Per tutelare la società e l’ambiente la scelta potrebbe essere una sola, tramandare la solidarietà. Ma in che modo farlo? Sappiamo infatti che la percezione del mondo, durante l’ultimo decennio, è cambiata notevolmente.
Infatti, durante l’ultimo decennio, molti italiani sono certi che il mondo si sia trasformato in uno dei posti peggiori in cui vivere.
Per fare in modo che il mondo sia un posto migliore, per molti italiani è molto importante iniziare a rispettare le leggi, impegnarsi nel lavoro e tutelare sia a livello ambientale che sociale e culturale.
Non mancano numerosi esempi di persone che hanno scelto di fare qualcosa come ad esempio il nostro amico Mauro il quale, dopo aver lavorato in qualità di volontario dell’Unicef per 20 anni, ha preso la decisione di realizzare un lascito solidale.
A questo riguardo, il consigliere nazionale del notariato, Flavia Fiocchi, afferma che il lascito solidale risulta essere uno strumento che chiunque può utilizzare, grazie al quale si può lasciare una traccia di sé stessi, andando a sostenere tutti i progetti in cui si crede fermamente e che vanno a definire la propria identità.
Si tratta di un argomento di cui si è parlato a lungo nel corso di un incontro che è stato organizzato a Roma da parte del Comitato Testamento Solidale.
In questa occasione si è discusso molto del testamento solidale, affermando che in Italia sono pochissime le persone che scelgono di muoversi in questa direzione.
Nonostante ciò, si inizia a registrare un cambiamento verso questa direzione.
Una nostra connazionale di nome Carmela, ha scelto di lasciare quindi un testamento solidale attraverso il quale è stato possibile costruire due botti di acqua pulita in Etiopia, andando così a proteggere più di 50 famiglie da una malattia infettiva della vista, il tracoma.
Nel momento in cui si prende la decisione di fare un testamento solidale, si sceglie di dare il proprio contributo nel mondo in cui:
Il testamento solidale di Mauro, ha fatto sì che potesse nascere Cascina Vita Nova di fondazione progetto Arca, ossia un appartamento di solidarietà in cui si vanno ad accogliere tutte le persone che non hanno più nulla, insieme ai loro cani.
Chiara invece ha desiderato che il suo lascito venisse sfruttato da Greenpeace così che potessero continuare a esistere i valori in cui ha sempre creduto, anche dopo la sua morte.
Insomma, scegliere il testamento solidale potrebbe essere un’alternativa differente in cui si continua a fare la propria parte per sostenere l’ambiente anche dopo essere passati a miglior vita.