A cosa ci si riferisce nel momento in cui si parla di matrimonio per procura? Sappiamo che questo è un qualcosa che si presenta in situazioni particolari quando uno dei due coniugi non è presente al giorno delle nozze.
Molte sono le circostanze in cui può capitare che un futuro coniuge non sia presente al giorno del fatidico “Sì”. Ed è allora che entra in gioco il matrimonio per procura. Vediamo insieme in cosa consiste.
Si parla di matrimonio per procura nel momento in cui quando uno o entrambi i coniugi non possono essere fisicamente presenti alle proprie nozze.
In situazioni particolari, la legge concede l’unione in matrimonio a distanza attraverso una delega in cui un’altra persona ha il compito di sostituire i coniugi.
In poche parole, colui che ne fa le veci, va ad agire per conto e per nome di colui che devono contrarre un matrimonio.
Il matrimonio per procura risulta essere una pratica molto antica in cui le famiglie nobili utilizzavano tali sistemi per motivi diplomatici, giuridici o politici.
All’epoca, i figli concessi in matrimonio venivano visti come una merce di scambio che dava la possibilità, ai vari Paesi, di mettere le mani sul dominio di territorio nuovi.
Con il passare degli anni, la cerimonia del matrimonio ha visto una vera e propria evoluzione.
Nel corso della guerra, questa veniva sfruttata per dare la possibilità ai soldati che si trovavano al fronte di sposare comunque la donna che amavano.
E’ l’articolo 111 presente nel Codice Civile, a regolamentare il matrimonio per procura.
Questo è il regolamento attraverso il quale le coppie si possono sposare a distanza:
E’ molto importante sottolineare che con il matrimonio per procura, entrambi i coniugi devono possedere ogni requisito utile per celebrare un matrimonio tradizionale.
Quindi, in poche parole sia il futuro marito che la futura moglie:
Dopo aver controllato che siano presenti tutti i requisiti appena elencati, bisognerà recarsi all’ufficio anagrafe del proprio comune in cui si risiede per procedere con la richiesta delle pubblicazioni.
Nel caso in cui si è impossibilitati a fare anche questo passaggio, si può chiedere aiuto ad una terza persona il quale otterrà una delega.
Nel caso in cui non c’è nessun tipo di obiezione, si va a rilasciare il nulla osta il quale permette al matrimonio di essere celebrato.
Ben diverso invece risulta essere la situazione per coloro che si trovano all’estero.
Dopo che questi ultimi hanno chiesto aiuto ad un legale, in genere ad un notaio, si dovrà andare avanti con il nominare un procuratore, ossia colui che andrà a rappresentare il suo volere nel corso della cerimonia.
Una richiesta che si dovrà presentare presso l’Ambasciata italiana e che dovrà essere depositato all’interno del tribunale.
Dopo che è stato rilasciato un permesso, il matrimonio deve essere celebrato entro e non oltre sei mesi.
In questo modo sarà possibile sposarsi a distanza, proprio come sarà possibile anche divorziarsi per procura, una pratica che si basa sulle medesime regole del matrimonio per procura.
Se si valuta il tutto da un punto di vista pratico, è importante sapere che la delega deve essere ottenuta tramite un atto notarile.
Non esistono dei vincoli particolari per ciò che riguarda la scelta di colui che deve essere incaricato come sostituto anche se in genere è un ruolo che viene coperto da un parente oppure da un avvocato.
Il compito del procuratore scelto è quello di prendere il posto dell’interessato nel corso delle diverse procedure sia in tribunale che in comune, andando così a rappresentare tutti i suoi interessi.