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Economia e Finanza

Pensioni, cosa succederà a chi entrerà dal 2024 al 2026

Le notizie relative alle pensioni non smettono di arrivare e pare che ci saranno dei cambiamenti dal 2024 al 2026.

Pensioni – oipamagazine.it

Il tema delle pensioni sta a cuore a tutti i lavoratori perché segna la fine di una carriera lavorativa. Dopo molti anni di duro lavoro, le persone sognano questo momento in quanto possono godersi il meritato riposo. Tuttavia, le novità non smettono di arrivare e anche se le notizie non sono sempre rincuoranti, il fatto che qualcosa si stia muovendo rende felici i cittadini. Vediamo insieme i dettagli.

Novità sulle pensioni dal 2024 al 2026, ecco cosa cambierà

Per l’esattezza si chiama Pensione di vecchiaia ordinaria quel diritto che spetta a tutti i cittadini ed è una prestazione previdenziale.

Parliamo di diritto in quanto segna la fine della propria carriera lavorativa a cui hanno diritto non solo i lavoratori dipendenti, ma anche autonomi. Si tratta di tutti quei cittadini che ormai hanno raggiunto l’età pensionabile e che durante il periodo lavorativo hanno versato i giusti contributi.

Novità pensioni – Oipamagazine.it

Attualmente, alla pensione si può accedere con 67 anni di età e con 20 anni di contributi versati, ma le cose sono cambiate negli ultimi anni e sono destinate a cambiare ancora.

Chiaramente, non si parla di cambiamenti imminenti, ma si stanno avanzando già delle proposte. Il tutto non può avvenire subito in quanto ci sono gli stop agli incrementi almeno fino al 2026.

Sono molti gli italiani quindi che devono andare in pensione tra il 2024 e il 2026 con l’età pensionabile, ma che si chiedono cosa e quanto cambierà in questo periodo. Molti sono i dubbi e le perplessità a riguardo e sono ancora poche le risposte certe.

Requisiti per la pensione oggi e dal 2024 e 2026: cosa cambierà

Parlando sempre al presente, da quanto sappiamo i requisiti che serviranno per andare in pensione tra il 2024 e il 2026 dovrebbero essere gli stessi di quest’anno in corso.

Ciò significa che bisogna aver compiuto i 67 anni di età e aver versato i contributi almeno per 20 anni.

Novità sulle pensioni – Oipamagazine.it

Attenzione però, nel caso in cui il primo versamento è avvenuto dopo il 31 dicembre del 1995, sarà necessario raggiungere una soglia pensionistica pari o superiore a 1.5 volte del valore dell’assegno sociale. Nel caso in cui questo non avvenisse, la persona andrebbe in pensione a 71 anni di età e 5 di contributi.

Questo aspetto si va ad aggiungere ai requisiti da centrare per poter andare in pensione. Significa quindi che un lavoratore dovrà aver maturato almeno 20 anni di contributi e una pensione che sia almeno pari o superiore al 1.5 volte dell’assegno globale sociale.

In questo modo, una persona potrà andare in pensione a 67 anni.

Ma non solo, ipotizziamo che un lavoratore abbia maturato 20 anni di contributi e una pensione pari o superiore del 2.8 volte dell’assegno. Questo vuol dire che potrà ritenersi libero dal mondo del lavoro all’età di 64 anni. Solo in questo ultimo caso possiamo parlare di pensione anticipata contributiva.

Aumento dell’età pensionabile: da quando parte il provvedimento

Tutto quello che vi abbiamo elencato fino ad ora verrà applicato a tutti i lavoratori indipendentemente che siano del settore privato o pubblico e che siano lavoratori dipendenti o autonomi.

In linea di massima quindi si andrà in pensione seguendo le norme vigenti, ad eccezione di persone facenti parte del mondo dello spettacolo e dello sport, e dei lavoratori in ambito della sicurezza e della difesa.

Ad ogni modo, i requisiti per accedere alla pensione rimarranno gli stessi attuali almeno fino al 2026 e poi si passerà al famigerato scatto per l’aspettativa di vita il cui ultimo aggiornamento si è verificato nel 2019.

Una volta raggiunto il 2027, considerata la validità fino al 31 dicembre del 2028, sembra che sia ormai certo che l’età pensionabile verrà aumentata di ben due mesi raggiungendo così i 67 anni e 2 mesi.

Questa età poi, come di prassi, verrà allargata secondo tutte le misure che consentiranno di uscire dal mondo lavorativo con la vecchiaia, come ad esempio l’assegno sociale.

Quest’anno infatti, l’assegno sociale si percepisce con le condizioni reddituali dei 67 anni esattamente come la pensione di vecchiaia ordinaria. Attenzione però, perché lo scatto dei due mesi che si prevedono per il 2027/2028 si potrà vedere anche durante il biennio successivo.