Non è mai bello ricevere una brutta comunicazione dall’INPS, ma quella che potrebbe arrivare è davvero una mazzata tremenda.
Entro la fine di agosto, l’INPS invierà ben 80.000 SMS per informare i beneficiari del Reddito di Cittadinanza della sospensione temporanea.
La bellezza di 160.000 SMS erano già stati spediti ad altrettante famiglie dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale a luglio.
Secondo il Corriere della Sera, rispetto al mese scorso, questa volta l’ente previdenziale si preoccuperà di presentare ai precettori del Reddito le opzioni alternative che hanno a disposizione.
Tra queste, i servizi assistenziali dei Comuni oppure l’iscrizione a centri per l’impiego per partecipare ai contratti di formazione.
Un chiarimento questo che è arrivato dopo le tante polemiche a seguito dell’abrogazione del Reddito di Cittadinanza.
A proposito: adesso cosa succederà? Nulla di che: dal 1° gennaio del prossimo anno partirà il nuovo sostegno chiamato Assegno di Inclusione.
Questa misura sarà indirizzata esclusivamente alle persone che sono state affidate ai servizi sociali perché appartengono a specifici segmenti della popolazione, ossia coloro che hanno difficoltà a trovare un lavoro, come persone con disabilità, minori e anziani.
Il Reddito di Cittadinanza continuerà a essere erogato fino a fine anno alle famiglie con minori e con persone disabili.
L’INPS ha chiarito che se entro il 31 ottobre i nuclei familiari non sono in grado di trovare lavoro oppure ricevere assistenza dai servizi sociali, potranno comunque beneficiare del Reddito di Cittadinanza fino al 31 dicembre 2023.
Inoltre, lo stesso istituto ha comunicato che, con l’intento di essere disponibile e aperto a ogni richiesta, ha già informato tramite il Ministero del Lavoro 88.000 famiglie sulle nuove misure contro la povertà.
I dettagli specifici non sono stati però ancora definiti, ma l’INPS attende con ansia che queste misure vengano attuate ufficialmente.
Il punto è che per le famiglie con membri inviati ai Centri per l’Impiego, e che non richiedono quindi il sostegno dei servizi sociali, la presa in carico non ha proprio valore.
Ma c’è ancora speranza per coloro che non hanno accesso ai servizi sociali. Infatti, dal 1° settembre 2023, ci sarà un nuovissimo programma chiamato Supporto per la Formazione e per il Lavoro (Sfl) su cui potranno fare affidamento.
Quindi, anche se alcune famiglie si trovano attualmente in una situazione di emergenza totale, un barlume di luce alla fine del tunnel per loro c’è.
“In sostanza, sono stati fatti recapitare 160.000 messaggi che annunciano la decadenza del reddito di cittadinanza, una cosa già nota da tempo, nonostante modalità e ineleganza non erano tali. Il problema, o per meglio dire la sostanza, è semplicemente il fatto che non sono assolutamente pronti sulle annunciate alternative”.
Con queste parole, Pasquale Tridico, l’ex presidente dell’Inps, ha mosso una pesante accusa al governo Meloni.
In un’intervista al quotidiano Nazionale, Tridico afferma con coraggio: “Entro gennaio, l’incredibile cifra di 600.000 persone pronte e in grado di lavorare si ritroveranno senza alcun supporto. Ad oggi, non ci sono assolutamente politiche o meccanismi efficaci per sostituire il loro mancato guadagno. Stiamo parlando di lavoratori che saranno lasciate a bocca asciutta, senza alcuna forma di assistenza finanziaria”.
“In pratica hanno scaricato tutta la responsabilità sui Comuni e sui servizi sociali, come se potessero magicamente soccorrere chi ne ha bisogno. Quello che dovrebbero fare davvero è ampliare le risorse che già ci sono”, aggiunge Tridico.