Aprire una asilo nido in un condominio, potrebbe essere una grande opportunità per tutte le comunità e le famiglie della zona. In ogni caso, si tratta di un qualcosa che però può dar vita a numerose questioni di regolamentazione e legali. Ma vediamo insieme di scoprire qualcosa di più.
Oggi andremo ad analizzare un caso specifico in cui i condomini hanno dato vita ad un processo legale a causa di divieti che il regolamento del condominio aveva previsto. La Cassazione ha preso una decisione in cui, ancora una volta, ha sottolineato l’importanza di chiarezza e specificità di ogni restrizione imposta.
Le regole del condominio non risultano essere un elemento molto importante per gestire la convivenza all’interno di questo luogo in particolare.
Questo stabilisce ogni regola che i vari condomini devono seguire per fare in modo che ogni diritto venga tutelato.
In ogni caso però, bisogna prestare particolare attenzione ai divieti presenti nel regolamento in quanto non sempre questi possono essere imposti in maniera indiscriminata verso le proprietà singole.
Ed è per tale ragione che oggi esamineremo un caso che nell’ultimo periodo è stato posto all’attenzione del tribunale che riguarda l’apertura di un asilo nido all’interno di un condominio.
Andremo quindi ad analizzare ogni regola in vigore in questo ambito. In tale caso in particolare, la società aveva fittato un locale che si trovava in un condominio con lo scopo di aprire un asilo nido insieme ad una ludoteca e ad un centro per bambini e famiglie.
In ogni caso, l’assemblea dei condomini non era d’accordo con tutto ciò, opponendosi con tutte le sue forze e andando ad invocare il regolamento del condominio.
In base a ciò che afferma il regolamento, all’interno del condominio non si può:
La società quindi ha preso in mano la delibera dell’assemblea, andando a sostenere che il divieto presente nel regolamento non poteva essere applicato in quella situazione in quanto, al suo interno, non era indicato in maniera specifica il divieto di creare un asilo nido.
Hanno inoltre sostenuto che si trattava di un divieto eccessivamente generico e che quindi non faceva riferimento al tipo di attività che loro avevano intenzione di praticare.
Ed è per questo motivo che la questione è stata poi proposta alla Cassazione, la quale in seguito si è impegnata a rimettere una decisione alquanto importante.
Facendo riferimento quindi a questa questione, la Cassazione ha deciso che ogni restrizione sulla proprietà privata presente nel regolamento del condominio, deve essere specifica e non generica.
In particolar modo, le descrizioni in questione non si riferivano esplicitamente a ogni attività riguardo all’asilo nido.
E’ molto importante inoltre controllare se la clausola del regolamento del contratto che si impegna ad imporre il divieto risulta essere stata scritta correttamente nel rogito e se quindi risulta essere valida in caso di opposizione a terzi.
Inoltre la Cassazione è stata d’accordo nell’affermare che tale questione deve essere analizzata dalla Corte di Appello, basandosi sui principi di diritto esposti nelle righe precedenti.
La cassazione ha stabilito che ogni limitazioni nei confronti dei divieti che interessano una proprietà esclusiva, sono validi solo se inseriti all’interno del regolamento condominiale. Un qualcosa che si può fare solo nel caso in cui vi sia l’approvazione del proprietario.
Soltanto in questo modo, si potranno diminuire le facoltà e i poteri dei singoli condomini, ottenendo così anche degli effetti futuri per i prossimi acquirenti, registrando il regolamento all’interno dei registri immobiliari.
Ed è per tale ragione che le varie limitazioni alla proprietà esclusiva devono essere riportane nero su bianco in modo chiaro e senza nessun tipo affermazione che possa essere fraintesa, andando ad utilizzare un’indicazione specifica per tutte le attività che non possono essere svolte all’interno dello stabilimento.
Nel caso in cui ci sono dei divieti eccessivamente generici, questi possono essere interpretati in maniera restrittiva sempre a favore del proprietario.
L’apertura di un asilo nido in un condominio può far nascere numerose questioni di regolamentazione e di problematiche a livello legale.
Ed è per tale ragione che bisogna porre particolare attenzione ai divieti inseriti nel regolamento del condominio, in quanto questi non sempre possono essere applicati in maniera indiscriminata verso le singole proprietà.
Se si prende come esempio il caso appena citato, la decisione della Cassazione ha stabilito che tutti i divieti devono essere specifici e non generici e che quindi deve essere aggiunto in maniera corretta all’interno della nota di trascrizione prevista con il contratto di compravendita.
È molto importante quindi chiedere che i regolamenti dei condomini siano precisi e chiari riguardo ad ogni attività che non può essere portata a termine nello stabilimento, andando così ad evitare di trovarsi di fronte ad una situazione equivoca.
In casi del genere, il consiglio da seguire è quello di chiedere supporto ad un avvocato che ha una specializzazione in diritti condominiali, così che possa valutare perfettamente la situazione e controllare quali regole in vigore vengono applicate.