Dopo quanto tempo vanno buttate via le vecchie bollette pagate? Vediamo cosa dice la legge, che è stata recentemente cambiata.
Ci troviamo in piena estate, con il caldo torrido che ha smesso da poco di tormentarci. Però i condizionatori hanno funzionato a pieno regime nelle settimane precedenti.
Cosa accadrà alle nostre bollette adesso? Pare che il conto non sarà così salato come lo scorso anno.
Tutti noi ricordiamo i prezzi saliti alle stelle nel 2022. Per fortuna, le cose sono cambiate negli ultimi mesi.
In effetti, all’inizio di quest’anno, i costi della materia prima sono persino tornati a livelli molto vicini a quelli che c’erano prima della crisi.
Quindi, anche se non possiamo dire con certezza che non avremo più a che fare con spese sostenute, almeno per ora il panorama è sicuramente migliore.
È normale poi che, in piena estate, le bollette dell’elettricità lievitano. È praticamente inevitabile, soprattutto se rientriamo nel regime protetto.
Secondo Stefano Besseghini, presidente dell’ARERA, “le tariffe dell’energia elettrica potrebbero aumentare già da questo mese, visto come è il mercato in questo momento”.
Per dare un’idea, l’aumento dei prezzi potrebbe aggirarsi intorno al 10% in più rispetto a quello attuale del secondo trimestre 2023.
Il problema, semmai, è ciò che accadrà più avanti, perché da più parti si parla di un 25% in più nell’ultimo trimestre del 2023.
Se teniamo conto dalla tariffa energetica del secondo trimestre, che è di 0,1377 €/kWh, gli utenti che hanno scelto il mercato tutelato pagherebbero 0,15 €/kWh nei mesi estivi e 0,17 €/kWh in quelli autunnali.
Ma c’è un’altra questione riguardante le bollette elettriche che bisogna approfondire.
Di solito, dopo aver pagato una bolletta, la maggior parte delle persone la archivia in una cartella o raccoglitore, perché il fornitore potrebbe mandare un avviso di mancato pagamento, anche se la bolletta è stata pagata.
Il problema è l’accumulo nel tempo, ossia quella montagna di carta messa da parte nel corso degli anni.
Se i raccoglitori sono pieni, ecco che arrivano in soccorso i cassetti delle scrivanie, trasformate in magazzini di stoccaggio.
Intanto, dare prova di aver pagato un’utenza è fondamentale, per due motivi: non essere costretti a pagare di nuovo la stessa bolletta e non incorrere in distacchi di acqua, gas o corrente elettrica.
Il fornitore potrebbe anche contattarci per chiedere alcune informazioni importanti, che spesso si trovano sul contratto.
La ricevuta, in fin dei conti, è l’unico documento che attesta l’avvenuto pagamento, la quale porta dei codici che identificano quando, dove e come.
Ma queste benedette bollette vanno conservate per sempre? Assolutamente no. A partire dalla prima data di emissione e fino a un certo punto vanno conservate. Poi, vanno in prescrizione.
Secondo la legge, questo lasso temporale in genere va da un minimo di due anni a un massimo di dieci anni. Supponiamo che tu abbia ricevuto le bollette dell’elettricità nel 2016.
Bene, dovrai conservarle solo fino al 2018 e non un giorno di più. Tuttavia, noi consigliamo di conservarle per almeno cinque anni, solo per sicurezza.
Una volta che la data di prescrizione finale arriva, puoi finalmente dire addio a quelle fatture. Non ti serviranno più.
Questa nuova direttiva è stato introdotta il 2 gennaio 2019. Ma non preoccuparti se hai fatture precedenti a quella data, hanno ancora la buona vecchia lunga durata.
Lo stesso vale per le bollette dell’acqua, che saranno importanti solo per una durata di due anni a partire dal 1° gennaio 2020.
Tuttavia, prima di tale data, dovrai conservarle per almeno cinque anni, il che significa devi tenerle riposte da qualche parte fino al 2025. Dopodiché, potrai finalmente salutarle. Questo sistema si applica a tutti i tipi di fatture.
Quindi, la domanda è: come facciamo a tenere traccia di tutti questi documenti importanti? Ebbene, la risposta sta in una parola: organizzazione.
È la chiave per assicurarci di non smarrire o perdere quelle preziose ricevute. Tutto quello che devi fare è prendere dei raccoglitori e designare una scrivania, uno scomparto o un mobile specifici esclusivamente per questi tipi di documenti.
È un metodo super efficace che non consuma troppo tempo, quindi perché non provarci? Fidati di noi, è una questione cruciale che avvantaggia un po’ tutti.