Quali sono i vantaggi che si ottengono nel momento in cui si utilizzano le lampadine a LED? Qual è il risparmio che offre tale prodotto? Sono queste delle domande a cui cercheremo di dare risposta nel testo che segue.
Sappiamo ormai che le lampadine a LED danno la possibilità di diminuire il costo della bolletta della luce, portando così i consumatori a risparmiare energia e facendo anche un passo in avanti per salvaguardare l’ambiente.
Nel corso degli ultimi anni, le forniture elettriche domestiche insieme a quelle aziendali, hanno subito un notevole aumento di prezzi, un qualcosa che si è registrato soprattutto a seguito dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina.
Un modo per cercare di risparmiare sui consumi elettrici è quello di sfruttare le lampadine a LED.
Si tratta di un prodotto che, con un piccolo investimento iniziale, permette di ottenere numerosi effetti benefici sulla bolletta finale oltre che a rendere migliore la vivibilità dell’ambiente.
Insomma, coloro che utilizzano le lampadine a LED, ottengono numerosi vantaggi a partire dal portafoglio. Ma vediamo insieme tutti i vantaggi e gli svantaggi che si ottengono dal suo utilizzo.
Il termine LED è l’acronimo di light emitting diod. Queste si differenziano dalle tradizionali lampadine, ossia dai dispositivi che sfruttano dei filamenti incandescenti a gas per la produzione di luce.
Infatti le lampade a led fanno perno sull’elettroluminescenza di un materiale semiconduttore il quale si accende nel momento in cui viene attraversato dalla corrente elettrica.
Tale prodotto va ad utilizzare una quantità inferiore di energia al confronto della luce emessa e quindi risulta essere la scelta perfetta per una casa all’insegna della sostenibilità.
Si tratta di un prodotto che possiede un ciclo vitale molto più lungo a differenza delle classiche lampadine in quanto hanno una durata di circa 50.000 ore a differenza delle 2.000 ore per le lampadine utilizzate negli anni passati.
Queste risultano essere molto più resistenti agli urti, alle vibrazioni e anche spostamenti in quanto non possiedono parti mobili come tubi o filamenti che emettono una quantità eccessiva di calore.
Visto che i LED sono molto piccoli, questi permettono di illuminare, in modo ottimale, uffici e case.
Infatti questi danno la possibilità di realizzare lampadine di dimensioni più piccole e molto creative.
Inoltre, le lampade a LED hanno anche una caratteristica molto interessante in quanto si possono considerare dimmerabili in quanto permettono di tenere sotto controllo la quantità di luce che viene messa e, in alcuni casi, consente di modificare anche il colore.
Quindi, ecco quali sono i vantaggi di una lampadina a LED:
Esistono poi altri fattori determinanti per la scelta della lampadina adatta. Ecco le caratteristiche che bisogna valutare.
La quantità di luce che viene emessa da una lampadina viene indicata dal lumen mentre il Lux risulta essere la quantità di luce che riesce ad arrivare ad una superficie la quale risulta essere equivalente ad un lumen su mq.
Tali grandezze vengono prese in considerazione al fine di comprendere quali sono le lampadine da acquistare per illuminare, in maniera corretta, un preciso ambiente.
Infatti, ogni zona della casa ha bisogno di una soluzione propria.
Ecco la lista:
In genere, una lampadina da 1600 lumen messa all’interno di un ambiente della grandezza di 25 metri quadrati riesci a fornire 64 Lux per ogni metro quadro.
Nel caso in cui si fa riferimento ad un soggiorno, bisogna quindi avere a disposizione 200 Lux che si otterranno con tre lampadine mentre, per illuminare un bagno da 12 mq sarà necessario ottenere 1000 lumen e quindi aver bisogno di 83 Lux a metro quadro per un totale di due lampadine.
Inoltre, le lampadine a LED riescono a abbattere i consumi del 90% a differenza delle lampadine tradizionali.
Come accade per gli elettrodomestici, anche sulle lampadine troviamo l’indicazione della classe energetica la quale parte da un minimo di C fino ad un massimo di A++.
Nel momento in cui si scelgono le lampadine dalla A in su, significa avere a disposizione la certezza di utilizzare una quantità inferiore di corrente.
Si parla poi anche di indice di resa cromatica la quale viene indicata con l’acronimo CRI il quale risulta essere un valore in cui si va ad indicare come la luce artificiale si comporta di fronte ad oggetti e quanto riesce a modificarne i colori originali.
Sappiamo che la luce del sole possiede un indice equivalente a 100.
Invece, lampadine a led in genere possiedono una resa di 80 e quindi sono in grado di mostrare quasi perfettamente i colori di ogni oggetto.
Dei valori molto più alti che vengono utilizzati da coloro che sfruttano luce artificiale per lavori artistici come il cinema o la pittura.
A differenza di quando sono arrivati sul mercato, oggi le lampadine a LED hanno un costo molto più basso.
Infatti all’inizio una sola lampadina veniva venduta ad un costo di €10 mentre attualmente il prezzo è sceso ad €1,50 a prezzo nel momento in cui si acquista uno stock da 6 o da 8 bulbi.
E’ importante tenere a mente anche che una lampadina a LED, anche se costa di più, ha una durata 20 volte più alta a differenza di quelle alogene.
Insomma, se si ipotizza l’utilizzo della lampadina per una durata pari a 6 ore al giorno per tutti i giorni, sappiamo che una lampadina a LED può essere cambiata dopo 6 anni e 10 mesi a differenza di una lampadina alogena la quale dovrà essere cambiata dopo un utilizzo di 3 anni e mezzo.
A questo punto è lecito chiedersi: qual è il risparmio che si ottiene con le lampadine a LED?
Se si fa il confronto con quelle ad incandescenza, è possibile ottenere un risparmio pari al 95% mentre, se invece si fa il confronto con i modelli fluorescenti, il risparmio parte da un minimo del 60% fino ad un massimo dell’85%.
In poche parole, nel caso in cui una lampadina a LED da 10 watt resta accesa per una durata pari a 8 ore al giorno, nella bolletta della luce mensile si avrà un consumo di 57 centesimi ogni 30 giorni, spesa che con una lampadina alogena era pari a 3,7 euro.