Sono tanti i casi riguardanti la ricezione di allarmanti avvisi di pagamento da parte dell’INPS. Ecco tutto quello che c’è da sapere e cosa fare.
Quando si riceve un avviso di pagamento si viene colti da ansia e perplessità. Può capitare, infatti, di aver provveduto sempre al pagamento di qualsiasi tassa o bolletta, ma di ricevere ugualmente un’ingiunzione simile. In alcuni casi, si tratta di un semplice errore da parte dell’INPS. Altre volte, invece, sarà effettivamente un sollecito.
L’inflazione e il carovita degli ultimi anni stanno mettendo sempre più alle strette milioni di cittadini del nostro Paese. Non sempre sarà facile, infatti, far quadrare i conti e arrivare alla fine del mese in totale tranquillità.
Specie chi ha un reddito medio basso o un lavoro precario, farà molta fatica con le spese mensili e con tutti i pagamenti ordinari e straordinari. Agevolazioni e bonus statali, infatti, possono dare una mano a chi è in difficoltà, ma non potranno sempre “coprire” ogni spesa.
Nei momenti di maggiore ristrettezza economica, dunque, può capitare di saltare qualche pagamento in riferimento alle bollette o a qualsiasi altra imposta. Nel caso in cui si provveda con un leggero ritardo al pagamento del tutto, non si avranno mai problemi.
Se, invece, il tutto dovesse protrarsi nel tempo, ecco che potrebbero scattare veri e propri avvisi di pagamento delle cartelle esattoriali da parte dell’INPS.
Scopriamo che cosa sarà necessario fare nel caso in cui si dovesse ricevere un avviso di pagamento. Ecco come agire in modo opportuno, evitando ulteriori problemi in tal senso.
Avvisi di pagamento dell’INPS: chi sarà costretto a pagare?
Come molti ben sanno, lo scorso 30 giugno è scaduta la possibilità di rottamare alcune cartelle esattoriali. Il Governo italiano, infatti, ha permesso a molti contribuenti di aderire a una specifica rottamazione delle cartelle esattoriali e, quindi, di alcuni specifici debiti. Ci stiamo riferendo alla cosiddetta Rottamazione Quater.
Le cartelle esattoriali che possono essere rottamate fanno riferimento al periodo compreso fra il 2000 e il 2015. Chi ha debiti con il Fisco, infatti, ha scelto un’opzione molto vantaggiosa. In pratica, lo Stato consente di effettuare il pagamento in modo decisamente più semplice.
Sono state abbattute, poi, tutte le sanzioni che si sono accumulate a causa dei ritardi sui vari pagamenti. Entro la fine di ottobre, il debitore potrà pagare i suoi debiti in un’unica rata oppure rateizzare tutto quanto in 18 pratiche e comode rate.
Una vera e propria pace fiscale scelta dal Governo Meloni per agevolare molti cittadini in difficoltà e, al contempo, far tornare allo Stato le somme spettanti in varie soluzioni.
Chi ha aderito a questo programma di rottamazione potrà stare tranquillo. Nonostante ciò, alcuni avvisi di pagamento sono arrivati a casa dei contribuenti “in regola” sotto questo punto di vista. Per quale motivo? Chi dovrà sborsare i soldi? Ecco tutti i dettagli su questo argomento.
Gli avvisi che stanno arrivando a casa
Entro il 30 giugno chi ha scelto la Rottamazione Quater si è messo al riparo da ulteriori avvisi di pagamento da parte dell’INPS. Può sembrare strano, ma nonostante ciò molti contribuenti hanno ricevuto a casa ulteriori intimazioni di pagamento. A cosa è dovuto tutto ciò?
Si tratta di errori da parte dell’INPS o di ulteriori incongruenze. I motivi possono essere legati al fatto che ci possa essere stata la non comunicazione all’INPS sulla domanda presentata in merito alla rottamazione.
In tal caso, basterà contattare l’ente e far presente che la sottoscrizione del programma di rottamazione sarà avvenuto entro la data di scadenza del 30 giugno.
Altre volte, però, l’INPS avrà ragione. Può succedere, infatti, che diverse cartelle esattoriali non possano rientrare nel piano di rottamazione accennato in precedenza. Ci riferiamo, per esempio, ad alcune multe riguardanti condanne penali.
In tal caso, l’avviso di pagamento avrà tutte le ragioni di esistere. Il debitore non potrà fare altro che provvedere al saldo della cartella esattoriale entro e non oltre i 15 giorni dall’avviso di pagamento ricevuto a casa.
Nel caso in cui ci siano ulteriori ritardi, i problemi potrebbero aggravarsi per il singolo contribuente. Egli, infatti, potrà subire il pignoramento di alcuni beni in possesso e ricevere ulteriori sanzioni.