Con il taglio cuneo fiscale, a una larga parte dei lavoratori spetta un nuovo bonus di 200 euro in busta paga. Entriamo nei dettagli.
Questo non è un il classico bonus che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi tempi. È invece l’esito di una parziale riduzione dei contributi, con un conseguente aumento fino a 200 euro complessivi sulle buste paga degli italiani nei prossimi mesi.
Approfondiamo l’argomento per far capire meglio ai lettori di cosa stiamo parlando.
Nuovo bonus di 200 euro: cos’è?
La riduzione del cuneo fiscale, prevista dal Decreto Lavoro, andrà a impattare sulla quota contributiva che i dipendenti sono tenuti a versare.
Di conseguenza, ciò comporterà un aumento della quantità di denaro che i dipendenti riceveranno in busta paga.
Per i lavoratori che percepiscono uno stipendio annuo non superiore a circa 25mila euro, compresa la tredicesima, l’esonero sarà limitato al 7 per cento. Viceversa, per i soggetti con redditi fino a 35mila euro, la riduzione sarà pari al 6 per cento.
Il 24 maggio l’INPS ha emesso un messaggio (numero 1932) che contiene le istruzioni in merito all’esenzione dagli oneri previdenziali.
In particolare, per i periodi di paga compresi tra il 1° luglio 2023 e il 31 dicembre 2023, è previsto un aumento di 4 punti percentuali dell’esenzione per invalidità, vecchiaia e superstiti a carico del lavoratore.
Tale aumento è conforme all’articolo 1, comma 281, della legge 29 dicembre 2022 (n. 197).
È importante sottolineare che questo aumento non andrà a influenzare la tredicesima mensilità. A ciò aggiungiamo anche che l’aliquota di calcolo delle prestazioni pensionistiche resterà invariata.
A chi spetta?
Beneficeranno del bonus previsto dalla Legge di Bilancio 2023, così come modificata dal Decreto Lavoro, i lavoratori con contratto di lavoro subordinato, tra cui anche quelli in apprendistato. Invece, i lavoratori domestici non percepiranno questo bonus.
Nella legge di bilancio 2022 era stata prevista una riduzione del carico fiscale. In particolare, venne attuata una riduzione di 2 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile mensile, calcolata su tredici mensilità, non superasse l’importo di 2.692 euro.
Tale importo venne rettificato per poter includere la tredicesima del mese di dicembre. Inoltre, venne attuata una riduzione di 3 punti percentuali, a patto che la retribuzione imponibile mensile, calcolata su tredici mensilità, non superasse l’importo di 1.923 euro.
Stesso discorso per quanto detto della retribuzione precedente, ossia un importo modificato per includere la tredicesima mensilità del mese di dicembre.
Come affermato in precedenza dal messaggio INPS, il Decreto Legislativo n. 48/2023 ha introdotto l’articolo 39, comma 1, che prevede un aumento di 4 punti percentuali dell’esenzione contributiva per i periodi di paga compresi tra il 1° luglio 2023 e il 31 dicembre 2023, che non incide però in alcun modo sulla tredicesima mensilità.
Di conseguenza, l’esenzione contributiva definitiva sarà la seguente:
- una riduzione di 6 punti percentuali, subordinata alla parametrazione della retribuzione imponibile su base mensile per tredici mensilità e non superiore alla somma mensile di 2.692 euro;
- una riduzione di 7 punti percentuali, subordinatamente alla determinazione della retribuzione imponibile su base mensile per tredici mensilità e non superiore alla somma mensile di 1.923 euro.
Calcolatrice alla mano, i lavoratori che guadagnano fino a 1.500 euro potranno fare affidamento su un bonus busta paga che offrirà loro un’opportunità di risparmio, con un conseguente aumento di circa 60 euro al mese.
Puntualizziamo nuovamente, prima di chiudere, che l’INPS ha già puntualizzato che tale esonero non riguarda assolutamente la tredicesima.