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Cos’è il reskilling e perchè è importante in azienda sempre di più

In molti sono coloro che conoscono la parola skill e il suo significato mentre, il termine reskilling potrebbe essere sconosciuto. Ed è per coloro che non sanno di cosa si tratta, che abbiamo pensato di realizzare questo articolo.

reskilling- Oipamagazine.it

Nel testo che segue verrà spiegato quindi che cos’è il reskilling e per quale motivo diventa sempre più importante delle aziende che appartengono a livelli differenti.

Che cos’è il reskilling e per quale motivo è utile nelle aziende

La parola di reskilling in italiano si traduce con il termine riqualificazione. Nonostante possa sembrare una parola con una coniugazione negativa, è importante sapere che dietro a tale termine si nasconde molto di più.

Infatti, nel momento in cui si sceglie di fare il reskilling, si sta cercando di riqualificare la forza lavoro che si trova già in azienda, ossia una strategia che le imprese utilizzano sempre di più, così da eliminare ogni mancanza di fronte ad un mercato in costante mutamento.

Aggiornare costantemente ogni competenza, di sicuro potrebbe essere un fattore strategico per fare in modo di essere abbastanza competitivi nel mondo del lavoro.

Si tratta di una legge che si applica sia a coloro che vanno alla ricerca di un lavoro che per le aziende che hanno intenzione di restare al passo con i tempi.

Infatti, aumentano sempre di più le aziende che scelgono di utilizzare una strategia di reskilling del proprio personale, un qualcosa che in genere ha un costo più basso a differenza della ricerca di un personale qualificato da inserire per assunzioni nuove.

I vantaggi che si ottengono con il reskilling aziendale

Nel momento in cui si va a cercare un nuovo personale, l’azienda è costretta ad affrontare delle spese sia per quanto riguarda le risorse che per il tempo.

Si tratta di un qualcosa che però non dà la certezza di trovare le persone perfette per svolgere una mansione particolare.

Tutto ciò non significa che si tratti di una strategia sbagliata. Ci sono casi in cui non ci si ha il tempo sufficiente per selezionare nuove figure oppure che il tipo di professionista che si sta cercando non è disponibile.

Ed è per tale ragione che in questo caso, una buona idea potrebbe essere quella di riqualificare delle professionalità che si trovano già in azienda e che vengono impiegate all’interno di reparti poco funzionali.

Diversi sono i vantaggi che si ottengono nel momento in cui si sceglie di ottimizzare le risorse, ossia:

  • aumentare i servizi offerti, una strategia di reskilling che permetterà, alle aziende, di realizzare nuovi servizi da proporre ai clienti proprio perché aumenta anche la sua forza lavoro;
  • aumento dell’efficacia della produttività nel portare a termine delle mansioni in quanto, um dipendente che ottiene nuove competenze, riesce a portare a termine mansioni nuove in maniera efficace, andando così a contribuire all’aumento del fatturato aziendale;
  • diminuzione dei costi e del turnover in azienda. Infatti, nel momento in cui si fa a riformare il proprio personale, si può ottenere un risparmio sia a livello economico che aziendale;
  • migliorare il clima lavorativo e la reputazione dell’azienda. Infatti, nel momento in cui un’azienda investe sulla formazione, fa sì che il clima al suo interno sia più disteso e i dipendenti più motivati.

Quindi, il reskilling risulta essere una strategia che l’azienda può scegliere se applicare per ottenere una notevole crescita.

Questa però non va a sostituire la ricerca di un nuovo personale ma si affianca ad una strategia che si basa su upskilling e su nuove assunzioni.

Upskilling- Oipamagazine.it

Ma vediamo insieme quali sono le differenze tra reskilling e upskilling.

Le differenze tra upskilling e restyling

Dopo aver capito quindi che cos’è il reskilling,  andiamo a capire in cosa si differenzia dall’upskilling.

Il reskilling è inerente quindi alla acquisire nuove competenze differenti da quelli che già si possiedono, in modo da cambiare il proprio ruolo basandosi sulle esigenze diverse dell’azienda.

L’upskillig invece risulta essere una strategia di crescita diversa. In tale situazione, l’azienda punta sulla formazione verticale di un dipendente, una strategia che in genere si utilizza per fare in modo che il dipendente abbia la possibilità di far carriera e ottenere una posizione con un compenso più elevato all’interno dello stesso luogo di lavoro.

Per esempio, coloro che lavorano in qualità di social media manager all’interno di un’azienda, possono svolgere talmente bene i propri compiti, al punto che l’azienda potrebbe pensare di far fare al dipendente, un passo in avanti e quindi proporre un upskilling.

In questo modo, al dipendente verrà proposto di seguire un ulteriore corso di formazione in modo da avere a disposizione altre competenze utili per dirigere un team oppure un intero reparto in azienda.

A cosa serve il reskilling

In questo periodo, il mondo del lavoro sta subendo degli enormi cambiamenti. Infatti, basta volgere lo sguardo alle numerose professioni emergenti a livello tecnologico.

In base ad un’indagine fatta dal World Economic forum Nel 2020, molto più precisamente nel mese di ottobre, durante i prossimi 5 anni, quasi la metà dei lavoratori verrà sottoposto ad un reskilling recuperando così un nuovo ruolo lavorativo.

Attraverso la medesima indagine, si è anche sottolineato che sono sempre di più le aziende che si orientano in direzione di una strategia di reskilling, un qualcosa che hanno intenzione di fare tre quarti della forza lavoro impiegata.

Una tendenza più che giustificata se si pensa che il 44% dei dipendenti, entro il 2025, avrà bisogno di ottenere nuove competenze per portare a termine, proficuamente, ogni compito.

Ma quali sono le competenze più richieste nel corso dei prossimi anni?

Le competenze che si acquisiranno con il reskilling

Quindi, in base a ciò che abbiamo visto fino ad ora, numerose sono le aziende che stanno portando avanti una strategia di reskilling  in modo da continuare ad essere competitive nel mercato del lavoro.

Ecco quindi quali sono le competenze richiesta attualmente nel mercato.

Ottenere delle competenze digitali, risulta essere di fondamentale importanza per portare a termine correttamente il processo di reskilling.

Competenze digitali- Oipamagazine.it

Tra le competenze troviamo quello inerenti a nuove professioni situate nel marketing digitale tra cui:

  • Tecniche SEO e SEM;
  • Digital advertising;
  • Social media management;
  • Tecniche di marketing automation;
  • Big data;
  • Cloud computing;
  • AI e IoT;
  • Automazione industriale;
  • Realtà aumentata e virtuale;
  • Crittografia e sicurezza informatica;
  • Stampa e modellazione 3D e 4D;
  • Competenze di robotica;
  • Competenze nell’utilizzo di nanomateriali e biotecnologie.

Le soft skill

Dopo aver letto una lista di competenze così lunghe, molto probabilmente le soft skill potrebbero sembrare quasi inutili.

In realtà non è così in quanto, all’interno di un mercato del lavoro che risulta avere sempre più esigenze, essere in possesso di competenze trasversali è di fondamentale importanza poiché, riuscire a gestire ogni trasformazione e cambiamento, fa sì che si possa raggiungere, con facilità, ogni obiettivo

Tra le altre doti molto richieste, troviamo anche ad essere in grado di pensare fuori dagli schemi e di risolvere in fretta un problema.

Dopo aver capito quindi che cos’è il reskilling e per quale motivo in molte aziende viene sempre più utilizzato, ecco alcuni consigli molto utili da prendere in considerazione:

  • impegnarsi per arricchire il proprio curriculum con nuove competenze;
  • evitare di avere paura di reinventarsi nel lavoro;

Infine, accettare ogni sfida con entusiasmo.