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Economia e Finanza

Addio Opzione Donna, ecco quali sono le alternative proposte dallo Stato

Opzione Donna è ormai destinata a sparire, in quanto è questa la decisione presa dallo Stato. Scopriamo insieme le alternative alle quali sarà possibile accedere.

voto in aula-oipamagazine.it

Il tema della pensione fa discutere tutti, poiché si tratta di un argomento che prima o poi saremo costretti ad affrontare. Negli ultimi anni la Riforma pensionistica ha subito diverse modifiche, alcune delle quali volte ad introdurre il trattamento pensionistico anticipato. Sono diverse le formule offerte dallo Stato fra cui, fino a poco tempo fa, spiccava perfino Opzione donna. A seguito delle ultime dichiarazioni però, questa variante sarebbe destinata a scomparire in quanto il Governo non la ritiene adatta per il futuro. Ovviamente al suo posto verranno offerte molte alternative diverse, le quali potranno consentire il raggiungimento degli stessi risultati da parte dei cittadini. Ecco quali sono le altre opzioni.

Opzione Donna: di che cosa si tratta ?

Quando si parla di Opzione Donna si fa riferimento ad una delle varie tipologie di risorse che lo Stato utilizza per consentire la pensione anticipata.

In passato, quasi 200.000 lavoratrici hanno potuto beneficiare di questa prerogativa per andare in pensione a 58 e a 59 anni. Questo è stato possibile per tutte quelle che avevano versato almeno 35 anni di contributi.

Opzione Donna cancellata dallo Stato – Oipamagazine.it

Ovviamente l’importo sull’assegno è stato ricalcolato e, anche se leggermente più basso degli introiti standard, ha fatto felici moltissime persone. Il sistema ha sempre funzionato in maniera esemplare ma, a quanto pare, la premier Giorgia Meloni non la pensa nello stesso modo.

Il Presidente del Consiglio ha infatti deciso di intervenire sulla questione, escludendo migliaia di lavoratrici dalla possibilità di accedere a Opzione Donna per quanto riguarda il 2023. Per la donna infatti, tutte dovranno andare in pensione una volta compiuti i 60 anni. L’unico sconto verrà offerto dalla presenza dei figli, per i quali potrà esserci uno sconto di circa 12 mesi a discendente, per un massimo di 2 anni circa.

Addio Opzione Donna: benvenuta Ape Sociale Rosa

Opzione Donna non è quindi stata presa in considerazione per i prossimi anni. L’Esecutivo avrebbe però già provveduto, prendendo in considerazione una nuova alternativa, la quale è stata ribattezzata come Ape Sociale Rosa.

Introduzione Ape Sociale Rosa – Oipamagazine.it

In questo caso le donne avranno la possibilità di anticipare la pensione di quattro anni ottenendo questo trattamento a 63 anni e non più a 67 come invece previsto dalla Legge Fornero. Questa possibilità verrà offerta ai caregiver, a chi svolge lavori usuranti, a chi ha perso il lavoro e non lo ha più rimpiazzato per diverso tempo ed infine a tutti coloro che hanno un’invalidità superiore al 74%.

Chi ha svolto un lavoro usurante dovrà aver versato almeno 36 anni di contributi mentre tutte le altre categorie citate prima potranno ottenere questo tipo di pensione con un contribuzione di circa 30 anni. Ovviamente questo non risolverà la situazione di coloro che quest’anno avrebbero potuto beneficiare dell’Opzione Donna le quali, quindi, si sono trovate al varco per l’ennesima volta.

Le alternative per godere della pensione anticipata

Opzione Donna e Ape Sociale Rosa non sono le uniche alternative per poter accedere al trattamento pensionistico in maniera anticipata. Tra le formule più richieste Quota 100, che ha consentito ai lavoratori di 62 anni di andare in pensione con circa 38 anni di contributi versati.

Molto apprezzata anche Ape Sociale ma solo per chi assiste un parente affetto da una grave disabilità o per chi abbia svolto dei lavori usuranti per almeno 7 anni nell’ultimo decennio. Non tutti sanno che è poi possibile accedere ad alcuni fondi di solidarietà bilaterali che vengono concessi a coloro che sono in possesso dei requisiti che permettono di andare in pensione con 5 anni di anticipo.

Da non dimenticare i lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno iniziato la loro carriera in giovane età e, proprio per questo, non si sono mai fermati. Può andare in pensione anticipata anche chi ha svolto dei lavori usuranti, chi gode del contratto di espansione e chi lavora in regime di sospensione.

Ovviamente ogni situazione richiede un’analisi mirata ed individuale, in quanto il trattamento pensionistico è davvero molto personale ed è difficile trovare un provvedimento che possa valere per tutti allo stesso modo. Sicuramente le possibilità offerte dallo Stato non sono poche e conoscerle potrebbe aiutare nel far valere i propri diritti.