Torniamo a parlare di buone notizie per quello che riguarda le pensioni. Questa volta si parla di 63 anni con 28 anni di contributi.
Ogni giorno sentiamo parlare di nuove riforme che riguardano il sistema pensionistico che purtroppo, non conviene a molti italiani. Infatti, attualmente si parla di 67 anni di età anagrafica e se ci pensiamo bene si tratta di un’età avanzata per interrompere la propria carriera lavorativa. Da oggi però sarà possibile uscire con 63 anni e 28 anni di contributi.
Ogni giorno ci sono delle grandi novità per quello che riguarda il sistema pensionistico italiano. La situazione che stiamo vivendo in questi anni è davvero complessa e ci sono molte situazioni che non permettono di entrare in pensione quando si sperava. Inoltre, dobbiamo considerare che nel periodo della pandemia molte persone hanno perso persino il lavoro e ciò significa anni di contributi persi.
Dobbiamo considerare anche un altro aspetto. Teniamo presente che ci sono molte persone che svolgono un mestiere molto duro e usurante e pensare di arrivare a 67 anni prima di interrompere il proprio periodo di lavoro fa venire da piangere. Inoltre, non si considera solo la stanchezza del lavoratore, ma è stato dimostrato che una persona dopo una certa età rende meno del 40% sul proprio posto di lavoro.
Infine, non ci dobbiamo dimenticare che l’Italia è un Paese molto vecchio perché ci sono sempre più persone di una certa età che occupano i posti di lavoro non consentendo ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. Ma da oggi ci sono delle grandi novità e si pensa che si tratti di una possibilità che non andrebbe persa.
Ci sono grandi novità per quanto riguarda la pensione e si pensa a 63 anni e 28 di contributi. Ma non solo. Si prevede un ottimo sconto di ben due requisiti. Al momento non parliamo di nulla di certo, ma solo di riforme sulle pensioni proposte dall’esecutivo.
Le proposte però sembrano molto allettanti e si parla di pensionamento anticipato. Chiaramente, solamente alcune categorie potranno beneficiarne.
Un esempio di riforma proposta è quella di uscire in pensione con 28 anni di contributi. Attualmente, la situazione è questa: l’uscita in pensione è concessa a chi ha 67 anni di età. Tuttavia, ci sarebbe la possibilità di uscire a 63 anni con 28 anni anni di contributi. Ad oggi, un pensionamento di questo tipo dichiarato anticipato è riservato solo a coloro che vengono ritenuti invalidi all’80%.
Mentre invece, le altre forme previdenziali prevedono un’uscita a 61 anni per gli uomini e a 57 per le donne con 20 anni di contributi. In questo periodo però, si parla di un’altra possibilità che permette di andare in pensione con 63 anni e 28 di contributi. In questo senso si sfrutta uno sconto dei requisiti dell’APE sociale.
Quest’ultimo è una grande possibilità che consente di accedere alla pensione in anticipo già a partire dai 63 anni. In realtà questa possibilità è rivolta solo ad alcune categorie di persone, ossia:
Per le prime tre categorie servono 30 anni di contributi, mentre per l’ultima categoria si parla dai 32 ai 36 anni in relazione al lavoro svolto.
Torniamo a parlare di quelle persone che svolgono un lavoro gravoso. Per chi presenta la domanda per uscire alla pensione con questa modalità, è necessario che il lavoratore abbia svolto almeno 6 anni consecutivi di lavoro negli ultimi 7. Per quanto riguarda i disoccupati invece, potranno accedere all’APE solamente nel caso in cui abbiano perso involontariamente il lavoro.
Gli invalidi invece, dovranno presentare una domanda di invalidità pari al 74% e dovrà essere certificata da un medico competente. Non basterà quella del proprio medico curante. I caregivers invece si richiede la coabitazione con un invalido grave e ciò deve avvenire non meno di sei mesi rispetto alla presentazione della domanda di pensione.
Inoltre, le donne potranno godere di un canale preferenziale grazie ai figli avuti. In buona sostanza potranno uscire in pensione a 63 anni le donne con figli e ogni figlio costituisce uno sconto di un anno sui contributi.