Se la telecamera del vicino è orientata verso l’ingresso della tua abitazione, come dovresti risolvere la questione?
Se la telecamera di sorveglianza posizionata sopra la porta vicina, destinata a salvaguardare dai furti, riprende inavvertitamente i tuoi movimenti mentre entri o esci dalla tua abitazione, anche se si limita a riprendere le tue estremità inferiori, hai il diritto di opporti fermamente.
In realtà, qualsiasi forma di violazione della privacy di questa natura è severamente vietata dagli statuti legali.
È irrilevante che l’associazione condominiale abbia concesso l’autorizzazione per l’implementazione di questo apparato di monitoraggio.
La regolazione della telecamera e la possibilità di modificare il campo visivo dell’obiettivo a discrezione del proprietario è irrilevante.
Non dovrebbe esserci il minimo accenno di possibilità, nemmeno potenziale, che la telecamera ritragga te o altri residenti impegnati nelle attività quotidiane, indipendentemente dal fatto che la telecamera sia focalizzata su un’area più piccola.
Altrimenti, concederemmo inavvertitamente al vicino ficcanaso la possibilità di monitorare il nostro andirivieni, il nostro orario di rientro serale e se siamo accompagnati o meno. Cerchiamo ora di approfondire ulteriormente questo argomento.
Telecamera del vicino orientata verso l’ingresso: ricorso d’urgenza per rimuoverla
In situazioni come queste, in cui il tempo è essenziale e il potenziale danno è significativo e irreversibile, piuttosto che perseguire una causa legale tradizionale che richiede tempo e denaro, è disponibile un’opzione alternativa.
Hai la possibilità di rivolgerti urgentemente al tribunale e richiedere un’azione immediata per la rimozione del contenuto offensivo.
La giurisprudenza delinea chiaramente i principi fondamentali del rispetto della privacy altrui. In questo caso particolare, il giudice ha prontamente ordinato la rimozione della telecamera di sicurezza, che il vicino aveva installato su una parete condivisa dell’edificio con il permesso dell’assemblea.
In particolare, la telecamera era posizionata esclusivamente verso la porta d’ingresso del vicino.
Al contrario, il sistema aveva la capacità di essere manipolato internamente e l’obiettivo possedeva la capacità di essere modificato.
Di conseguenza, chiunque poteva trovarsi in quella posizione, dipendendo unicamente dal desiderio del proprietario di alterare la prospettiva dell’inquadratura.
Il giudice è particolarmente allarmato da questa potenzialità: l’idea che la privacy degli individui possa essere soggetta all’arbitrio di chi, con la scusa di salvaguardarsi dal furto, possa improvvisamente intromettersi nelle faccende personali degli altri.
Ancora più problematico è quando il dispositivo possiede la capacità di auto-localizzazione, attivando la sua funzione di registrazione nel momento in cui un individuo entra nel raggio della telecamera elettronica.
Telecamera da rimuovere anche in condominio
Inutile l’invocazione della riforma condominiale, che consente esplicitamente l’utilizzo delle telecamere per motivi di sicurezza.
Inoltre, non è richiesto un segno distinto per indicare tale utilizzo (come chiarito dal Garante Privacy nelle proprie linee guida sui condomini), purché le immagini siano impiegate per scopi strettamente personali, come la sicurezza domestica.
Pertanto, è imperativo installare modelli di telecamere in grado di catturare una vista panoramica dell’area direttamente sottostante, coprendo una prospettiva completa di 180 gradi.
Inoltre, queste telecamere dovrebbero possedere tre assi di orientamento, consentendo all’obiettivo di essere regolato digitalmente senza la necessità di spostare fisicamente il sistema montato sulla porta dell’appartamento.
Inoltre, sarebbe ancora più vantaggioso se il sistema includesse una funzione che consenta all’occhio elettronico di tracciare e seguire automaticamente qualsiasi individuo all’interno del suo raggio d’azione.
Non importa quindi se il proprietario ha attualmente installato l’impianto solo sull’area di fronte all’ingresso di casa propria: la facilità di spostamento lo rende un’arma minacciosa contro la privacy degli altri.