Spesso si sente parlare di mediatore familiare, una figura molto importante nella prevenzione oltre che per superare un conflitto in un ambito familiare.
Si tratta di una figura che in genere viene associata alle diatribe che nascono in caso di separazione o di divorzio anche se il suo lavoro è molto più ampio. Infatti, un mediatore familiare interviene anche per risolvere problemi tra fratelli, figli e i genitori oltre che a problematiche che vedono coinvolti altri membri della famiglia.
Che cosa fa il mediatore familiare
E’ molto importante sapere che il mediatore familiare non può essere paragonato al lavoro di psicologo.
Infatti si parla di un professionista che svolge un ruolo di terzo a differenza della coppia che sta cercando di aiutare e che quindi ha un compito di facilitatore neutrale.
Il suo scopo non è quello di fare in modo che venga incoraggiata la riappacificazione e quindi evita di mettere a disposizione un servizio di terapia di coppia.
Il compito del mediatore è quello di portare la famiglia a gestire e a risolvere i conflitti, andando a favorire la riorganizzazione e la negoziazione di ogni relazione familiare.
Le questioni che vengono trattate possono interessare la sfera emotiva insieme a quella materiale andando quindi a comprendere:
- aspetti emotivi, come la comunicazione della separazione verso i figli o verso gli altri membri della famiglia, il concordare l’affidamento dei bambini oppure prevenire la l’alienazione genitoriali;
- aspetti materiali come potrebbe essere la divisione equa di beni, il determinare gli importi dell’assegno di mantenimento oppure a chi viene assegnata la casa in cui la coppia conviveva.
Ogni attività di mediazione si basa prima sull’ascolto attivo e quindi sulla convenzione di ogni esigenza psicologica, pratica ed emotiva, una fase necessaria per individuare il motivo del conflitto.
Dopo aver capito tutti i punti della controversia, il passo successivo è quello di iniziare una negoziazione dove ogni interessato viene tutelato oltre che preso in considerazione.
Si tratta di un qualcosa che risulta essere fatto soprattutto in caso di divorzio o di coppie in cui ci sono figli.
In casi del genere, la mediazione familiare è un qualcosa di fortemente raccomandato in quanto non solo si tutelano gli interessi dei genitori ma anche quelli dei figli.
Avvalersi dell’aiuto di un mediatore familiare può essere un qualcosa di molto vantaggioso ed utile anche in diverse situazioni.
Basti pensare a cosa accade nel momento in cui i fratelli iniziano a comportarsi in maniera irrispettosa verso un genitore che ha bisogno di determinate cure.
In che modo diventare mediatore familiare
Per ottenere il titolo di mediatore familiare, bisogna essere in possesso di alcune caratteristiche in particolare come capacità di ascolto, empatia e sensibilità.
Infatti il mediatore deve essere in grado di gestire i conflitti, restare imparziale evitando di dare giudizi personali su proposte e comportamenti di ogni membro della famiglia.
Egli inoltre deve essere capace di realizzare un clima positivo in cui ogni parte coinvolta senta di essere incoraggiata alla collaborazione e al confronto così da arrivare ad un comune obiettivo.
Nel nostro Stato, è la Norma Tecnica UNI 11644 2016 della Commissione Tecnica Attività professionali non Regolamentate a descrivere le caratteristiche della figura del mediatore familiare in cui si affermano quali sono i requisiti da avere per lavorare in questo campo.
Ecco di quali requisiti parliamo:
- essere in possesso di un titolo universitario conseguito nel settore sanitario, sociale o umanistico;
- aver seguito un corso specializzante o un master di due anni formato da 620 ore di formazione in cui 240 ore sono state dedicate per la formazione tecnica e 80 ore sono state fatte per la pratica guidata;
- essere stati in grado di superare tutti gli esami che il corso prevede e quindi aver superato un esame teorico pratico diviso in tre prove;
- aver superato un esame finale diviso in due prove.
Inoltre, per diventare mediatore familiare bisogna proseguire con un percorso di formazione continua in cui si va a garantire l’aggiornamento delle norme in vigore e di tutte le tecniche principali che si utilizzano per sostenere le famiglie.
Il guadagno di un mediatore familiare
In genere, un mediatore familiare non ottiene uno stipendio mensile. Ciò vuol dire che il suo guadagno avviene tramite tre fattori differenti, ossia:
- la tariffa che stabilisce per ogni seduta;
- quante sedute sono necessarie per trovare una soluzione al conflitto;
- quante famiglie riesce a seguire in un anno o in un mese.
Facendo una stima approssimativa è possibile affermare che in genere una seduta di mediazione familiare viene proposta ad un prezzo che varia dai 70 ai 100 euro e, per riuscire ad arrivare ad un accordo, bisogna in media seguire almeno 10 sedute.
Nel momento in cui si va a accompagnare una sola famiglia per trovare una soluzione al conflitto, un mediatore familiare riesce a portare a casa un guadagno che varia tra i 700 euro e i 1000 euro.