Importanti risvolti per coloro che hanno percepito il reddito di cittadinanza. Non buttate la carta anche se vi è stato sospeso il sussidio. Ecco perché.
In quest’ultimo periodo non si fa altro che parlare del reddito di cittadinanza e di come il Governo abbia deciso di tagliare questa importante sovvenzione per alcuni utenti. Il motivo è nell’intenzione che l’RDC non avrebbe rispettato, in quanto il reddito di cittadinanza non avrebbe fatto altro che danneggiare l’economia, anziché incentivare la ricerca di una nuova posizione lavorativa. Il Governo avrebbe quindi deciso di punire questo comportamento ma, al tempo stesso, fa sapere come sarebbe meglio non privarsi della propria carta, in quanto succederà qualcosa di inaspettato e di molto gradito. Ecco di che cosa si tratta.
Reddito di cittadinanza negato: il pensiero della premier Meloni
Fin dai tempi del primo insediamento Giorgia Meloni ha espresso il suo parere in merito alla concessione del reddito di cittadinanza. Questa riforma molto gradita ha sostenuto il cittadino in un momento di crisi molto forte, la quale è stata poi attaccata dal carovita e dall’inflazione.
In un primo momento il reddito di cittadinanza permetteva alle persone di portare a casa del cibo e coprire spese come affitto e bollette. Con il passare del tempo, invece, è stata descritta come una sorta di iniziativa atta a danneggiare lo Stato. Questo perché molte persone rifiutavano i lavori che venivano offerti dal Comune, ma poi finivano per prestare il loro lavoro in nero, continuando a percepire il fantomatico assegno.
Ecco quindi come un semplice aiuto si è trasformato in qualcosa in cattiva fede, motivo per cui, per colpa di qualcuno, tutti hanno dovuto rinunciare al reddito di cittadinanza. Gli unici a conservare il diritto saranno gli individui affetti da disabilità oppure chi, per un motivo o per l’altro, non potrà prestare servizio lavorativo nei prossimi anni.
Assegno unico: rimpiazzerà il reddito di cittadinanza?
L’Assegno unico è un introito che la penisola italiana garantisce a tutti i nuclei familiari al cui interno sia presente un soggetto con unità inferiore ai 21 anni. Questo diritto si perde con il compimento del 21° anno di età.
In merito a tutto questo va fatto un discorso particolare per coloro che percepivano il reddito di cittadinanza. Chi non ha ancora compiuto gli anni potrà quindi approfittare del bonus fino a Dicembre del 2023.
Questo tipo di assegno viene concesso a tutti coloro che hanno deciso di frequentare un corso di formazione scolastica, laurearsi, svolgere un tirocinio oppure per coloro che svolgono il servizio civile universale o sono alla ricerca di un impiego. Bisognerà comunque dimostrare di essere in possesso di un’Isee inferiore ai 12.150 € l’anno poiché, solo in questo caso, verrà riconosciuta un’entità da corrispondere una volta al mese.
RDC: perché la carta non va buttata?
Il reddito di cittadinanza veniva erogato su una tessera che Poste Italiane aveva devoluto alle persone indicate dal sistema. Nel messaggio, in cui si annunciava la cessazione in merito alla somministrazione del reddito di cittadinanza, l’INPS ha dichiarato come tutti coloro che hanno figli con un’età inferiore ai 21 anni non avrebbero dovuto eliminare questa tessera in maniera definitiva
Questo perché, in merito a quanto dichiarato nel paragrafo precedente, si potrà continuare a beneficiare di un’erogazione molto simile al passato che porterà lo Stato a versare sulle carte dell’interessato l’importo dovuto dall’assegno unico. Ovviamente si tratta di una domanda temporanea che varrà solo fino ai primi giorni di Febbraio, dopodiché sarà impossibile far valere questa condizione per poter beneficiare di altri diritti.
Nel caso in cui la tessera fosse stata persa o smarrita sarà possibile inviare una comunicazione all’INPS, in modo da trovare una soluzione. Molto difficilmente verrà infatti erogata una nuova carta ma sarà possibile indicare dei pagamenti diretti che verranno accreditati sul conto del beneficiario ricorrendo a un bonifico.
Nel caso in cui il soggetto coinvolto fosse maggiorenne, sarà proprio lui a dover sottoscrivere i vari passi della procedura, così che i vari soldi possano entrare sul suo conto e lui possa disporne come meglio crede. Pensate che tutto questo possa essere un bene per la società oppure che questo grave cambiamento possa comportare situazioni di disagio e sofferenza per i cittadini?