Solo in situazioni ben specifiche è possibile utilizzare una targa di prova dell’automobile. Ma in quali casi questa è permessa? Sappiamo infatti che si tratta di una targa momentanea che non sostituisce quella classica che in genere viene applicata sulle vetture presenti in strada.
Non tutti sono a conoscenza di quando si utilizza una targa di prova al punto da commettere numerosi errori, andando incontro a delle sanzioni più o meno onerose. Ecco tutto ciò che si deve sapere sull’argomento.
Prima di inoltrarci nell’argomento, bisogna capire che cos’è una targa prova auto.
Si tratta di uno strumento che viene rilasciato in casi speciali in cui si vanno ad effettuare delle prove tecniche sui veicoli.
Questa non sostituisce in nessun modo la targa ufficiale in quanto si tratta di un elemento momentaneo che deve essere eliminato nel momento in cui si sfrutta il veicolo in maniera ordinaria.
Coloro che non seguono le regole, possono essere soggetti a multe costose oltre che a sanzioni disciplinari.
La normativa rilasciata nel 2020 riguardo alla targa di prova non è molto differente dalle leggi che erano state rilasciate in passato.
Si tratta di una regolamentazione in cui si afferma che nessuno può circolare utilizzando una targa di prova nel caso in cui il veicolo non rientri nella categoria di un’esigenza speciale.
Infatti è proibito usare un veicolo appena comprato in cui è stata installata una targa di prova.
Per ciò che concerne tutte le specifiche legali su questo strumento, è importante prendere in considerazione il Decreto del Presidente della Repubblica numero 474 il quale stato emesso il 24 novembre del 2001.
Quindi, in base a ciò che abbiamo potuto capire, è possibile utilizzare la targa di prova in situazioni ben specifiche.
Infatti questa è concessa nel momento in cui si fa una prova su un veicolo oppure quando si portano avanti di collaudi tecnici.
In genere, è possibile affermare che non risulta essere obbligatorio l’utilizzo di una targa di prova.
Stiamo facendo riferimento ad un elemento temporaneo il quale non prevede limiti di tempo ma che può essere sfruttato fino ad un massimo di 24 ore.
Non mancano poi altre situazioni in cui si può sfruttare una targa di prova come potrebbero essere delle dimostrazioni pubbliche o dei trasferimenti.
Differentemente da come si crede, non tutti hanno la possibilità di circolare utilizzando una targa di prova.
Infatti, per averla bisognerà effettuare la richiesta e ottenere un’autorizzazione. Nel caso in cui questa riceve l’ok, tale certificazione risulta avere la validità di un anno.
In ogni caso il veicolo su cui viene installata la targa di prova può essere guidata soltanto dal soggetto che ha proceduto alla richiesta e quindi che ha ottenuto l’autorizzazione.
E’ possibile anche che questo veicolo possa essere guidato da un collaboratore del richiedente, un’eccezione che si presenta solo nel caso in cui sia presente una delega ufficiale.
Nel caso in cui il conducente ha a disposizione ogni autorizzazione, non si presenta nessun tipo di complicazione anche se si viene sottoposti ad un controllo.
Il costo che si sostiene per ottenere una targa di prova può essere rateizzata attraverso la presenza di tre pagamenti diversi.
In ogni caso la cifra totale da versare è di €60.
È molto importante sapere che la targa si prova va posizionata nella zona posteriore del veicolo.
Si tratta di una targa che si differenzia dalle altre in quanto vede l’applicazione della lettera P affiancata a tutti gli altri simboli Alfa numerici che in genere si applicano su una classica targa.
Ogni veicolo immatricolato e che viaggia sulle strade, deve essere necessariamente in possesso di una copertura RC auto.
Basandosi sulle norme in vigore fino ad alcuni anni fa, l’assicurazione viene applicata anche per le targhe di prova anche se, attraverso una sentenza della Cassazione del 2020, c’è stato un grande cambiamento.
In questo caso è importante che sia il veicolo ad essere assicurato e non la targa.
Ciò accade in quanto la targa di prova risulta essere una specie di deroga in attesa dell’immatricolazione.
Ma nel caso in cui il veicolo comunque è pronto per circolare su strada, questa deroga non risulta più essere necessaria.
E quindi, di conseguenza, concessionarie e officine saranno costrette a modificare le proprie modalità di lavoro.
Quattro sono gli enti che hanno la possibilità di rilasciare una targa di prova.
Ecco quali sono:
Ognuno di questi quattro esercenti possono rilasciare una targa prova in quanto danno la possibilità al cliente di testare il veicolo.
In casi del genere bisogna mantenere la calma ed effettuare una denuncia alla polizia entro 48 ore.
In seguito sarà compito degli organi competenti muoversi verso le varie procedure.
Dopo aver portato a termine ognuna di queste procedure, è possibile andare avanti con la richiesta di una targa di prova il cui compito è quello di prendere il posto di quella smarrita.
Nel caso in cui la targa non risulta essere idonea, ci sono delle sanzioni che non devono essere sottovalutate in nessun caso.
E’ l’articolo 98 del Codice della Strada a stabilire le sanzioni le quali si differenziano in base alle varie categorie.
Un esempio è dato dal fatto che nel caso in cui l’auto con targa di prova non viene sfruttata per gli scopi previsti, la multa che si può rischiare di avere parte da un minimo di 90 euro fino ad un massimo di €350.
Nel caso in cui a tutto ciò si affianca anche la violazione di norme riguardo al conducente insieme ad un’altra infrazione, la multa può arrivare addirittura a €700 .