Anticipare la pensione è il sogno di moltissimi lavoratori. Oggi tutto questo è possibile. Scopriamo qualcosa in più su coloro che potranno anticiparla di 5 anni!
Quando si arriva ad una certa non si hanno più le forze per lavorare ed è per questo che subentra la pensione. Chi ha lavorato per gran parte della sua vita ed è riuscito a versare i contributi previsti potrà quindi ricevere un sussidio mensile che gli permetterà di vivere senza continuare la propria carriera lavorativa.
Sicuramente tutto questo è spesso fonte di dibattito, in quanto i politici sono più volte intervenuti sulla questione, cercando di trovare delle soluzioni valide e durature. Da qualche tempo si sta parlando della possibilità di mandare in pensione prima le persone. Ecco, dunque, chi saranno i fortunati che potranno ottenere uno sconto di cinque anni sull’attività lavorativa.
La pensione è un argomento di dibattito molto intenso, in quanto periodicamente le proposte relative a questo tema subiscono modifiche e puntualizzazioni. Negli anni sono davvero molte le cose che sono cambiate, motivo per cui provare un po’ di confusione è consentito.
Secondo la Legge attuale chi vuole andare in pensione nel 2023 deve essere in possesso di alcuni requisiti individuati dalla Legge. A grandi linee un lavoratore potrebbe accedere al trattamento pensionistico una volta raggiunta la soglia dei 67 anni. Ovviamente ci sono degli sconti che possono far anticipare la pensione, come ad esempio Ape Sociale e Opzione Donna, ma bisogna rispettare alcune richieste ben precise.
Secondo le ultime direttive si può richiedere la pensione anticipata ordinaria solo nel caso in cui si abbiano 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per quanto riguarda invece le donne.
La Legge parla anche della possibilità di andare in pensione con cinque anni di anticipo ma, anche in questo caso, significa essere in possesso dei requisiti per poterlo fare in maniera legale ed assicurata.
Questa soluzione risponde al nome di Quota 103 e vede il versamento di 41 anni di contributi. Si tratta di una nuova proposta che avrebbe preso il posto della Quota 102, anche se l’età contributiva è aumentata di circa 3 anni rispetto all’ultima volta.
Chi ha compiuto 62 anni e ha versato almeno 41 anni di contributi potrà quindi beneficiare di questo piccolo sconto di circa 5 anni. Non si tratta quindi di uno sconto troppo consistente, ma sicuramente di qualcosa che potrebbe fare la differenza soprattutto per quei lavori considerati gravosi.
Come abbiamo detto prima, esistono diverse metodologie per andare in pensione prima, ma bisogna essere ben informati onde evitare di commettere errori. Per qualsiasi eventualità è infatti possibile rivolgersi a CAF e Patronati che potranno consigliare le mosse da seguire per scoprire le alternative adatte alla singola persona.
Oltre alle riforme classiche è presente una grande opportunità per chi è laureato. Queste persone potrebbero rivendicare gli anni dedicati allo studio in modo da scalarli da quelli intrapresi con la carriera lavorativa.
Questa opzione è stata definita come Riscatto della laurea e appellandosi a questo meccanismo sarà possibile anticipare la pensione di 5 anni come nel caso descritto sopra. Ovviamente questo sarà possibile solo nel caso della laurea ordinaria, mentre non sarà possibile in caso di specializzazione e percorsi di formazione più specifici.
Non sono molte le persone ad essere a conoscenza di questa informazione, in quanto si tratta di una riforma da poco entrata in vigore ma che, con il passare del tempo, potrebbe sicuramente fare la differenza. Non sappiamo nulla, invece, per quanto riguarda l’entità dell’assegno pensionistico che tutte queste persone percepiranno.
In linea teorica l’importo calcolato dall‘Istituto Nazionale di Previdenza Sociale non dovrebbe variare di molto, in quanto lo sconto applicato non andrà conteggiato per difetto. Quasi sicuramente gli importi percepiti da questi pensionati saranno simili a quelli della media nazionale e toccheranno le soglie dei 1.000 euro al mese.
Una cifra piuttosto esigua che non serve a coprire in maniera efficace tutte le spese odierne. Forse il prossimo provvedimento andrà a caratterizzare l’entità della cifra e non solamente l’insieme dei requisiti per poter andare in pensione.