Simile al bonus psicologo, il bonus dentista consente un grosso risparmio su una delle spese più comuni affrontate dalle famiglie italiane.
Secondo un rapporto condotto dall’Istat nel 2021, il 14,9% degli individui in Italia di età superiore ai 14 anni ammette di non avere denti naturali.
Tuttavia, di questa percentuale, solo l’1% si è astenuto dall’utilizzare qualsiasi forma di protesi mobile o impianto.
La prevalenza dell’edentulia totale è significativamente più alta tra gli individui di età superiore agli 80 anni, raggiungendo il 60%.
Inoltre, è più diffuso tra gli individui provenienti da contesti socio-economici inferiori, con un tasso del 29,4%.
Al fine di migliorare l’accuratezza della ricerca è stata stipulata un’intesa tra il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, l’Istat e le Regioni.
Di conseguenza, il campione di indagine della ricerca è stato ampliato da 24mila a 60mila famiglie. La spesa per le visite odontoiatriche contribuisce a queste statistiche?
Alla luce di ciò, discuteremo dei metodi per risparmiare sulla salute dentale. Sebbene non siano un bonus esplicito, queste misure sono ugualmente significative.
Ad un certo punto della nostra vita, incontreremo inevitabilmente la necessità di visitare un dentista.
Garantire un’adeguata cura dentale e mantenere l’igiene orale è fondamentale, sebbene possa anche essere piuttosto costoso.
Le spese associate alle procedure odontoiatriche, in particolare ricostruzioni e apparecchi, possono superare i 2.300 euro.
Inoltre, i grandi interventi possono superare significativamente i 5.000 euro, ponendo un notevole onere finanziario sulle famiglie.
In sintesi, non tutti gli individui hanno i mezzi finanziari per destinare i propri risparmi al mantenimento della propria salute orale.
Ciò ha portato a una clamorosa richiesta da parte dei dentisti di un incentivo unico. La proposta nasce dal riconoscimento che il 70% degli italiani rinuncia alle cure odontoiatriche principalmente a causa delle spese esorbitanti associate ad alcuni servizi forniti privatamente.
L’attuazione del bonus dentista comporterebbe un notevole risparmio sui costi per le famiglie e potrebbe garantire loro l’accesso a cure odontoiatriche gratuite.
Simile al Bonus Psicologo, questa iniziativa sarebbe molto apprezzata e genererebbe un numero consistente di richieste.
In definitiva, il suo scopo sarebbe quello di fornire un sostegno socio-sanitario alla fascia economicamente più vulnerabile della popolazione.
Ad esempio, un centinaio di euro potrebbe garantire l’accesso ai trattamenti essenziali di igiene orale, mentre un aiuto di 500/1000 euro potrebbe garantire ai cittadini l’accesso ai necessari interventi di ortodonzia conservativa.
Attualmente, il Servizio Sanitario Nazionale offre l’accesso gratuito esclusivamente a una gamma limitata di servizi ortodontici.
Per salvaguardare il benessere dentale durante la fase dello sviluppo, in particolare dalla nascita fino ai 14 anni, sono state implementate iniziative ad ampio raggio.
Questi programmi comprendono esami di routine gratuiti per affrontare in modo proattivo potenziali problemi come malocclusione e altre condizioni patologiche.
I servizi forniti comprendono estrazioni, rimozione del tartaro, procedure chirurgiche, nonché esami radiologici.
Dal punto di vista sanitario, è essenziale fornire una protezione adeguata alle persone in situazioni vulnerabili.
Questo vale in particolare per coloro che potrebbero correre il rischio di peggiorare le proprie condizioni di salute, nella misura in cui potrebbe potenzialmente portare alla morte, a causa di problemi dentali.
Questa disposizione si applica ai pazienti in attesa di trapianto, nonché ai pazienti post-trapianto (escluso il trapianto di cornea), alle persone con grave immunodeficienza, cardiopatie, malattie oncologiche e grave emofilia.
Al di là delle cose gratis menzionate, vale la pena ricordare che è possibile recuperare una porzione delle spese sostenute attraverso la deduzione fiscale (19%) solo per l’importo che supera la soglia di 129,11 euro.
Per fare ciò, sarà necessario conservare le fatture e gli scontrini dei pagamenti tracciabili da presentare nella dichiarazione dei redditi.