Lavorare dopo essere andati in pensione potrà essere consentito o meno a seconda dei vari casi. Ecco a cosa dovrai stare attento per non correre mai alcun rischio.
La maggior parte delle persone non aspetta altro che il giorno esatto in cui dare l’addio al lavoro e godersi finalmente la meritata pensione. Altre, invece, non riescono a smettere con la loro routine giornaliera e cercano sempre di tenere occupata la loro mente anche al raggiungimento della pensione.
Sono in molti a chiedersi se sia possibile continuare a lavorare anche dopo aver raggiunto la pensione. In questo articolo, vogliamo indicarti tutti i singoli casi e farti scoprire che delle volte non sarà possibile proseguire nel praticare un’attività lavorativa. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Sono diversi i modi che si hanno per poter accedere alla pensione. Con l’introduzione della Legge Fornero si sono resi noti i parametri per poter andare in pensione anticipata e con quella di vecchiaia. Quest’ultima è stata fissata sul raggiungimento dei 67 anni d’età e con 20 anni minimo di contributi erogati.
Quella anticipata, invece, potrà essere raggiunta prima di questa età, a patto di aver lavorato regolarmente per 42 anni e 10 mesi. I contributi da versare per le donne, invece, scendono di un anno, attestandosi sui 41 anni e 10 mesi.
Molti lavoratori, però, hanno potuto beneficiare di “regole” diverse per poter accedere prima alla pensione. Oltre all’aspetto relativo ai lavori usuranti, diversi lavoratori hanno usufruito di Quota 100, Quota 102 e di Quota 103.
Di seguito, vogliamo farti scoprire chi potrà continuare a lavorare dopo l’accesso alla pensione e chi, invece, avrà conseguenze spiacevoli nell’eseguire tutto ciò. Analizziamo insieme i vari casi e le singole motivazioni.
Svolgere un lavoro dopo la pensione: ecco quando si rischia grosso
Chiariamo subito come lavorare dopo aver raggiunto la pensione è una mossa assolutamente lecita e permessa nel nostro Paese. Chi avrà ancora voglia di svolgere ancora qualche mansione, quindi, potrà farlo in via generale. Esistono, però, casi limite in cui tale pratica non potrà essere riconosciuta.
Dopo la pensione di vecchiaia, ogni cittadino italiano potrà lavorare e decidere di cumulare questi redditi con quelli relativi alla pensione. Non ci saranno, dunque, problemi in riferimento alla ricezione del regolare assegno pensionistico nei primi giorni di ogni singolo mese.
Sarà opportuno sapere, però, che tutti i lavoratori post pensione saranno obbligati a pagare le tasse con le aliquote relative al reddito totale ottenuto da pensione e lavoro.
Il vincolo da tenere bene a mente, poi, è che quando si farà richiesta di pensionamento nessun lavoratore potrà essere sotto contratto di lavoro. La “nuova” occupazione dovrà essere cercata dopo aver ricevuto il primo assegno pensionistico.
Come anticipato, però, non tutti i pensionati potranno continuare a lavorare come se nulla fosse dopo la pensione. Chi non potrà farlo? Ecco tutto quello che devi sapere a riguardo.
Il divieto in questi casi
Chi ha sfruttato la Legge Fornero non avrà alcun tipo di problema nel continuare a lavorare post raggiungimento della pensione – di vecchiaia o anticipata. Chi, invece, avrà beneficiato di Quota 100, 102 o 103, avrà un vero e proprio divieto in tal senso. Scopriamo i motivi.
Chi ha scelto di uscire dal mondo del lavoro sfruttando le possibilità appena menzionate, avrà chiesto di terminare in anticipo tale uscita rispetto a quanto previsto. Andare in pensione in questo modo, quindi, ma continuare subito dopo a lavorare, sarà una vera e propria contraddizione.
Per poter eventualmente tornare a lavorare, quindi, chi è entrato in pensione in questo modo non potrà fare altro che attendere i 67 anni d’età e, dunque, il raggiungimento della pensione di vecchiaia.
Si avrà, poi, il limite imposto di non poter superare i 5 mila euro all’anno di paga ricevuta. In pratica, si potrà solo scegliere di lavorare in modo occasionale e, di certo, non a tempo pieno.
Chi non rispetta questi divieti potrà andare incontro a multe davvero molto ingenti. Di recente, un pensionato di Pordenone è stato multato con ben 15 mila euro per aver continuato a lavorare dopo aver raggiunto la pensione con Quota 100. La Corte Costituzionale, infatti, vieta il cumulo dei redditi in questi casi.