Quando si sente che un assegno sale a 290 euro, in molti drizzano le orecchie per sapere di cosa si tratta. Lo spiegheremo noi.
L’INAIL ha appena diffuso gli ultimi dati sugli infortuni sul lavoro relativi al primo trimestre del 2023. In questo periodo, le vittime di infortuni sono state complessivamente 264, di cui 207 sul luogo di lavoro e 57 in itinere.
In media, questo si traduce in oltre 66 vittime ogni mese e più di 15 a settimana. Rispetto allo stesso lasso di tempo nel 2022, c’è stato un aumento di tre vittime.
Diamo uno sguardo al primo trimestre del 2023 e vediamo quali regioni stanno affrontando alcune sfide. In zona rossa abbiamo Umbria, Valle D’Aosta, Abruzzo e Marche, tutte con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice di incidenza media, pari a 9 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori).
Passando alla zona arancione, abbiamo Veneto, Piemonte, Liguria, Lombardia e Sicilia. Anche queste regioni stanno riscontrando alcuni problemi.
In zona gialla abbiamo Campania, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Lazio e Toscana. Infine, in zona bianca, abbiamo Calabria, Basilicata e Molise.
Per quanto riguarda il numero di vittime sul lavoro, la Lombardia è in testa con l’incredibile cifra di 42 vittime.
Seguono a ruota il Veneto con 23, il Piemonte con 18, l’Emilia-Romagna con 17 e il Lazio con 16. La Campania ha registrato 14 vittime, la Sicilia con 12, la Toscana con 11 e la Puglia con 10.
Sia Marche che Abruzzo ne hanno avute 8, mentre l’Umbria ne ha avute 7. La Liguria ne ha denunciate 6, mentre Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige ne hanno avute 4 ciascuna. La Calabria ha registrato 2 vittime e la Valle d’Aosta ne ha avute 1.
Ed ecco la notizia entusiasmante: il Ministero del Lavoro ha appena emanato un decreto che fissa l’importo esatto dell’indennità erogata dall’INAIL a chi è colpito da infortunio sul lavoro o malattia professionale a partire dal 1° luglio 2023.
Indennità mensile, l’assegno sale a 290 euro
A partire dal 1° luglio l’indennità mensile insostituibile erogata dall’INAIL sale a 290,11 euro, in aumento rispetto ai precedenti 268,37 euro.
Assegno sale a 290 euro-oipamagazine.itTale aggiornamento è chiarito nella circolare INAIL 34/2023, a seguito dell’uscita del decreto rivalutazioni 84/2023 sul sito del Ministero del Lavoro (comunicato ufficiale).
Andiamo a vedere quali sono le condizioni richieste per ottenere l’indennità. Nel caso in cui tu voglia richiederlo, devi avere meno di 65 anni e una rendita INAIL, non puoi più lavorare perché hai subito un infortunio sul lavoro oppure ti è stata diagnosticata una malattia professionale.
Non finisce qui, perché ci sono altri criteri da soddisfare. Ciò comprende il possesso di un grado di inabilità non inferiore al 34%, determinato dall’INAIL sulla base delle tabelle del Testo Unico (DPR 1124/1965) per infortuni o malattie professionali denunciati entro il 31 dicembre 2006.
Se non hai nessuno dei criteri detti sopra, devi avere un livello di invalidità o di danno biologico più alto del 20%. Basta dare un’occhiata alle tabelle richiamate dal DM 12 luglio 2000 e che riguardano gli infortuni e le malattie professionali che sono avvenuti dopo il 1° gennaio 2007.
Tutte le tue cure ti verranno pagate ogni mese, insieme alla rendita INAIL. E indovina? Viene rivalutato ogni anno, in particolare il 1° luglio.
Come viene calcolato l’importo
La rivalutazione avviene basandosi sulla variazione dell’inflazione rispetto all’anno precedenza.
Considerando quella che c’è stata tra il 2021 e il 2022 (8,1%), l’INAIL ha stabilito che l’assegno di indennità ammonta a 290,11 euro al mese. I percettori di questa prestazione avranno anche i conguagli.
L’assegno in questione non deve essere confuso con lo stesso trattamento che è stato riconosciuto agli invalidi di guerra.
Le disposizioni che sono state citate riconoscono a chi è invalido di guerra o invalido per causa di servizio, e che ha meno di 65 anni, o ai titolari di pensione privilegiata, di pensione di guerra o di assegno rinnovabile, a causa di infermità che va dalla 2a all’8a categoria, che non possono lavorare perché la loro invalidità glielo impedisce, questo sostegno economico graduato in base alla categoria tabellare in cui rientra la lesione subita.