In questi giorni si sente parecchio parlare di quello che l’Agenzia delle entrate ha fatto e sta facendo nei confronti di tantissime Partite IVA. Il motivo? È incredibile.
Se per noi questi ultimi due mesi sono stati di ferie, non possiamo dire la stessa cosa dell’Agenzia delle entrate che si è messa al lavoro per stanare i furbetti delle Partita IVA. Infatti, in soli due mesi ne sono state chiuse ben 1200. Ma sapete cosa è successo e il motivo di questo provvedimento?
Sono ben due mesi in cui l’Agenzia delle entrate non fa altro che lavorare su un obiettivo ben specifico che si è prefissato per la fine di questa estate. Da quello che sappiamo l’obiettivo è quasi stato raggiunto e se per noi sono stati mesi caldi, ma di vacanze per l’ente no.
Il calore lo hanno sentito solamente negli uffici quando per due mesi i funzionari non hanno alzato la testa per raggiungere uno scopo ben preciso. Nello specifico ci si è imposti di fare indagini approfondite e controlli specifici per quanto riguarda le Partita IVA.
Il motivo è molto semplice. In questi anni ci si è resi conto che sono state tante le truffe di furbi che decidevano di aprire la Partita IVA per poi chiuderla ancora prima di pagare le tasse.
Sono state definite le Partite IVA apri e chiudi e non si è sprecato nemmeno un giorno per scovare tutti quelli che hanno pensato bene di agire così truffando lo Stato.
Perché di truffa si parla. Si è scoperto infatti che sono state aperte numerosissime Partite IVA e poi sono state lasciate li o addirittura sono state chiuse poco prima di dover pagare le tasse. Stavolta è arrivato il pugno duro dalla stessa Agenzia delle Entrate.
Sono stati presi al vaglio i singoli casi e sono riusciti a scoprire tutti quei furbetti che hanno approfittato della Partita Iva per fare i propri comodi.
Questo fenomeno è stato persino nominato come “apri e chiudi” ed è stato rilevato che si tratta un’usanza molto comune nel nostro Paese.
In realtà, molte attività sono state aperte persino da cittadini extra UE con l’intento di iniziare a lavorare in Italia, per poi chiuderle prima di pagare le tasse previste.
In questo modo, lo Stato non fa in tempo ad accorgersi del trucchetto ma gli imprenditori hanno lavorato un intero anno senza versare un solo euro di tasse.
Si tratta di una vera e propria evasione che si ripercuote sull’economia di tutto il nostro Paese.
Per fortuna, grazie ad un recente provvedimento del Governo, questo trucchetto ha visto la sua fine. In questi ultimi due mesi infatti, ne sono state chiuse oltre 1200 e il numero è già interessante.
Questo provvedimento è stato possibile grazie all’ultima Legge di Bilancio che ha permesso all’Agenzia delle entrate di avere a disposizione degli strumenti per poter intervenire. Oltre a delle sanzioni incredibili, la possibilità per questi furbetti di riaprire una Partita Iva è pari a zero.
Stando a quanto rivelato dall’Agenzia delle entrate, la maggior parte delle Partite IVA sospette ruotavano principalmente ad alcune regioni specifiche quali Campania, Lazio e Lombardia. Un elemento in comune avevano però i soggetti coinvolti: i furbetti sono tutti di origine straniera.
I numeri sono alti e tra le 1200 Partita IVA chiuse 359 erano in Lombardia, 254 nel Lazio, 166 in Campania e 105 tra la Toscana e il Veneto.
In realtà questo non è tutto. Sono state scovate altre 500 Partita IVA aperte tra il 2021 e il 2022 che dovranno essere verificate. Se anche queste risulteranno essere sospette, anch’esse avranno la stessa sorte di quelle 1200 chiuse in questi mesi.