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Economia sostenibile, l’esempio delle città circolari di Deloitte

Un nuovo modello di economia sostenibile è dato dalle città circolari di Deloitte. Ma di cosa si tratta? Scopriamo un insieme nel testo che segue.

Città circolari di Deloitte- Oipamagazine.it

Il “CircularCity Innovation Lab” mette a disposizione un modello del tutto nuovo per gestire le infrastrutture, i servizi e le risorse al cui centro vi è sempre la sostenibilità. Di sicuro si tratta di un progetto a favore dell’ambiente. Analizziamo insieme tutto ciò che c’è da sapere su questo argomento.

Le città circolari di Deloitte

Quando si parla di economia circolare, si fa riferimento alla città circolare, un tema che appartiene al programma di Open innovation il quale è stato proposto da Officine Innovazione e Deloitte Climate & Sustainability, il cui titolo è “CircularCity Innovation Lab”.

Si tratta di un progetto che va a proporre un modello del tutto nuovo per gestire infrastrutture, servizi e risorse, prestando molta attenzione sempre alla sostenibilità.

Il modello quindi è indirizzato ad accelerare e ad identificare ogni soluzione promettente inerente al settore della circolarità urbana.

Si parte quindi dei trasporti fino alla mobilità, dei prodotti ai materiali di consumo fino all’edilizia e alle infrastrutture.

Il nostro strato risulta essere una delle cinque economie europee che hanno il tasso maggiore di circolarità. Ed è per tale ragione che si è assistito alla nascita del CircularCity Innovation Lab di Deloitte.

Economia circolare- Oipamagazine.it

Lo scopo di questo progetto è quello di fare in modo che l’economia circolare diventi esistente all’ingresso di un contesto urbano, andando ad accelerare e ad identificare le varie soluzioni di scale- up e startup che risultano essere più promettenti all’interno dei vari settori

Lo scopo del CircularCity Innovation Lab di Deloitte

Attraverso l’ultimo Global Circularity Gap Report che è stato in grado di certificare che soltanto il 7,2% dell’economia del mondo interno è circolare, si è previsto quindi che entro il 2050 ci sarà un raddoppio della quantità di materiali e di risorse utilizzati, un numero che è molto preoccupante se si fa il confronto con le risorse utilizzate nel 2015.

Analizzando le quattro aree che hanno un impatto maggiore, all’interno delle rielaborazioni di Deloitte si scopre che la grande crescita nel settore di costruzioni inerenti agli incentivi per la ristrutturazione di sicuro è stato un fattore che ha influenzato molto l’andamento del tasso di utilizzo di materiali di riciclo in maniera negativa.

Infatti, il settore edile dipende ancora molto dall’utilizzo di materie prime vergini.

Invece, se si analizza il comparto della mobilità condivisa, si scopre che questo è un settore in continuo rafforzamento il quale ha visto un aumento di più del 20% nel corso soltanto dell’ultimo anno.

In Italia, attraverso una media di 12 servizi di mobilità condivisa per ogni città, risulta essere il secondo paese in Europa, preceduto soltanto dalla Germania.

Ciò che però ostacola lo sviluppo dell’economia circolare è una quantità enorme di rifiuti urbani che vengono mandati in discarica, un vero e proprio spreco delle risorse.

Infatti, nel corso degli ultimi 5 anni questa quantità ha visto una diminuzione del 23% anche se c’è stata una limitazione al 10% da parte della commissione europea sulla quantità di rifiuti solidi che si possono smaltire all’interno di discariche, un obiettivo che sia intenzione di raggiungere entro il 2035.

Soltanto nel 2021, in Italia il 19% dei rifiuti è stato inviato nelle discariche.

Una percentuale che fa ben capire che il nostro Paese è ancora lontano dallo scopo che ha fissato l’Unione Europea.

L’Italia inoltre possiede anche un record, ottenuto nel 2020, diventando uno dei 27 Paesi che possiede una quantità elevata di acque dolci per utilizzo potabile, un titolo che ha ottenuto grazie ai 9,2 miliardi di metri cubi di liquido prezioso.

Sostenibilità ambientale- Oipamagazine.it

Si tratta di un numero che subisce una forte influenza dal fatto che ogni tubazione idrica presenta delle enormi perdite, una percentuale pari al 42,2% a differenza del volume totale di approvvigionamento idrico.

Le dichiarazioni dei fondatori di Lab Deloitte

Lo scopo del Lab Deloitte è quello di fare in modo che i cittadini possono prendere coscienza del bisogno di reindirizzare l’utilizzo di capitali e di mobilitare ogni risorsa finanziaria pubblica, al fine di sviluppare e promuovere delle iniziative intersettoriali ed innovative.

Ed è per questo motivo che è di fondamentale importanza riuscire a coinvolgere ogni stake holder dell’ecosistema in modo da spingere l’unione tra startup e aziende al fine di rendere più veloce la nascita di soluzioni innovative.

Un argomento che quindi sta molto a cuore a Stefano Pareglio e Francesco Iervolino, coloro che ricoprono il ruolo di Presidente di Deloitte Climate & Sustainability e Partner Deloitte Officine Innovazione, i quali affermano che più del 50% della popolazione mondiale si è stabilita all’interno di città, causando cosi un consumo notevole al giorno di risorse.

Ed è per tale ragione che le citta si possono trasformare in “incubatrici di soluzioni all’avanguardia“, facendo sì che si velocizzi il passaggio in direzione di un’economia circolare. Ciò imporrà di riorientare l’impiego dei capitali e di mobilitare risorse finanziarie pubbliche e private per promuovere e sviluppare iniziative innovative e intersettoriali, come è necessario per una economia e una società davvero sostenibili”.