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Quali caratteristiche avere per lavorare nelle risorse umane

Nel corso degli ultimi anni in cui c’è stata una digitalizzazione sempre più crescente, il capitale umano è diventato un elemento molto importante per fare in modo che un’azienda potesse avere successo. Ma quali sono le caratteristiche che si devono possedere per lavorare nelle risorse umane?

Lavorare nelle risorse umane- Oipamagazine.it

Nell’ultimo anno, le figure specializzate nell’HR hanno ottenuto un ruolo centrale all’interno delle organizzazioni delle aziende. Nell’articolo che segue, andremo quindi a capire quali sono i requisiti fondamentali per rientrare in questo settore.

Le caratteristiche necessarie per ottenere un lavoro nelle risorse umane

Molto ricercate sono le figure professionali che lavorano all’interno del settore HR .

Per riuscire a rientrare in tale categoria, è importante affiancare delle precise soft skill a competenze digitali.

La costante diffusione di tecnologie del tutto nuove, hanno dato vita a cambiamenti numerosi all’interno di ambiti aziendali.

Da una parte infatti si è assistita alla digitalizzazione del lavoro anche se dall’altro si è reso doveroso cercare di valorizzare, quanto più possibile, quello che viene considerato come capitale umano.

Tutto ciò accade perché in una società le persone risultano essere una risorsa unica il cui potenziale è davvero molto.

Fare in modo che collaboratori e dipendenti vengono valorizzati e motivati, fa sì che ogni azienda riesca a trovare un equilibrio perfetto.

Quindi, delle caratteristiche molto importanti da essere impiegate nelle risorse umane risultano essere di sicuro le abilità di problem solving, insieme a quelle organizzative e relazionali.

Le abilità relazionali

Coloro che lavorano nel settore HR, sanno che le abilità relazionali risultano essere di fondamentale importanza.

Tramite tale definizione si fa riferimento ad ogni competenza personale che entra in gioco nel momento in cui si va a relazionarsi con tutti gli altri e che quindi si differenziano dalla tecnologia.

Si parla di qualità come doti comunicative, capacità di ascolto, sensibilità ed empatia oltre che ad una flessibilità mentale che non guasta mai.

HR- Oipamagazine.it

Sono queste delle caratteristiche di fondamentale importanza al momento della selezione del personale.

Infatti, nel momento in cui si lavora nel settore HR, spesso si potrebbero portare a termine dei compiti differenti, a partire dal supervisionare un progetto di recruiting fino a promuovere la cultura aziendale.

Essere in grado di creare delle relazioni sane con i candidati è di fondamentale importanza se si ha intenzione di realizzare una carriera che possa essere stimolante proprio come quella che appartiene alle risorse umane.

Problem solving

Il possedere delle capacità di problem solving all’interno del settore HR, può essere vista come la fusione di abilità di empatia, flessibilità e analitiche.

Si fa riferimento quindi ad una caratteristica indispensabile per essere impiegato all’interno delle risorse umane, la quale però si concretizza anche nel riuscire a tenere sotto controllo i conflitti che si verificano sul posto di lavoro.

L’essere in grado di leggere nel modo giusto l’unicità e la complessità delle varie situazioni, risulta essere molto importante per capire le esigenze del capitale umano e quindi di trovare delle soluzioni esatte ad ogni caso.

Contemporaneamente, un’ottima abilità di problem solving è perfetta anche per migliorare l’interazione tra vari gruppi nel posto di lavoro, andando così a stimolare la nascita di un ambiente lavorativo che si possa dire collaborativo e sereno.

Capacità di organizzazione e pianificazione

Ogni competenza organizzativa e gestionale risulta essere un’abilità molto importante per essere impiegati all’interno delle risorse umane, in quanto danno la possibilità di ottenere degli obiettivi che l’azienda ha stabilito.

Attraverso tali competenze, è facile andare alla ricerca di priorità e gestirle nel modo giusto.

Pianificare un lavoro- Oipamagazine.it

Si tratta di elementi molto importanti anche durante una fase di coaching in cui si deve trasmettere conoscenza, valori aziendali e informazioni ad ogni risorsa nuova.

Perché sono importanti le Digital skill

Nell’ambito digitale, non sono soltanto le soft skill ad essere molto ricercate ma anche le Digital skill.

Infatti, il processo aziendale nell’ultimo periodo ha subito una grande accelerazione, un qualcosa che si è verificato maggiormente durante la pandemia e che ha reso doveroso l’essere in grado di organizzare, molto velocemente, i vari flussi di lavoro.

Si è registrata infatti, una vera e propria rivoluzione dei settori produttivi attraverso la presenza di Smart working, videoconferenza e telelavoro.

Ognuno di questi fattori hanno spinto le aziende a trovarsi di fronte ad una realtà in cui non mancano nuove esigenze che prima di allora risultavano essere del tutto sconosciute.

All’interno di tale processo, ogni specialista delle risorse umane ha svolto un ruolo molto importante.

Infatti spesso sono state proprio tali figure a spingere il cambiamento digitale all’interno delle aziende.

Inoltre molte relazioni professionali oggi riescono a svilupparsi anche soltanto da remoto. Basti pensare a lavori come social media manager, copywriter o graphic designer.

Quindi, riuscire a padroneggiare ogni strumento digitale risulta essere molto importante per coloro che lavorano all’interno del settore HR.

Spesso infatti coloro che vengono impiegati nel settore delle risorse umane, hanno il compito di supportare e formare il personale per imparare ad utilizzare tecnologie digitali soprattutto inerenti alle modalità di lavoro nuove.

Infatti lo smart working è diventato un elemento fondamentale all’interno della quotidianità aziendale.

Si tratta di un dato che spesso spinge i professionisti HR a fare da mediatori tra le esigenze dei lavoratori e quelle dell’azienda.

Si tratta di una situazione che spesso che dà vita ad un altro fenomeno, ossia il quiet quitting. Ma di cosa si tratta?

In cosa consiste il quiet quitting

Nel momento in cui si parla di quiet quitting, si fa riferimento ad un atteggiamento dei lavoratori verso i loro compiti che l’azienda gli assegna.

Si tratta di un atteggiamento in cui si cerca di lavorare “al minimo sindacale“, evitando il licenziamento.

quiet quitting- Oipamagazine.it

Numerose sono le motivazioni che si trovano alla base di tale atteggiamento, a partire dal non accettare una cultura del lavoro troppo stacanovista fino alla presenza di un’ambizione personale molto scarsa.

Insomma, indipendentemente dalle motivazioni, molto spesso il quiet quitting viene visto come un sinonimo di malessere del dipendente stesso.

L’azienda trova dovrà quindi trovare quali sono le cause di tale atteggiamento e andare alla ricerca di una soluzione in modo da riportare la condizione lavorativa in una situazione ottimale.

Ma quali sono i rimedi da applicare per contrastare il quiet quitting?

In questo caso, un ruolo molto importante è svolto proprio da colui che viene impiegato nelle risorse umane.

Infatti, attraverso l’utilizzo di competenze professionali e personali specifiche, tali figure riescono a capire il motivo che si trova alla base del malessere e, dopo aver trovato ogni causa, può fare da intermediario con i capi dell’azienda così da andare alla ricerca di una soluzione capace di accontentare entrambe le parti.

Per trovare una soluzione a tutte queste problematiche, le armi da avere necessariamente a disposizione sono capacità di problem solving, di ascolto oltre che ad abilità comunicative.