Rate del mutuo a settembre: quali sono le proiezioni degli esperti? Ecco cosa succederà in vista di un ulteriore aumento dei tassi da parte della Bce.
Una volta terminate le ferie estive, gli italiani dovranno fare i conti con le decisioni strategiche assunte dalla Banca Centrale Europea. È da mesi e mesi che la Bce ha optato per l’adozione della politica monetaria restrittiva volta a contenere l’inflazione. Alla fine di luglio la banca centrale ha aumentato per la nona volta i tassi di interesse.
Il trend inflazionistico si sta riducendo, ma è possibile che rimanga elevata ancora per troppo tempo. L’obiettivo dell’aumento di ¼ di punto percentuale dei tassi d’interesse è quello di raggiungere il target inflazionistico al 2%. Una volta rientrati dalle ferie estive, gli italiani potrebbero fare i conti con un nuovo aumento dei tassi di interesse, che potrebbe avere effetti negativi sulle rate dei mutui e dei prestiti. Quali potrebbero essere gli effetti derivanti dal decimo rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce? Facciamo chiarezza.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una fiammata inflazionistica che ha avuto ripercussioni sui rincari dei prezzi. La Bce ha optato per l’aumento dei tassi d’interesse e il 27 luglio si è assistito al nono incremento dei saggi d’interesse proprio per tenere sotto controllo l’inflazione. Il trend inflazionistico ha rallentato la sua folle corsa, ma rimane ancora troppo elevata.
Secondo le proiezioni degli esperti, l’aumento dei saggi di interesse da parte della Bce comporterà una fase di consolidamento. L’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso (IRS) è in fase di decelerazione: ad aprile l’indice 10 anni valeva 2,9 punti percentuali e a fine luglio valeva di 3 punti percentuali.
Gli IRS 25 e 30 anni hanno un valore più basso. Secondo gli esperti un mutuo avente una durata pari a 30 anni con capitale pari a 100mila euro con Tan 3,25% comporta l’esborso di una rata di oltre 430 euro. Un mutuo avente una durata pari a 20 anni, per lo stesso capitale e avente un Tan pari a 3,55% comporta l’esborso di una rata di oltre 580 euro.
Tenendo in considerazione l’Euribor per i mutui a tasso variabile, l’indice è incrementato nel corso dello scorso anno. La rata mensile di questa tipologia di mutui aumenterà: negli ultimi dodici mesi l’incremento medio è stato di oltre 200 euro. Chi ha acceso un mutuo a tasso variabile potrà richiedere la rinegoziazione del contratto di mutuo oppure chiedere la surroga.
La maggior parte degli italiani preferisce accedere un mutuo a tasso fisso per tutelarsi dal rischio di ulteriori aumenti decisi dalla Bce. Il costo del mutuo a tasso fisso è triplicato nel corso dell’ultimo anno, ma si attesta su livelli nettamente inferiori rispetto al tasso inflattivo.
I giovani under 36 anni che vogliono accendere un mutuo possono beneficiare di una serie di agevolazioni, che sono state oggetto di proroga alla fine del mese di settembre. Attraverso il Fondo Gasparrini è possibile richiedere la sospensione dell’adempimento delle rate del contratto di mutuo.