Cosa succede ai tuoi soldi se la banca fallisce? Cosa fare subito per proteggerli

Cosa accade ai soldi di un correntista se la banca fallisce? Niente paura: ci sono dei modi per salvaguardare il denaro depositato.

Soldi busta
Soldi in banca – oipamagazine.it

I fallimenti bancari sono eventi rari, ma non del tutto impossibili. Alcuni recenti avvenimenti hanno evidenziato questo fatto, in quanto sia la banca americana Silicon Valley Bank che lo banca svizzera Credit Suisse sono andati incontro a delle serie difficoltà.

Alla luce di ciò, consigliamo ai clienti delle banche di considerare un modo per salvaguardare i propri risparmi. In Italia, la legge prevede che in tali casi sia nominato il curatore fallimentare.

Tale soggetto è responsabile della gestione del patrimonio della banca e della supervisione di tutte le procedure concorsuali, sotto la vigilanza del comitato dei creditori e del giudice delegato.

L’obiettivo primario del curatore è quello di svendere i beni della banca e rimborsare i debiti dovuti, secondo un ordine di priorità prestabilito per legge. Inoltre, potrebbe anche utilizzare i soldi depositati sui conti correnti della clientela per ripagare i titolari di credito.

Se la banca fallisce? C’è il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Uno strumento disponibile si chiama Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che nel nostro Paese offre copertura sia ai depositi di risparmio vincolati che liberi (i conti deposito), agli assegni circolari e ai certificati di deposito.

Il limite massimo di copertura per ogni risparmiatore è di 100mila euro, mentre i conti cointestati hanno un limite di 200mila euro.

Banca fallisce
Banca fallisce-oipamagazine.it

Il capitale viene rimborsato entro sette giorni lavorativi dall’entrata in vigore del provvedimento che ha portato alla liquidazione coatta dell’istituto bancario.

Vanno però menzionati due aspetti fondamentali: in primo luogo, l’obbligo della banca di rimborsare i debiti ha la precedenza, il che significa che i clienti potrebbero subire perdite o tempi di attesa più lunghi a causa dell’indisponibilità del fondo.

In secondo luogo, è bene ricordare che i conti correnti con saldo superiore a 100mila euro sono particolarmente a rischio, in quanto la copertura non viene garantita sull’importo eccedente.

Pertanto, è meglio mantenere il proprio conto sotto i 100.000 euro e depositare gli altri soldi presso un’altra banca.

Alcune eccezioni

Il Fitd va a coprire i risparmi delle persone fisiche e delle piccole imprese, in particolare quelli non detenuti in valuta estera.

protezione banca
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Bisogna, però, puntualizzare che tale copertura non si estende alle grandi società, agli investitori istituzionali oppure ai depositi di istituzioni finanziarie di natura non bancaria.

Ci sono però delle eccezioni che consentono l’estensione della tutela al di là dei 100mila euro. Una di queste eccezioni è la garanzia sui saldi elevati temporanei, che comprende l’intero importo fino a 9 mesi.

Ad esempio, se a un cliente viene fatto un bonifico particolarmente consistente perché è riuscito a vendere la propria casa, e la banca dovesse fallire durante quel periodo di tempo, il titolare del conto non perderebbe quel denaro.

Il segreto? La distribuzione dei risparmi e gli investimenti

Un approccio alternativo per salvaguardare i risparmi, o per lo meno cercare di ridurre al minimo il rischio connesso a un possibile fallimento bancario, è quello di diversificare gli investimenti.

Distribuendo gli investimenti su più istituti di credito, un risparmiatore si sentirebbe maggiormente tutelato, poiché il suo denaro non si trova soltanto in un unico posto.

Risparmi
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Ovviamente, prima di farlo, è opportuno verificare che gli istituti bancari scelti siano finanziariamente stabili.

Inoltre, deve tenere sempre gli occhi aperti monitorando e gestendo regolarmente il saldo dei propri conti, cercando anche di rimanere informato sulle normative vigenti.

Ci sono, infine, alcuni strumenti che consentono di investire denaro poiché limitano l’esposizione a fallimenti di una banca o perdite finanziarie, come i titoli di debito pubblico, azioni o obbligazioni, ma anche gli asset sicuri (cioè quegli asset che sono ritenuti in grado dal risparmiatore di mantenere il valore nel tempo e, durante periodi di inflazione, di preservare il potere d’acquisto dell’oggetto comprato), come ad esempio gli immobili, le opere d’arte e i gioielli.

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