Mancano solamente 5 anni alla pensione, quale canale d’uscita si può sfruttare a proprio vantaggio? Facciamo chiarezza.
Il tema delle pensioni è sempre al centro dell’attenzione e del dibattito da parte del governo, delle forze sindacali e dei lavoratori italiani. Per questo, è importante rimanere sempre perfettamente aggiornati su quali possano essere le vie d’uscita disponibili e le misure previdenziali per accedere all’assegno previdenziale.
Per optare per una determinata misura pensionistica è importante rispettare i requisiti anagrafici e l’anzianità contributiva per andare in pensione. Nel caso in cui manchino solamente 5 anni alla pensione e si voglia smettere di lavorare, è possibile ricorrere ad uno strumento disciplinato e previsto dalla normativa vigente. Ecco di quale strumento si tratta. Facciamo chiarezza.
Ammettiamo che un lavoratore abbia raggiunto i 62 anni di età ed abbia un’anzianità contributiva di 36 anni. Se il lavoratore ha studiato e si è laureato avrà la possibilità di accedere alla pensione, riscattando i 5 anni ai fini contributivi.
Il riscatto della laurea è uno strumento e via d’uscita che consente di accedere alla pensione, facendo valere ai fini contributivi gli anni di studio trascorsi sui banchi dell’Università.
Se mancano pochi anni di contributi per accedere all’assegno previdenziale, attraverso il riscatto della laurea, è possibile smettere di lavorare. Nel caso in cui si riscattino cinque anni di contributi previdenziali, il lavoratore potrà accedere all’assegno previdenziale con Quota 103.
In questo caso basta aver compiuto 62 anni e avere un’anzianità contributiva pari a 41 anni. Il riscatto della laurea non è uno strumento gratuito, ma comporta il sostenimento di oneri.
I lavoratori laureati che intendano valorizzare ai fini previdenziali il periodo del proprio corso di studi possono ricorrere al riscatto della laurea, pagando un onere. Non sono oggetto di riscatto gli anni di università fuori corso. La durata ordinaria per conseguire la laurea è di solito pari a 5 anni, se il lavoratore ne ha impiegati 8, sono riscattabili solamente i 5 anni. Gli altri tre fuori corso non sono oggetto di riscatto.
Dei 5 anni riscattabili è possibile sceglierne anche alcuni, ad esempio due o tre, a seconda delle proprie esigenze. L’onere che viene sostenuto per riscattare la laurea è oggetto di detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi nel caso in cui venga pagato nell’interesse di un parente fiscalmente a carico.
Nel caso in cui il riscatto della laurea sia pagato nell’interesse di se stessi, l’onere sostenuto è oggetto di deduzione.
Il riscatto della laurea è uno strumento approntato dall’Inps che consente di riscattare gli anni di studio spesi sui banchi universitari per conseguire la laurea. Riscattare la laurea ha un costo, anche piuttosto esoso.
Ogni anno riscattato ha un costo di oltre 5.770 euro. Pertanto, se si vuole riscattare 5 anni, il lavoratore deve sostenere un esborso pari a 28.850 euro. Si tratta di un esborso non indifferente.
Grazie al simulatore disponibile sul sito istituzionale dell’Inps è possibile simulare il costo del riscatto della laurea e quali sono gli effetti sull’assegno pensionistico. Come detto, è possibile riscattare anche solamente alcuni dei 5 anni. Nel caso in cui si voglia riscattare 2 anni, sarà necessario esborsare 11.540 euro.