È ufficiale: a partire dal mese di settembre 2023 gli ex beneficiari del Reddito di Cittadinanza riceveranno un buono da 350 euro.
Il sottosegretario al Lavoro dell’attuale governo Meloni, Claudio Durigon, ha affrontato l’argomento Reddito di Cittadinanza, parlando del suo futuro, che non c’è.
Si è rivolto a coloro che non lo percepiscono più oppure non lo percepiranno a breve. Si tratta di 112.000 famiglie, con il 40% dei membri che sono occupabili in quanto si sono iscritti ai percorsi formativi Gol.
Intervistata da Il Tempo, Durigon ha parlato anche di pensioni, ma le sue argomentazioni si sono concentrate sul Reddito di Cittadinanza, o meglio su chi l’ha perso.
Queste persone, a partire dal 1° settembre 2023, potranno affidarsi a una nuova piattaforma, punto di riferimento di tutti i disoccupati italiani.
“Da anni si parla di questa piattaforma, ma non è mai arrivata”, ha dichiarato il sottosegretario, lanciando una stoccata a tutti i governi precedenti.
II fatto è che Durigon si è probabilmente dimenticato che la piattaforma in realtà c’era già, soltanto che è stata scarsamente utilizzata.
Reddito di cittadinanza e relativa piattaforma
Mimmo Parisi: questo è il nome di colui che per primo parlò di una piattaforma indirizzata a incrociare offerta e domanda.
Fu Luigi Di Maio a chiamarlo alla guida di ANPAL in modo da dare un senso alla politica attiva legata al Reddito di Cittadinanza.
Alla fine la piattaforma non arrivò, ma per il semplice fatto che già esisteva e si chiama MyAnpal. Si tratta di un sistema che obbligava i beneficiari del Reddito di Cittadinanza di iscriversi in modo da ricevere tutte le informazioni inerenti alle opportunità di lavoro e ai corsi di formazione.
Siccome la sponsorizzazione di questa piattaforma è stata piuttosto limitata, le aziende che si erano iscritte furono veramente poche.
Ecco perché divenne poco efficiente. Un motivo valido per Durigon per dimenticare la sua esistenza?
Nuova piattaforma in arrivo dal 1° settembre
Tornando al Reddito di Cittadinanza, all’interno del Decreto Lavoro è stato stabilito il destino che spetta al sussidio introdotto dai Pentastellati. Le misure alternative sono le seguenti:
- Assegno di Inclusione, la cui introduzione partirà dal 1° gennaio 2024 e andrà a sostituire il Reddito di Cittadinanza;
- il Supporto per la formazione e il lavoro, il cui debutto è atteso per settembre 2023 e riconoscerà ai beneficiari un bonus di 350 euro per 12 mensilità.
A proposito: l’articolo 5 parla del Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, una piattaforma che consente di attivare percorsi personalizzati a favore degli occupabili, ma anche quello di favorire percorsi autonomi per cercare lavoro e rafforzare le competenze dei beneficiari.
Questa piattaforma avrà anche altre finalità, come quella di monitoraggio, di analisi, di controllo e di valutazione dell’Assegno di inclusione.
Il Sistema informativo SIISL è stato realizzato direttamente dall’INPS e offre interoperabilità a tutte le piattaforme digitali dei cittadini accreditati al sistema del lavoro e sociale.
Ecco perché da più parti arriva la speranza che questa piattaforma si trasformi in punto di riferimento per i disoccupati che cercano di partecipare alla politica attiva.
Chi beneficerà dell’Assegno di Inclusione è obbligato a iscriversi al SIISL, ma anche coloro che richiedono il Supporto per il lavoro e la formazione. In questo portale ci saranno informazioni inerenti a:
- corsi di formazione;
- offerte di lavoro;
- progetti utili per la collettività;
- tirocini di formazione e orientamento;
- vari strumenti di politica attiva che si adeguano alle competenze e alle caratteristiche di ogni beneficiario.
Sulla piattaforma riceveranno anche informazioni sullo stato di erogazione dell’Assegno, ma anche per tutte le attività previste dal patto per l’inclusione e di servizio personalizzato.
Il lancio della piattaforma, previsto il 1° settembre, è stato confermato dallo stesso Durigon. Lo scopo è di accelerare il percorso che porta al riconoscimento del bonus di 350 euro a favore di coloro che hanno perso il Reddito di Cittadinanza.
SIISL e importanza per il bonus di 350 euro
Quindi, in base a quanto detto finora, pare chiaro che il SIISL riveste un ruolo fondamentale per chi ha perso il Reddito di Cittadinanza e deve inoltrare domanda per il Supporto per il lavoro e la formazione.
Dopo aver sottoscritto con il Centro per l’impiego il Patto di servizio, tramite la piattaforma i cittadini interessati riceveranno informazioni sulle attività da intraprendere per ricevere il bonus di 350 euro.
Si tratta di un contributo individuale e non per nucleo familiare. Ciò vuol dire che all’interno della stessa famiglia potranno riceverlo più persone.