Nei prossimi giorni potrebbero scattare nuovi controlli da parte dell‘Agenzie delle Entrate. Questa notizia ha fatto trasalire i consumatori. Ecco chi rischia.
Quando sentiamo nominare l’Agenzia delle Entrate non possiamo fare a meno di percepire un brivido lungo la schiena. Questo perché la maggior parte dei debiti degli italiani sono proprio nei confronti di questo ente nazionale che da sempre regola i rapporti con il Fisco. Questa paura non riguarda solamente coloro che, per un motivo o per l’altro, infrangono quanto preventivato dalla Legge, ma tutti. Spesso, infatti, le cartelle esattoriali possono fare la loro comparsa dal nulla e rovinare la vita di una persona nel giro di pochissimi secondi. L’Agenzia delle Entrate ha quindi fatto sapere che nei prossimi giorni partiranno nuovi controlli. Ecco chi, questa volta, rischierà davvero grosso.
Qualche pillola sull’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate è un’istituzione fiscale presieduta dalla pubblica amministrazione italiana. Questa istituzione è sotto le dipendenze del Ministero dell’economia e delle finanze e il suo compito è quello di effettuare dei controlli di tipo fiscale in modo da regolare la gestione dei tributi.
Questo ente è stato istruito nel 1999, anche se risulta essere operativo dal 2001. Grazie al lavoro di questa istituzione sarà possibile verificare i giusti adempimenti da parte dei cittadini contribuenti, ma svolgere anche moltissime operazioni diverse. Esistono dei servizi che riguardano la pubblica amministrazione, altri che si focalizzano sul pagamento e il rispetto delle imposte.
È poi possibile rivolgersi a questo servizio per ottenere ulteriori informazioni, condannare ogni forma di evasione fiscale, procedere con i dovuti controlli e infine gestire i contenziosi tributari grazie alla presenza delle commissioni tributarie.
Nuovi controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate: ecco chi rischia
Poche ore fa l’Agenzia delle Entrate ha parlato di nuovi controlli che verranno effettuati nei confronti di chi ha aperto una nuova Partita IVA.
Pochi mesi fa è infatti entrato in vigore un nuovo provvedimento all’interno del quale sono dichiarati criteri e i requisiti per ridurre il rischio e, soprattutto, la possibilità di incappare in dolorose sanzioni.
Pare che i vari controlli avverranno con tipologia preventiva proprio su quelle partite IVA che sono state aperte da poco tempo. Qualora questi contratti dovessero mostrare diversi elementi di rischio si analizzeranno più a fondo, in modo da procedere e valutare l’inadempimento degli obblighi dichiarativi.
Oltre ai documenti verranno esaminati il titolare della ditta, l’ipotetico lavoratore autonomo e anche tutti coloro che rappresentano la società ai fini legali. Il parametro che quasi sempre fa cadere l’attenzione su questi titoli è la mancata operosità per un periodo di tempo, al quale seguirà poi una ripresa improvvisa e spesso immotivata.
A rischiare quindi, tutti coloro che hanno aperto da poco una partita IVA ma che, per un motivo o per l’altro, l’hanno lasciata in sospeso oppure hanno deciso di riaprirla dopo tantissimo tempo.
In che modo saranno effettuati i controlli preventivi?
L’Agenzia delle Entrate, quindi, si munirà delle varie indicazioni enunciate durante lo scorso mese di Maggio, in modo da poter analizzare con più obiettività le varie partite IVA. I controlli si verificheranno prima su tutti coloro che presentano rischi relativi all’apertura di questo documento.
Il controllo permetterà di stabilire un contatto fra l’Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza. Così facendo si valuteranno le aperture di nuove partite IVA e il contribuente sarà costretto a presentarsi dinanzi all’Agenzia delle entrate laddove dovessero emergere delle anomalie o delle incongruenze.
Qualora queste dovessero continuare ad esistere, si procederebbe all’accertamento che, qualora verificato, potrebbe far scattare multe piuttosto salate. Nei casi più gravi, invece, si potrebbe pensare di far chiudere la partita IVA accusata di non essere veritiera. In questo caso vengono esaminati i parametri come il profilo economico e fiscale, i requisiti previsti dall’imprenditorialità, lo svolgimento dell’attività lavorativa e le varie incongruenze relative alle capacità dell’individuo coinvolto.
Ovviamente, qualora il contribuente non dovesse intervenire per rimettersi in pari, potrebbe peggiorare il fattore di rischio individuato dall’Agenzia delle Entrate. In questo caso non solo si provvede al pagamento e si rischia la prigione, ma potrebbero essere emessi dei provvedimenti di cessazione della partita IVA senza lasciare al proprietario alcuna possibilità di ribattuta.