Ecco la lista di tutti i comuni che hanno aderito allo stralcio delle cartelle esattoriali

In questo articolo vedremo quali sono i Comuni che hanno deciso di aderire allo stralcio delle cartelle esattoriali.

cartella esattoriale
cartella esattoriale- oipamagazine.it

Nella più recente Legge di Bilancio, ai Comuni è stata concessa la possibilità di salire sul carrozzone della tregua fiscale.

È stata data loro la possibilità di scegliere tra rottamare le cartelle, stralciarle del tutto oppure optare per entrambi i metodi.

Cos’è lo stralcio delle cartelle?

Quando si parla di saldo e stralcio, ci si riferisce all’accordo tra un debitore e un creditore. Sostanzialmente è quando il debitore paga al creditore un importo inferiore a quanto originariamente dovuto, liberandosi di fatto di una parte della somma totale.

In questo modo, la persona che deve dei soldi può saldare il proprio debito mentre l’altra riavrà i propri soldi entro un determinato periodo di tempo, senza dover passare attraverso misure più drastiche come il sequestro di proprietà o il pignoramento dei salari.

Stralcio delle cartelle esattoriali
Stralcio delle cartelle esattoriali-oipamagazine.it

Questo accordo è come un vero toccasana per il debitore. Può effettivamente finire per risparmiare, tipo il 50% o anche di più, sul loro intero debito.

La quantità di denaro che puoi risparmiare può variare molto e dipende davvero da una serie di fattori che solo un esperto può valutare per ogni singola situazione.

Ma ricorda, lo stralcio è un accordo tra due parti: la persona che deve dei soldi, ossia il debitore, e la persona a cui li deve, ossia il creditore.

E per questo motivo che il debitore non è obbligato ad accettare la prima offerta che gli viene proposta, poiché è nel suo diritto vagliare delle alternative.

Cosa prevede la misura sullo stralcio delle cartelle esattoriali

Nella Legge di Bilancio 2023 è stata aggiunta una disposizione interessante. Tale disposizione consente l’eliminazione dei debiti inferiori a 1000 euro, nonché degli eventuali debiti residui accumulati tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015.

Oltre a ciò, si possono inserire in questa sorta di mix anche le tasse locali. Parliamo di Tari, il bollo auto, l’IMU, e anche le multe per violazione del codice della strada (anche se, va detto, la cancellazione di quelle multe sarà solo parziale).

Parlando di autorità locali, è stato dato loro il potere di decidere se cancellare o meno i debiti a livello comunale.

Entro il 29 luglio i Comuni hanno avuto modo di confrontarsi sulla questione. Se non riuscivano a raggiungere una risoluzione, l’ente locale non sarebbe stato obbligato ad aderire allo stralcio.

La risoluzione richiedeva l’inclusione di diversi dettagli, come la scelta tra uno stralcio completo o parziale.

Chi ha aderito e chi no

Anche prima della scadenza fissata, diversi Comuni sono saliti a bordo. Prendiamo Potenza, ad esempio, che ha optato per lo stralcio totale e parziale di debiti fino a mille euro.

L’istanza dovrà poi essere presentata entro il 30 settembre 2023, con comunicazione del provvedimento inviata entro il 30 novembre.

Avvisi di pagamento
Avvisi di pagamento-oipamagazine.it

I pagamenti possono essere frazionati in due tranche, ciascuna pari al 10% dell’importo totale. La prima rata scade il 15 gennaio 2024, mentre la seconda rata scade il 28 febbraio 2024.

Le restanti rate scadranno il 31 marzo, 30 giugno, 30 settembre e 31 dicembre di ogni anno successivo.

Pisa è un altro comune che ha deciso di aderire allo stralcio ed eliminare tutti i debiti fino a 1000 euro, abbracciando in questo modo il processo di rottamazione con una semplice domanda di adesione.

C’è un’altra questione che va chiarita: come pagare. Stando alle linee guida dell’Agenzia delle Entrate, il debito può essere saldato in una sola volta oppure pagando a rate.

Per concludere, giusto a titolo informativo per chi abita in queste città, gli altri Comuni che hanno partecipato sono Arezzo, Acerra, Lucca e Pistoia, mentre quelli che non hanno voluto aderire sono Roma, Milano, Bologna, Firenze, Modena, Piacenza, Bari e Verona.

Quindi, i cittadini che abitano in questi comuni dovranno pagare anche gli importi di minore entità.

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