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Credito

Hai estinto un contratto di finanziamento in anticipo? Ti spetta questo rimborso

Se estingui un contratto di finanziamento in anticipo, sappi che hai diritto a un rimborso, che riguarda soprattutto alcune spese.

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Se vuoi estinguere prima della scadenza la cessione del quinto della pensione o dello stipendio, un prestito personale oppure un altro tipo di finanziamento, ci sono alcune cose importanti che devi considerare.

Oltre a ottenere il rimborso delle spese ricorrenti una tantum, che sono legate alla durata del prestito, ti tocca anche quello delle spese che non hanno alcun legame con la durata del contratto.

Si tratta dei costi di mediazione, di istruttoria o di gestione pratica, ossia gli importi che sono stati pagati e, quindi, a te dovuti. Vediamo in che modo calcolarli e come dovresti muoverti per richiederli.

Hai sottoscritto un contratto di prestito e desideri estinguerlo molto prima della sua scadenza naturale?

La legge in materia afferma che la sottoscrizione di un prestito, di una cessione del quinto della pensione o dello stipendio oppure ogni altra tipologia di finanziamento, può essere estinta anticipatamente quando meglio credi.

Se il rimborso avviene anticipatamente, ti deve essere ridotto il costo del prestito in totale, che viene calcolato considerando interessi e costi da pagare per la durata restante del contratto.

Estinzione anticipata prestito: cosa succede?

In altre parole, nel momento in cui fai richiesta del rimborso di un prestito anticipato (cessione del quinto o altro finanziamento), sei tenuto al pagamento di una “commissione di estinzione anticipata”, la quale arriva fino all’1% dell’importo dovuto residuo o, nell’ultimo anno del prestito, fino allo 0,5% del residuo.

Invece, se il debito che resta da pagare è sotto ai 10.000 euro, non sei tenuto a pagare la commissione. Ma qual è il vantaggio?

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Semplice: non sarai tenuto a pagare le spese mensili e gli interessi inerenti al periodo successivo la data in cui è avvenuta l’estinzione anticipata.

Se, all’inizio del prestito, ha pagato delle spese una tantum, otterrai il rimborso di una parte di queste spese.

Spese di istruttoria e gestione rimborsabili

Prima del 2020, le spese che venivano rimborsate erano soltanto quelle ricorrenti, ossia le spese collegate alla durata del finanziamento, tipo quelle inerenti a un’assicurazione, soprattutto se questa veniva pagata in una soluzione unica.

In questo caso, il cliente otteneva il rimborso della quota inerente al periodo successivo al rimborso.

Successivamente, con la sentenza Lexitor, nel rimborso rientrano anche le spese collegata all’estinzione del contratto, ma al di fuori della durata.

Stiamo parlando di spese pagate durante la sottoscrizione del contratto, come le spese di gestione pratica, le spese di istruttoria, le spese di mediazione, le spese di attivazione.

Si tratta di spese che rientrano tra gli importi che sono stati pagati, quindi soggette a rimborso in caso di estinzione anticipata del prestito.

Le imposte meritano un discorso a parte poiché, nel caso in cui il prestito viene estinto anticipatamente, non possono essere rimborsate.

Calcolare il rimborso

Sicuramente, il calcolo del rimborso spettante non è un’operazione alla portata di tutti. Ciò perché conteggiare le spese non ricorrenti significa andare dietro alla curva al piano di ammortamento e alla curva degli interessi.

Quindi, il criterio temporale va escluso dal conteggio. Un calcolatore in questo caso è un ottimo alleato per capire l’ammontare del rimborso.

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Nella casistica sopra menzionata rientrano i prestiti che sono già stati estinti, come la cessione del quinto, quelli personali o quelli finalizzati, con la quale puoi arrogarti il diritto di chiedere un rimborso più elevato.

La possibilità diventa concreta soltanto per tutti i contratti estinti partendo dalla data del 19 settembre 2010, fermo restando i limiti imposti dalla prescrizione decennale. Il consiglio è di rivolgersi a un professionista.