Sapevi che la Quota 41 senza contributi è una via d’uscita che pochi conoscono? Scopriamo come richiederla e chi potrebbe accedervi subito.
Pochi sanno che con la Quota 41 senza tutti i 41 anni di contributi hanno una via d’uscita certa, ma non spetta a tutti e bisogna possedere determinati requisiti per richiederla. Anche se pare una soluzione impossibile, invece non lo è in alcuni casi e diverse categorie possono accedervi. Scopriamo come funziona questa misura e come fare per accedervi!
Ma è veramente possibile accedere a Quota 41 senza avere 41 anni di contributi? Pare proprio di sì e basta capire come funziona il meccanismo per rendersi conto che è vero. Come è noto, Quota 41 è una misura pensata per venire incontro ai lavoratori precoci, ovvero a coloro che hanno versato almeno 1 anno di contributi prima di aver compiuto 19 anni.
Pochi però sanno che questa misura si può sfruttare per consentire ai disoccupati di accedere alla pensione anche senza avere i 41anni di contributi necessari per farlo. Invece è così, infatti consente ai disoccupati che hanno concluso la Naspi e hanno 39 anni di contributi di aggiungere i due anni spettati con la disoccupazione, che sono figurativi e vanno ad aggiungersi ai precedenti per arrivare a 41.
Insomma, si tratta di un escamotage a cui possono accedere in tanti dopo aver terminato la Naspi e utilizzare i due anni in cui i disoccupati hanno percepito l’indennità per aggiungerli a quelli già posseduti. Scopriamo come funziona l’iter per chiedere la pensione da disoccupato.
Per accedere alla Quota 41 non servono specifici dati anagrafici. Infatti, bisogna avere 41 anni di contributi versati per potervi accedere e qualunque sia l’età anagrafica. Coloro che hanno lavorato per 41 anni e di essi hanno versato contributi per almeno 1 anno almeno prima dei 19 anni di età possono uscire dal mondo del lavoro senza attendere il compimento dei 63 anni.
E’ prevista una finestra di tre mesi per la decorrenza della pensione con quota 41.Ma a chi è rivolta questa misura? Possono accedere a Quota 41 invalidi, caregiver, lavoratori che fanno lavori usuranti e disoccupati. Anche se sembra strano, quest’ultima categoria può accedere a Quota 41 se prende tutta la NASPI che l’INPS assegna e arrivare così ad avere i requisiti richiesti.
L’indennità di disoccupazione o Naspi viene erogata per metà delle settimane lavorate nei precedenti 4 anni della perdita del lavoro. Dunque, facendo due calcoli, coloro che hanno lavorato continuativamente negli ultimi 4 anni può prendere 24 mesi di disoccupazione al massimo. Una volta conclusa la Naspi il disoccupato può fare la richiesta con quota 41 per la pensione.
E’ dunque possibile accedere a Quota 41 da disoccupati? Ebbene sì, ma solamente nel caso il disoccupato è stato licenziato e non si è dimesso di sua spontanea volontà. Infatti, se si tratta di licenziamento volontario la Naspi non spetta, mentre se ne ha diritto nel caso si viene licenziati.
In questo caso il disoccupato può contare su due anni di contributi figurativi validi per il trattamento pensionistico, che vanno ad aggiungersi ai precedenti 39 e sommati insieme costituiscono quota 41.
E’ bene sottolineare che occorre possedere anche un altro requisito per accedere a quota 41 da disoccupati e che non bisogna sottovalutare. Infatti, si tratta dei contributi accumulati, che devono essere 41 minimo e di questi 35 devono essere effettivi, quindi bisogna escludere periodi di disoccupazione, malattie e altro.
Per concludere, possiamo affermare dunque che l’uscita dopo 41 anni di lavoro con la quota 41 prevede41 anni di cui 35 effettivi, e con 39 anni di contributi e due anni di Naspi si accede alla misura.