cambiare casa più volte rispetto a quanto ipotizzato.