Nuovo bonus per i cittadini italiani al vaglio del Governo. A sostegno di cosa? Andiamo a vedere a chi verranno dati questi soldi.
È da circa due mesi che i prezzi dei carburanti salgono senza soluzione di continuità. Ecco perché l’idea di un bonus diventa sempre più concreta.
Questo bonus dovrebbe alleggerire il peso dei ripetuti aumenti di diesel e benzina. Siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma l’accelerata è già iniziata onde evitare di ritrovarsi nei prossimi mesi a far fronte a una situazione insostenibile se il trend degli aumenti non viene invertito.
Siccome in tanti si chiedono questo rialzo continuo a cosa è dovuto, diciamo che è intimamente connesso alla decisione presa da Russia e Arabia Saudita, ossia i due principali produttori di greggio nel mondo dopo gli USA.
La decisione è quella di una riduzione delle esportazioni di petrolio. Questi tagli spiegano il perché il prezzo del greggio è elevato.
I motivi? Da una parte i sauditi vogliono massimizzare i guadagni sulla vendita delle quote di Aramco, un colosso in questo settore, in modo poi da investire in altri settori, come quello degli idrocarburi.
Dall’altra parte, invece, i russi hanno necessità di rimpinguare le casse statali per continuare la loro guerra in Ucraina.
Le quotazioni del petrolio si sono impennate, andando sopra i 90 dollari al barile, è di conseguenza alle pompe dei distributori il carburante è aumentato tanto.
Nelle prossime settimane, se non addirittura giorni, un litro di benzina al distributore automatico potrebbe toccare quota 2 euro, cosa già accaduto da tempo sulle autostrade.
Da qui all’intervento dello Stato il passo è breve. Con quali misure? Tagliare nuovamente le accise sul carburante, come è accaduto mesi fa, costerebbe alle casse statali circa un miliardo di euro al mese.
Si sta pensando, quindi, a un bonus. Stando alle ultime indiscrezione, dovrebbe ammontare a 150 euro per chi ha un reddito basso, probabilmente fino a 25.000 euro annui.
Il problema è il solito: trovare le risorse per sostenere questa manovra. Ci vorrebbero circa 2 miliardi di euro, magari da reperire attraverso maggiori incassi fiscali che l’aumento del carburante ha generato.
L’alternativa sarebbe quella di ridurre leggermente le tasse su diesel e benzina, ma tale opzione può essere presa in considerazione soltanto se il prezzo del greggio restasse sopra una determinata soglia per altri due mesi.
A questo punto, la strada più probabile è quella che porta al bonus, ma bisogna trovare prima le risorse per dare il là a questa manovra di sostegno.