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Cos’è il metodo BEI e quali sono i suoi vantaggi

Spesso le aziende si avvalgono di approcci strutturali al fine di selezionare quei candidati che vanno a rispondere ad un’offerta per un posto di lavoro. In questo caso, uno strumento molto utilizzato risulta essere il metodo BEI.

Metodo BEI- Oipamagazine.it

In questo articolo, andiamo a vedere che cos’è il metodo BEI e quali vantaggi si ottengono attraverso questo colloquio. Un testo in cui cercheremo di far chiarezza su uno degli elementi più importanti nel settore aziendale.

In cosa consiste il metodo BEI

La metodologia BEI, ossia l’acronimo di Behavioral Event Interview, risulta essere un’intervista in cui si vanno a sfruttare le emozioni strettamente legate a tutti quei comportamenti del passato in modo da capire come siano le future performance.

Si tratta di un elemento molto importante durante i processi di selezione in cui si vanno a delineare i candidati perfetti per una precisa posizione.

La valutazione finale viene quindi decisa basandosi sull’analisi di diversi fattori su cui si basa il colloquio, ponendo domande riguardo ad esperienze lavorative passate in modo da capire come sono state gestite.

Non si fa riferimento quindi ad una chiacchierata informale ma ad una intervista in cui vengono richiesti degli esempi concreti così da avere più informazioni per analizzare il tutto.

Le parole pronunciate andranno quindi a determinare l’assunzione. Ed è per questo motivo che è molto importante prepararsi, in modo adeguato, così da riuscire a fare un ottimo impressione.

I vantaggi che si ottengono dalle interviste con il metodo BEI

Quindi, in base a ciò che abbiamo potuto capire fino ad ora, il metodo BEI prende come base, l’idea di ogni comportamento che nasce dall’insieme di più fattori, i quali vanno ad incidere su come si gestiscono le varie situazioni.

In questo caso i valori che si combinano tra di loro sono competenza, personalità e tutte le altre esperienze che, dopo averle sommate, danno origine a diversi atteggiamenti.

Intervista per assunzione- Oipamagazine.it

Ecco quali sono i vantaggi che si ottengono da questo approccio:

  • danno la possibilità di capire quali sono le prestazioni in future, andando a sfruttare gli eventi del passato;
  • riescono ad analizzare i comportamenti utilizzati in varie situazioni in modo da realizzare un profilo abbastanza preciso di colui che hanno di fronte;
  • rendono più semplice il processo di selezione del personale;
  • riescono a individuare soft skill che la persona candidata possiede;
  • ottengono una validazione sicura per analizzare il profilo della persona di fronte a loro.

Ognuno di questi vantaggi però può essere ottenuto solo nel caso in cui l’intervista viene portata avanti da persone esperte che siano in grado di analizzare ogni dato ricevuto e capire se si trovano di fronte a risposte veritiere o meno.

In che modo si svolge un’intervista comportamentale

Cinque sono le fasi previste all’interno del colloquio. Si tratta di un’intervista la cui durata è di circa 90 minuti e che si svolge basandosi su tale schema:

  • Introduzione. Dove l’esperto va a spiegare al candidato l’intervista che sta per essere fatta, andando a descrivere, in breve, ogni strategia e obiettivo;
  • Responsabilità e orientamento. In questa fase l’intervistato diventa protagonista in quanto deve iniziare a raccontare le sue responsabilità così da trarre spunto dalle domande iniziali dell’intervista;
  • Domande. Una frase in cui inizia l’intervista dove si utilizzano domande aperte il cui scopo è quello di capire qual è stato il comportamento passato riguardo alle varie esperienze lavorative fatte;
  • Approfondimento. Una fase in cui l’esperto va ad analizzare ogni risposta, approfondendo tutti gli argomenti e andando a chiedere dei resoconti dettagliati così da trovare comportamenti interessanti;
  • Conclusione, ossia l’ultima fase in cui la domanda interessa caratteristiche personali e che va quindi a terminare il colloquio.

Prima di dare inizio all’intera pratica, il metodo BEI va definire tutti quei criteri utili per valutare gli effetti finali, restando in linea con quelle che sono le esigenze che si cercano nel probabile candidato.

Alcuni suggerimenti per superare l’intervista

Per evitare di non trovarsi impreparati ad intervista, un’idea potrebbe essere quella di avere, in maniera generica, informazioni su quelle domande che verranno fatte.

In questo caso, infatti un modo potrebbe essere quello di essere già a conoscenza delle risposte da fare in modo da guadagnare l’attenzione di colui che si ha di fronte a sé.

Colloquio di lavoro- Oipamagazine.it

Ecco alcuni suggerimenti da vendere in considerazione:

  • descrivere ogni esperienza andando a dare molti dettagli;
  • sfruttare episodi accaduti realmente oppure andare ad immaginare degli scenari probabili;
  • non apparire superficiali e quindi evitare di dare risposte brevi o con contenuto scars;
  • non omettere particolari importanti né tantomeno inventare storie per attirare l’attenzione;
  • non rispondere in fretta ma prendersi tutto il tempo necessario;
  • essere sempre coerente e preciso.
  • anche se l’intervista può sembrare molto faticoso e lunga, è importante restare sempre attenti e essere interessato dall’inizio alla fine.

Alcuni esempi di domande che si utilizzano con il metodo BEI

Molto utile potrebbe essere lo studiare le domande più frequenti, in quanto il metodo BEI possiede una struttura definita.

Ecco quali sono alcuni esempi che risultano essere il fondamento del metodo BEI:

  • “Ti è mai capitato di trovarti dinanzi a una scelta difficile?” Le soluzioni che si trovano di fronte ai problemi che si presentano davanti a sé, indicano molti elementi della propria personalità.
    Si tratta di una domanda in cui si va a denotare il senso di responsabilità insieme all’approccio che si usa davanti alle situazioni più stressanti, alla proattività e alla capacità di problem solving;
  • “Hai avuto disaccordi coi colleghi che hanno messo a rischio il progetto?” Per essere in grado di lavorare all’interno di un team, bisogna spesso collaborare e confrontarsi con gli altri.
    Si tratta di una domanda in cui si va a differenziare il comportamento dinanzi a disaccordi, insieme alla propria capacità di adattamento.
    Una risposta che può dirsi completa nel momento in cui si va a raccontare un episodio dove ci sono stati degli scontri con gli altri colleghi.
    Attraverso questa descrizione, il recruiter potrà capire quali sono le soluzioni utilizzate nel momento in cui si vanno ad appianare le varie divergenze;
  • “Ti è capitato di prendere l’iniziativa e raggiungere un obiettivo importante?”
    Nel caso in cui in passato si sono prese iniziative che hanno portato dei risultati eccezionali, questo è il momento per raccontare la propria esperienza.
    Si tratta di una domanda importante al fine di capire qual è il proprio grado di proattività e l’atteggiamento in situazioni in cui si ha bisogno di soluzioni o idee;
  • “Hai mai avuto un risultato deludente? Come hai reagito?”
    All’interno di ogni esperienza lavorativa, può essere capitato di non essere stati in grado di ottenere i risultati stabiliti e quindi di dar vita ad un senso di insoddisfazione.
    La reazione comportamentale in questo caso, risulta essere importante per capire quale sia l’approccio alle varie problemistiche.
    Per questo è molto importante effettuare una descrizione di ogni situazione insieme a tutte le emozioni e a come si è affrontata tale situazione.

Le possibilità di assunzione con il metodo BEI

Nel caso in cui un profilo comportamentale viene delineato utilizzando il metodo BEI, è molto importante mettere a disposizione molte informazioni così da ottenere una valutazione positiva che possa dare un’opportunità nell’essere assunto un’azienda in questione.

Se si danno risposte prive di esitazione e si arricchiscono utilizzando aneddoti ed emozioni, molto probabilmente l’azienda capirà di trovarsi di fronte alla persona che sta cercando.

Assunzione- Oipamagazine.it

Gli esperti quindi non sottoporranno a giudizio le abilità pratiche ma anche l’approccio in situazioni differenti oltre al fatto di possedere o meno delle precise soft skill.

Quindi, in conclusione, è facile capire che il metodo BEI va ad indagare sulle esperienze vissute passate, così da comprendere se di fronte si ha o meno la persona adatta da inserire nel proprio team.