Gatti nutriti davanti al portone di casa, occhio: rischi grosso col vicino se lo fai

Dare da mangiare ai gatti davanti al portone di casa può essere considerato un reato? Andiamo a vedere.

Gatto che mangia
Gatto che mangia – oipamagazine.it

L’incontro con gatti randagi o altri animali senza proprietario può spesso lasciarci incerti su come dovremmo comportarci.

Il nostro istinto iniziale è spesso quello di dare loro cibo, nel tentativo di soddisfare i loro bisogni primari.

Questi gatti randagi si trovano spesso in condizioni terribili, maltrattati e malnutriti. Così, il nostro primo atto di compassione è quello di offrire loro del cibo.

Tuttavia, è solo dopo questa prima risposta che possiamo iniziare a mettere in discussione la legalità e l’efficacia delle nostre azioni.

Gatti nutriti davanti al portone di casa: è legale?

Dare da mangiare ai gatti davanti al portone di casa è un atto che rientra nei limiti della legge, in quanto non esistono norme esplicite che ci vietino di farlo.

Di conseguenza, abbiamo pena libertà di nutrire i gatti randagi senza subire ripercussioni legali, purché prendiamo in considerazione le potenziali conseguenze che potrebbero derivare dalle nostre azioni.

Portone di casa
Portone di casa-oipamagazine.it

Dare cibo o acqua agli animali randagi non è intrinsecamente illegale, ma è possibile che determinate azioni derivanti da quanto fatto possano essere perseguite legalmente.

In particolare, è fondamentale garantire che questo gesto compassionevole non provochi danni né agli esseri umani né agli animali a quattro zampe.

Le tipologie di violazione

Quando si tratta di dare da mangiare ai gatti randagi di fronte al portone di casa, ci sono almeno due distinti tipi di violazione che possono verificarsi.

Il primo è l’interruzione della quiete pubblica, mentre il secondo comporta il getto pericoloso di cose.

Creare disturbo alla tranquillità degli spazi pubblici condominiali potrebbe essere una cosa non subitanea.

Tuttavia, se il dare da mangiare ai gatti randagi diventa abitudinario, con conseguente loro presenza continua nelle aree pubbliche, che potrebbe dare vita a un assembramento, può causare fastidio agli altri condomini.

D’altra parte, il potenziale pericolo risiede nel cibo e nelle bevande forniti a questi gatti, che possono contaminare in qualche modo ambientale, oltre a creare disagio per le persone.

Il disturbo della quiete pubblica è qualcosa di poco probabile, soprattutto se si considera che il disturbo dovrebbe essere arrecato a un numero significativo di persone, cosa molto improbabile se diamo da mangiare ai gatti solo occasionalmente.

Inoltre, difficilmente il cibo per gatti può essere nocivo, visto che non contiene sostanze considerate inquinanti.

Controllare le ordinanze comunali

L’attenzione principale dovrebbe essere sulle ordinanze comunali quando si tratta di affrontare le preoccupazioni sull’alimentazione degli animali randagi.

Sebbene il Comune non possa vietare completamente questa pratica, ha l’autorità per far rispettare le norme che si allineano con l’ordine pubblico.

Se le persone violano queste ordinanze, possono incorrere in sanzioni pecuniarie, ma non incriminate, poiché nutrire animali randagi non è considerato un crimine.

Puntualizziamo inoltre che i tribunali hanno considerato non validi alcuni atti municipali che vietavano di dare da mangiare agli animali randagi perché non costituisce un disturbo agli altri.

Gatto randagio
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Al fine di evitare problemi, è fondamentale che mettiamo in atto misure preventive per garantire la pulizia e la conservazione dell’ambiente circostante quando diamo cibo e acqua ai gatti.

Ciò è particolarmente importante per evitare che altri animali randagi si avventino sui residui di cibo.

Dobbiamo soltanto ricordarci che dare da mangiare ai gatti randagi rientra sempre nei limiti della legge, a condizione che serva a fini assistenziali.

Tuttavia, è fondamentale distinguere tra atti di violenza contro gli animali, come la somministrazione di cibo avvelenato, che è considerato un reato grave ai sensi del codice penale.

Inoltre, se creiamo un legame duraturo con questi animali (che va oltre il mero sostentamento), ci assumiamo la responsabilità del loro benessere.

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