Nell’ultimo periodo, si sta facendo spazio la frontiera del “Quiet thriving”, un metodo utilizzato proprio per il benessere dei dipendenti. Ma in cosa consiste? Scopriamolo insieme nel testo che segue.
Sembra che nel mondo del lavoro il Quiet quitting sia stato sostituito dal Quiet thriving. Non si tratta più della pratica di lavorare soltanto il minimo indispensabile così da dare maggiore tempo alla propria vita, ma si fa riferimento alla volontà di impegnarsi sempre di più senza però esaurire, fino alla fine, ogni propria energia.
Che cos’è il Quiet thriving
Nel corso degli ultimi anni, si è sentito molto parlare del Quiet quitting, una tendenza molto diffusa tra i giovani in cui si cerca un lavoro, anche se part time, soltanto per cercare di tirare avanti.
Un lavoro molto breve in cui il soggetto in questione si licenzia, sceglie di partire per un viaggio e in seguito va alla ricerca di una nuova occupazione.
Sembra che questa tendenza stia ormai per terminare. Attualmente molto più successo sta ottenendo il “Quiet thriving“, ossia la volontà di porre interesse verso un lavoro senza però assumersi un numero eccessivo di responsabilità e quindi evitare di arrivare ad un esaurimento psicofisico.
Sembra quindi che si stia riscoprendo la passione che all’inizio interessava molto il mondo del lavoro.
Quindi, la volontà di lavorare il meno possibile, sta scomparendo poco alla volta e viene sostituita dalla voglia di ritrovare piacere e divertimento nel proprio impiego, facendo però attenzione ad evitare di esagerare.
È importante quindi tenere sotto controllo il tutto, evitando così ogni ansia da prestazione causata spesso da una competizione sfrenata.
Il Quiet thriving a favore del benessere del lavoratore
Coloro che hanno bisogno di sentirsi molto più in convolti nel proprio lavoro, possono scegliere di applicare delle precise azioni verso tale direzione.
Bisognerà quindi, come prima cosa, trovare un lato del proprio lavoro che risulta essere importante, fissarlo su un documento Word e aggiornarlo di tanto in tanto.
Si fa riferimento a qualsiasi tipo di mansione, anche un qualcosa che non si è mai svolto ma che si crede essere nelle proprie corde.
Potrebbe essere quindi un’attività che si ha intenzione di sperimentare poiché si è convinti di saper fare bene e con grande passione.
Dopo aver capito di quale compito si tratta, non si dovrà far altro che parlare con il proprio capo e concordare con lui dei cambiamenti ragionevoli capaci di andare incontro a tale esigenza.
Bisognerà quindi riformulare alcuni compiti, scegliere orari di lavoro diversi e stabilire nuovi obiettivi
Perché il Quiet thriving sta prendendo sempre più piede
Un aspetto molto importante del Quiet thriving è quello relazionale.
Il rendere migliore la soddisfazione sul posto di lavoro, si traduce anche nel rendere migliori tutti i rapporti con i propri colleghi e andare alla ricerca di persone con cui condividere le medesime passioni e con cui si ama trascorrere il tempo all’interno dell’ufficio.
Iniziare una collaborazione con coloro con cui si ha un certo feeling relazionale, farà sì che ogni mansione che si svolge venga fatta con più motivazione e innovazione.
Inoltre, un altro elemento fondamentale del Quiet thriving sono le pause. È molto importante allontanarsi dal paradigma delle prestazioni ad ogni costo nel momento in cui si sente che la pressione inizia a salire.
In questo caso, bisogna allontanarsi momentaneamente da ciò che si sta facendo, fare tre respiri profondi e cercare di riacquistare la calma.
Bisogna sempre evitare di trovarsi sulla soglia dell’esaurimento. Ed è per questo motivo che bisogna concedersi una passeggiata, degli esercizi di stretching o avere vicino a sé un blocco per gli schizzi su cui scarabocchiare.
Un’altra buona idea potrebbe essere quella di concentrarsi su delle canzoni che diano energia.
Coloro che invece lavorano da casa possono prendersi una pausa di alcuni minuti in cui ricaricare le batterie per trovare l’energia giusta per continuare il lavoro.