Sei nel bel mezzo delle ferie, ma il tuo datore di lavoro ti chiama prima per farti tornare in ufficio? E’ legittimo oppure no? Ecco cosa abbiamo scoperto.
Esistono molte norme che disciplinano il settore del lavoro: alcune di queste possono risultare nuove a chi non è pratico di questa categoria. L’argomento ferie è molto delicato da trattare, in quanto contiene molte più insidie di quanto si possa pensare. Proprio per questo è bene informarsi, al fine di non incappare in fregature che potrebbero essere commesse dal datore di lavoro stesso. Le ferie corrispondono ad un diritto a cui il lavoratore non può rinunciare e che il datore di lavoro deve autorizzare leggendo i termini previsti dal contratto. Queste si possono svolgere in ogni momento dell’anno, ma cosa succede laddove il datore di lavoro dovesse chiedere al dipendente di rientrare in ufficio prima dello scadere delle sue vacanze?
Il diritto del lavoro prevede le ferie ovvero una concessione di cui i lavoratori non possono proprio fare a meno. Queste si figurano come una pausa lavorativa a cui i dipendenti hanno diritto in quanto si tratta di un periodo in cui si potrà godere del giusto riposo che permette il ripristino delle energie perdute nel corso dell’anno.
Secondo quanto previsto dalla normativa italiana, al lavoratore spettano almeno 20 giorni di ferie l’anno su una base lavorativa di 5 giorni a settimana. E’ poi doveroso ricordare che tutti hanno diritto alle ferie, a prescindere dal tipo di contratto stipulato con l’azienda.
Esistono infatti dei giorni di ferie che il lavoratore deve effettuare anche laddove il contratto di lavoro non lo preveda, in quanto approvate dalla Costituzione Italiana stessa. Del resto la disciplina è tutelata dalla Carta del lavoro e successivamente riportata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana
Un lavoratore può aspettare il periodo delle ferie tutto l’anno, motivo per cui non vede l’ora di andare in vacanza quando arriva il momento giusto. Il diritto alle ferie è sancito dall’Articolo 36 della Costituzione italiana che vede, per l’appunto, questa possibilità rientrare nei diritti fondamentali dei lavoratori.
Non tutti sono consapevoli del fatto che il periodo di ferie debba essere stabilito dal datore di lavoro, il quale dovrà valutare le esigenze aziendali e prendere in considerazione anche i bisogni del lavoratore stesso. Alla fine si dovrà quindi trovare una specie di compromesso e stilare poi un calendario che copra le mansioni lavorative dell’impresa.
Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, il datore potrà venire meno a questo patto solamente nel caso in cui venga meno la produttività all’interno dell’azienda. Sarà comunque necessario fornire un preavviso al lavoratore, in modo che questo possa essere informato in merito ai cambiamenti dell’ultimo minuto.
In realtà la risposta a questa domanda non è univoca poiché bisogna soffermarsi su quello che viene elencato dai contratti collettivi nazionali in merito allo svolgimento di una data professione. Il datore di lavoro può infatti chiedere al suo lavoratore di rientrare prima laddove il contratto lo prevedesse.
Qualora il contratto nazionale del lavoro dichiarasse la possibilità da parte del datore di lavoro di richiamare in ufficio il dipendente prima dei termini pattuiti, il lavoratore dovrà adempiere al suo ruolo.
Questo significa che, laddove quest’ultimo dovesse rifiutarsi, potrebbe incappare in diversi provvedimenti disciplinari, in quanto si tratta di assenza ingiustificata sul posto di lavoro. Se poi tra l’assenza dovesse prolungarsi si può rischiare il licenziamento. Una questione ben diversa è invece quella che viene definita obbligo di reperibilità, un sistema che consente al datore di lavoro di contattare il suo dipendente anche durante il periodo di ferie.
Molti lavori richiedono la reperibilità, ma anche in questo caso è doveroso spulciare il contratto per capire cosa è lecito fare e cosa no. Se la reperibilità non è dovuta, il datore di lavoro non può far valere le sue motivazioni mentre, in caso contrario, si incorrerà ancora una volta nell’assenza ingiustificata.
Se tutte queste circostanze vengono a mancare è impossibile per il datore di lavoro contattare il suo dipendente. Questo verrà concesso solo in casi anticipati laddove dovessero presentarsi delle anomalie in merito alla gestione produttiva dell’azienda. In alcuni casi, se dovesse avvenire il rientro, il lavoratore potrà richiedere un rimborso ma anche in questo caso tutto dipende dal regolamento interno.