Se la malattia coglie durante le vacanze, il lavoratore ha la possibilità di bloccare le ferie e recuperare i giorni di riposo?
Purtroppo durante l’anno ci si può ammalare in diverse occasioni. In questo caso basta aprire la mutua, mettersi in malattia e riposarsi prima di riprendere la propria attività lavorativa. Può anche capitare però che ci si ammali durante il periodo delle ferie e quindi risulti piuttosto difficile tutelare questo aspetto della vita lavorativa. E’ proprio in questa circostanza che possono saltare piani e vacanze soprattutto quando, per l’appunto, pensiamo di riservare il nostro tempo alle tanto sospirate ferie. Esiste un metodo per recuperare i giorni persi e riottenere i giorni di riposo se ci si ammala durante il periodo delle vacanze? Cerchiamo di scoprire che cosa dice la legge in merito.
Sicuramente ammalarsi durante il periodo delle ferie può risultare una grande scocciatura. Questo perché in quei giorni si dovrebbe dedicare il proprio tempo al relax e al riposo in vista del recupero delle energie che ci serviranno per tutto l’anno.
Purtroppo però sono eventi che possono presentarsi in qualsiasi momento, motivo per cui è sempre necessario non farsi trovare impreparati.
La prima cosa da fare nel caso in cui ci si dovesse ammalare durante le ferie è quello di contattare il medico, in modo da inviare l’apposita certificazione all’INPS e comunicare la malattia al datore di lavoro. È bene ricordarsi di indicare dove ci si trovi al momento della malattia, in quanto i controlli potranno essere effettuati anche presso una residenza diversa da quella pattuita.
Come in ogni caso la certificazione rilasciata dal proprio medico prevederà una doppia copia. Una di queste viene rilasciata al lavoratore mentre l’altra verrà inviata al portale INPS e potrà essere visionata dal datore di lavoro.
Le due copie, fondamentalmente uguali, differiscono per un piccolo particolare. Quella rilasciata all’INPS non rivelerà I motivi relativi alla diagnosi del paziente.
Anche durante il periodo delle ferie, quando scatta la malattia, il lavoratore può essere soggetto ai controlli sia da parte dell’INPS che dal datore di lavoro.
Esistono delle fasce orarie definite di reperibilità durante le quali potrebbe passare un controllo volto a verificare lo stato di malattia del paziente.
Per il settore privato queste vanno dalle 10 alle 12 e dalle 17 dalle 19, mentre per il settore pubblico dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Bisogna però informarsi molto bene sulla propria situazione, in quanto alcune malattie non possono interrompere le ferie come ad esempio il raffreddore, il mal di testa e dolori di natura passeggera.
Ad ogni modo sarà il medico a stabilire la prognosi per il lavoratore e quindi la durata di malattia necessaria per riconquistare le forze e le energie. Quasi sempre i medici che effettuano le visite di controllo tendono a confermare il parere del primo medico ma, in caso di giudizio diverso, la malattia potrebbe interrompersi e quindi sarà necessario riformulare i propri programmi.
Ammalarsi durante le ferie è un po’ come andare in qualche negozio ricco di sconti e non poter acquistare nulla. Oltre al danno, quindi, anche la beffa, in quanto si tratta dei pochi giorni dedicati al riposo, ma la salute sembra volerci girare le spalle.
In molti si chiedono se i giorni persi a causa delle malattie durante le ferie possano essere recuperati oppure vadano conteggiati lo stesso come vacanza. Purtroppo la disciplina in questo caso non è univoca, in quanto si tratta per lo più di un accordo formale che dovrà essere preso fra datore di lavoro e dipendente.
Nel primo caso il dipendente potrà scegliere di ritardare il suo rientro in maniera da recuperare i giorni persi a causa della malattia.
Esiste però anche una seconda possibilità, ovvero quella che vede il lavoratore rientrare in azienda e ricominciare la sua attività lavorativa come avrebbe dovuto fare in origine.
Questo però, potrà recuperare i giorni persi in precedenza attaccandoli ai giorni di riposo o prolungando le ferie in un altro periodo dell’anno. Questi giorni, quindi, non andranno persi anche se sarà necessario discutere con il datore di lavoro in maniera da trovare una soluzione che possa accontentare entrambe le parti.