Bonus 5000 euro? Per chi? Pochi cittadini sanno della sua esistenza e, quindi, spiegheremo cos’è e come richiederlo.
L’acqua è considerata una delle necessità di cui non possiamo fare a meno nella nostra vita quotidiana.
Esistono un bel po’ di modi che ci consento di migliorare i rubinetti della nostra casa in modo da offrire a noi e ai nostri cara acqua qualitativamente migliore, non importa se sia per il raffreddamento, per il filtraggio o per altri ottimi motivi.
Arrivano delle novità davvero ottime su questo fronte sotto forma di bonus rubinetti, che è noto comunemente come bonus acqua potabile, il quale è in corso dal 2021 e permette a chiunque un risparmio notevole sulla procedura di installazione di sistemi completamente nuovi.
In termini pratici, questo bonus rappresenta un credito d’imposta che viene riconosciuto a chi deve spendere soldi per acquistare e installare sistemi di mineralizzazione, di filtraggio e di raffreddamento.
In sostanza, si tratta di sistemi che hanno lo scopo di migliorare la qualità dell’acqua che esce dal rubinetto e che viene consumata in casa.
Qual è la buona notizia? Semplice: l’accesso al bonus è aperto praticamente a tutti. Quindi, può essere utilizzato anche di chi non ha una partita IVA, da chi esercita attività d’impresa, professioni ed arti e dagli enti non commerciali, inclusi tutti quelli che appartengono al Terzo settore e a quelli di natura religiosa che sono stati riconosciuti in sede civile.
Praticamente, come detto prima, possono accedere al bonus rubinetti praticamente chiunque.
Come ottenere il bonus di 5000 euro
C’è, ovviamente, un limite di spesa. Infatti, il bonus acqua potabile consente l’acceso soltanto fino al limite massimo di 1.000 euro per ogni immobile.
Il limite si allarga fino a 5.000 euro per tutti gli immobili che sono stati destinati ad attività istituzionali o commerciali, chi esercita attività d’impresa, professioni e arti ed enti di natura non commerciale.
A stabilire l’esatto ammontare del credito è l’Agenzia delle Entrate basandosi sul rapporto esistente tra le spese che sono state presentate e tutte le risorse che sono a disposizione.
Ad esempio, lo scorso anno, il bonus acqua potabile per ogni richiedente che era stato ammesso era pari al 17,9% di tutta la spesa che aveva sostenuto.
A chi inviare la comunicazione
Dobbiamo notare che questo riconoscimento del bonus è un processo non automatico. Ciò vuol dire che, per riceverlo, sarà necessario presentare la comunicazione di tutte le spese che sono state sostenute.
La comunicazione dovrà essere spedita all’Agenzia delle Entrate a partire dal 1° febbraio e fino al 28 febbraio del prossimo anno, oppure dell’anno seguente alle spese che sono state effettuate nella probabilità che tali spese non sono state sostenute nel 2023.
Allo stesso modo dello scorso anno, l’Agenzia delle Entrate stabilirà la percentuale del credito d’imposta. In che modo? Si baserà sul rapporto che c’è tra le risorse a disposizione e le comunicazioni ricevute.
Per quanto riguarda il pagamento, deve essere tracciabile, quindi quello in contanti non verrà preso in considerazione.
Una volta che il bonus verrà riconosciuto, sarà possibile inserirlo in compensazione all’interno del modello F24.
Vogliamo ricordare che soltanto coloro che non sono titolari di partita IVA potranno utilizzarlo all’interno della dichiarazione dei redditi inerente al periodo d’imposta di sostenimento, nel caso specifico per le spese agevolabili.