Vuoi scoprire chi continuerà a ricevere 113 euro al mese per ogni figlio? Ecco la conferma da parte dell’INPS.
Il carovita galoppante si sta facendo sentire un po’ dappertutto. Ad aumentare non sono solo i prodotti d’élite, ma anche quelli di prima necessità. Per molti nuclei familiari, dunque, il momento storico in corso è davvero molto complicato.
Chi ha figli, poi, avrà ancora più difficoltà a far quadrare i conti. Come misura assistenziale per ogni famiglia in possesso dei figli c’è, però, l’Assegno Unico Universale.
Come funziona l’Assegno Unico
Esso varia in base all’età di ogni figlio e, soprattutto, al reddito annuo del singolo nucleo familiare. In pratica, per cercare di sintetizzare il tutto, chi ha un reddito basso avrà un assegno mensile maggiore rispetto a chi guadagnerà molto di più ogni anno.
Contando anche le maggiorazioni previste per l’inflazione, in questo 2023 l’Assegno Unico Universale ricevuto da milioni di famiglie del nostro Paese va da 53 euro fino a un massimo di 215 euro al mese. Il prima caso riguarderà chi ha un reddito superiore a circa 43 mila euro.
Il secondo caso, invece, riguarda le famiglie con un ISEE annuo inferiore a circa 16 mila euro. A prescindere da queste differenze di importo, è bene sapere come tale assegno mensile sarà ricevuto sul conto corrente da ogni famiglia in possesso di figli a carico fino ai 21 anni di età.
Dai 18 ai 21 anni gli importi si abbasseranno notevolmente, andando da 25 a 85 euro al massimo al mese per ogni figlio.
In questo articolo, però, vogliamo soffermarci su un aspetto particolare. Chi continuerà a ricevere 113 euro al mese per ogni figlio anche in futuro? Ecco tutti i dettagli a riguardo.
Assegno di 113 euro al mese per ogni figlio in questo caso
Il Governo del nostro Paese ha scelto di dare un taglio a una misura assistenziale molto famosa, vale a dire il Reddito di Cittadinanza. Sono già molte le famiglie che non possono più contare su questo specifico aiuto. Nonostante ciò, l’INPS ha reso noto come l’assegno di 113 euro al mese per ogni figlio verrà assolutamente mantenuto.
Lo stop al RdC non è piaciuta a diversi cittadini in difficoltà e a molti schieramenti politici, a partire dal M5s che l’aveva “legalizzato”. Chi percepiva il Reddito fino a luglio e ha figli a carico ha percepito mediamente un assegno mensile di 113 euro per ogni figlio dall’INPS.
Questo è il dato medio che emerge dalle informazioni fornite dall’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale. Si tratta di dati inerenti a oltre 300 mila famiglie del nostro Paese che non ricevono più tale misura economica di sostegno.
Il RdC verrà sostituito da altre misure. Chi è in età occupabile potrà entrare nel mondo del lavoro dietro frequentazione retribuita di alcuni corsi professionali. Scopriamo cosa succederà con l’Assegno Unico Universale a chi non percepisce più il RdC. Ecco i dettagli.
L’aiuto verrà mantenuto
113 euro al mese, dunque, è il valore medio riguardante l’integrazione dell’Assegno Unico Universale a chiunque ha percepito il RdC nel primo semestre del 2023. L’INPS ha chiarito una questione molto dibattuta nell’ultimo periodo. Ecco di cosa si tratta.
Una nota di tale ente ha specificato pochi giorni fa che a tutte le famiglie che non percepiscono più il Reddito di Cittadinanza verrà mantenuta in vigore la misura assistenziale dell’Assegno Unico Universale per ogni figlio fino ai 21 anni d’età.
L’accredito avverrà sul conto corrente, a patto che tutti i requisiti di legge e di ISEE vengano rispettati. Una notizia sicuramente piacevole in un momento non proprio felice dal punto di vista finanziario.
C’è, infine, un’altra bella notizia. L’INPS ha evidenziato come nel momento della cessazione riguardante l’erogazione del reddito, non saranno più applicate le sottrazioni previste per la contemporaneità della ricezione delle due misure assistenziali. In pratica, l’Assegno Unico Universale sarà più corposo ogni mese.